Lezione-spettacolo multimediale
10 febbraio ore 18.30
Il punto di partenza del nostro racconto è una fotografia scattata il 15 settembre 1947.
Una linea bianca attraversa un cortile privato. Da una parte c’è una casa, dall’altra una stalla. Da una parte la Jugoslavia, dall’altra l’Italia.
Da una parte il nuovo socialismo di Tito, dall’altra l’Italia post-fascista.
Come si è giunti a quella linea?
Chi ne decise il tracciato?
Come reagì la popolazione?
Quali furono le conseguenze sul territorio?
Per rispondere a queste domande è necessario allargare lo sguardo, scoprire il territorio che circonda quella linea e provare a delinearne la storia, a partire dall’inizio del secolo.
Ci si soffermerà sulle realtà di Trieste e Gorizia, cercando di restituire la complessità della vicenda del confine italo-jugoslavo attraverso un percorso che toccherà alcune dei principali snodi della storia del Novecento: dall’ascesa del fascismo allo scoppio della guerra, dall’8 settembre alla “doppia liberazione” della Venezia Giulia, dalle foibe alla nascita del nuovo confine.
L’attenzione sarà sui percorsi di vita individuali, sui modi in cui le persone e le diverse comunità vissero e percepirono gli eventi: le emozioni, le motivazioni, gli stati d’animo, le valenze simboliche che spinsero all’agire (o al non agire).
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una produzione
Quarantasettezeroquattro
di e con Alessandro Cattunar
Storico, docente nei licei e presidente dell’Associazione Quarantasettezeroquattro di Gorizia
Evento promosso dal Comune di Gradisca d’Isonzo