Una performance itinerante e partecipativa, un percorso audioguidato con cuffie wi-fi che accompagna il pubblico alla scoperta del Parco Basaglia, dell’ex manicomio provinciale di Gorizia e della sua storia.
Il Parco Basaglia a Gorizia è un luogo di profonda potenza simbolica, crocevia di confini materiali, come quello fra Italia e Slovenia che ne costeggia un lato, e, soprattutto, immateriali, come quello fra ciò che si considera sano e ciò che si considera malato. Quando, nel 1961, appena nominato direttore dell’ospedale psichiatrico, Franco Basaglia rifiuta di firmare il registro delle contenzioni presentatogli dai medici, non sa che questo gesto istintivo è solo l’inizio di una rivoluzione di portata mondiale nell’approccio alla salute mentale. Di lì a poco, le alte reti che chiudono i padiglioni vengono abbattute e ha inizio una sperimentazione che ha il sapore della scoperta di un mondo nuovo. Il rapporto con la città è conflittuale, e Basaglia finirà per abbandonare il suo incarico per dare forma definitiva alle sue idee a Trieste. Da allora, il parco ha attraversato lunghi periodi di degrado che testimoniano la rimozione collettiva di quella esperienza. Eppure, è proprio a Gorizia che, per tentativi ed errori, forse alla cieca, Basaglia e la sua equipe si sono esercitati a modificare la realtà.