MEMOBUS 2015 – Viaggiare per comprendere, malgrado tutto

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120 studenti delle scuole superiori

10 scuole coinvolte nelle provincie di Udine e Gorizia

 

 

Un’esperienza educativa per comprendere la storia e tramandare la memoria.

Un viaggio di formazione a Cracovia e ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau.

Un percorso – al contempo fisico e ideale – all’interno delle memorie tragiche della Shoah e dei totalitarismi.

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IL PROGETTO

“Memobus” si fonda sulla convinzione che per mantenere e tramandare la memoria della Shoah sia necessario un lungo percorso che attraverso l’analisi, la riflessione, e l’immedesimazione, porti alla comprensione. La memoria, dunque, è comprensione e impegno.

Per questo motivo il progetto Memobus propone una visita a Cracovia e ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau come momento centrale di un’esperienza formativa più ampia e articolata che intende focalizzarsi sugli eventi, sui luoghi e sulle persone. Un’esperienza che si compone di lezioni interattive, incontri con i testimoni e laboratori per concludersi con un confronto diretto con i luoghi della memoria: i campi, ma anche il ghetto di Cracovia, il quartiere ebraico e il museo Schindler.

Dopo il viaggio i ragazzi saranno guidati da ricercatori, esperti, registi ed educatori in un percorso di rielaborazione dell’esperienza fatta attraverso i linguaggi del cinema, del teatro e della fotografia. L’obiettivo è ragionare sulle possibilità di raccontare, attraverso parole e immagini, attraverso la voce e la fisicità un periodo storico che, molte volte, è stata definità inimmaginabile. Perchè , malgrado tutto, tramandare la memoria e raccontare l’esperienza vissuta alla propria comunità è necessario soprattutto oggi che ci troviamo alla fine dell’ “Era del testimone”.

Il progetto gode del contributo determinante della Provincia di Gorizia.

 

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PENSIERO E IMMAGINAZIONE

IMG_2266Immaginare vuol dire fare uno sforzo di pensiero, di ragionamento. Significa provare a fare propria un’esperienza, inserendosi al suo interno, rapportandosi direttamente ad essa. Vuol dire, in un certo senso, abbattere le barriere che fanno percepire un determinato evento storico come definitivamente passato ed estraneo.

Questa è la sfida che intendiamo affrontare con il progetto “Memobus”.

La visita ai più grandi e importanti campi di sterminio concepiti dal regime nazista rappresenta un’esperienza di forte impatto emotivo e formativo.

Consente infatti agli studenti di confrontarsi direttamente con gli spazi che furono al centro di eventi che ormai possono apparire lontani e incomprensibili, se non addirittura inimmaginabili.

Più volte si è ripetuto che Auschwitz è impensabile, che la Shoah non è rappresentabile. Che l’esperienza del campo di sterminio è un limite invalicabile per l’immaginazione e per la narrazione. Tali constatazioni hanno contribuito a creare, attorno al problema dei campi di concentramento e  di sterminio – non solo degli ebrei, ma anche degli oppositori politici, di Rom e Sinti e di tutti coloro ritenuti inferiori o pericolosi dal regime di Hitler – una sorta di aura, relegandolo quasi in una dimensione di sacralità, in un universo a cui bisognava accostarsi con prudenza e riverenza.

Tale aura ha spesso rappresentato un ostacolo per coloro che intendevano, con i mezzi più diversi, avvicinarsi alla Shoah con l’intenzione di “raccontarla”, di tramandarla, di farla comprendere alle nuove generazioni.

Ma confinare la questione all’interno dell’“impensabile” vuol dire, in un certo senso, sbarazzarsi del problema, firmare una vera e propria dichiarazione d’impotenza. Per non lasciarsi sopraffare da questo sentimento, Hannah Arendt ha insistito sul fatto che «là dove il pensiero fallisce, proprio là il pensiero deve insistere e persistere, tentando magari vie diverse».

Non bisogna quindi parlare di inimmaginabile, ma bisogna anzi essere disposti a riconoscere che per sapere, per comprendere e per comunicare è innanzitutto necessario immaginare. «Dobbiamo provare a immaginare l’inferno di Auschwitz». Bisogna aprirsi all’«immaginazione,malgrado tutto»(G. Didi-Huberman).

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I LUOGHI E I TESTIMONI

 

Memobus 2015 Aprirsi alle possibilità dell’immaginazione nel momento in cui si vuole “spiegare”, “raccontare” alle nuove generazioni cos’è stata la Shoah è ancora più importante oggi, mentre ci si sta dirigendo verso la fine dell’ “era del testimone”.

Attraverso la collaborazione con l’ANED partecipanti al progetto avranno la possibilità di dialogare e confrontarsi con alcuni ex deportati e, attraverso i loro racconti, acquisire delle chiavi di lettura fondamentali per comprendere ciò che andranno a vedere. Al contempo, però, gli studenti avranno modo di riflettere sul fatto che, essendo l’ultima generazione a poter ascoltare le testimonianze dirette di chi visse quegli avvenimenti, sarà necessario “immaginare” e promuovere nuove modalità per mantenere e tramandare la memoria.

E questa sarà una loro responsabilità.

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ATTIVITA’ FORMATIVE

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Il progetto Memobus prevede cinque incontri di preparazione prima del viaggio e cinque incontri successivi al rientro con storici, docenti universitari, esperti e testimoni diretti dei fatti. Questi appuntamenti consentiranno di riflettere e dialogare sulla storia della prima metà del Novecento a livello europeo e italiano, ma anche di focalizzarsi sul contesto locale del Friuli Venezia Giulia, sulle complesse dinamiche che caratterizzarono un’area di confine abitata da diverse comunità nazionali, linguistiche, religiose e culturali. Inoltre, ci si confronterà con le dinamiche e le difficoltà che riguardano la trasmissione della memoria a livello pubblico e privato.

Storici ed educatori accompagneranno i ragazzi durante il viaggio e, sfruttando anche i momenti di convivialità, stimoleranno continuamente l’interazione e la discussione a vari livelli proponendo momenti di riflessione e rielaborazione individuali e di gruppo.

Supporto fondamentale alle attività formative sarà un’ampissima bibliografia che, oltre ai volumi di taglio saggistico, proporrà agli studenti albi illustrati, graphic novel, romanzi, testimonianze, film e documentari per esplorare diversi linguaggi e punti di vista.

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RACCONTARE LA SHOAH, MALGRADO TUTTO

Il progetto Memobus si basa sulla consapevolezza che ci troviamo ormai alla fine di quella fondamentale fase della “storia della memoria” che Annette Wieviorka ha definito “era del testimone”. E’ quindi necessario domandarsi cosa si può fare “dopo l’ultimo testimone” per tramandare alle generazioni future la memoria della Shoah e mantenere viva la riflessione su un tema che ha bisogno di essere ancora studiato e approfondito.

I partecipanti al progetto Memobus saranno posti di fronte a questa sfida in quanto avranno il compito di sperimentare nuovi modi di raccontare ai propri coetanei e a tutta la cittadinanza un pezzo di questa storia, filtrato attraverso la propria sensibilità. Cinema, teatro e fotografia saranno i linguaggi attraverso cui si cercherà di riflettere su alcuni temi fondamentali per comprendere l’ascesa dei totalitarismi in Europa e per capire “perché” e “come” si sia giunti alla decisione della “soluzione finale della questione ebraica”. Ci si focalizzerà in particolare su alcune parole chiave, declinate al plurale: “propagande”, “carnefici”, “zone grigie”, “resistenze”. Importante, infatti, è comprendere le molte sfaccettature, senza ridurre la riflessione a stereotipi o a contrapposizioni binarie per raccontare le scelte individuali e collettive.

 

PROGRAMMA

Memobus 2014 5

 

18 marzo

16.00: Partenza.

17.00: Ritrovo a Trieste.

17.30: Visita alla Risiera di San Sabba, confronto con i testimoni e cerimonia con le autorità.

19.30: Partenza dei pullman da Trieste.

21.30: Attività di preparazione.

 

19 marzo

10.30: Arrivo a Cracovia.

10.30 – 11.30: Sistemazione presso l’ostello.

16.30 – 18.30: Visita comunitaria al quartiere ebraico Kazimierz.

20.30: Cena.

 

20 marzo

8.30 – 9.30: Spostamento al campo di Auschwitz 1.

9.30 – 13.00: Visita guidata al campo di Auschwitz 1.

14.00 – 17.00: Visita al campo di Auschwitz 2 Birkenau.

18.30: Rientro a Cracovia.

20.00: Cena.

 

21 marzo

10.00 – 11.00: Attività laboratoriale in ostello.

11.00 – 13.30: Visita libera alla città.

13.30 – 15.00: Visita comunitaria all’area del ghetto di Cracovia.

15.00 – 17.30: Visita al museo Schindler.

20.30: Cena comunitaria e momento di riflessione.

 

22 marzo

08.30: Ripartenza.

Durante il viaggio: Attività di confronto e dialogo.

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INFORMAZIONI 

Associazione Quarantasettezeroquattro

segreteria@quarantasettezeroquattro.it

Alessandro Cattunar

tel 3381411435

RACCONTARE LA SHOAH: IMMAGINI E PAROLE, MALGRADO TUTTO

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Corso di aggiornamento per insegnanti

Mercoledì 26 novembre 2014 / Mercoledì 10 dicembre 2014 / ore 17.00 – 19.00

Scuola secondaria di primo grado di Tolmezzo

Raccontare la Shoah Presentazione.pptx

A cura di: Quarantasettezeroquattro in collaborazione con Rete Sbilf

 

Il seminario proposto vuole offrire ai docenti delle scuole primaria e secondaria di primo grado un sussidio sull’ampia e diversificata produzione – bibliografica e audiovisiva – che riguarda le tematiche dei totalitarismi, della Shoah e delle altre persecuzioni.

Verranno  presentati  romanzi, fumetti e albi illustrati pensati specificamente per i ragazzi che possono fungere da ottimi alleati nell’attività didattica: un ventaglio di suggerimenti bibliografici ad integrazione e supporto dei libri scolastici nella convinzione che l’invito alla lettura di testi alternativi e dal linguaggio accattivante possa avvicinare gli studenti alle vicende di un periodo storico avvertito, ormai, come troppo distante. Negli ultimi anni, fortunatamente, si è assistito ad un exploit quantitativo e qualitativo delle proposte di lettura per i più giovani che merita di essere di essere esplorato e proposto agli studenti.

Molto stimolanti risultano anche i rapporti tra memoria e audiovisivi (interviste, documentari basati su testimonianze ecc.) e quelli tra storia, immaginario e narrazione (film, fiction, serie web …): anche i prodotti audiovisivi destinati ad un pubblico adulto, se sapientemente selezionati e mediati, possono raggiungere efficacemente gli studenti non solo quali strumenti per catturarne l’attenzione, ma anche per stimolare il dibattito in classe.

Il seminario si articola in due incontri di due ore ciascuno in cui verranno presentati i materiali e si attiverà il dialogo con i docenti.

Scarica il programma (.pdf)

 

1° incontro: Immaginare, malgrado tutto.

L’incontro iniziale vuole riflettere sulle possibilità di raccontare l’inimmaginabile e, dunque, sarà dedicato ai diversi linguaggi e modalità in cui la Shoah è stata raccontata e rappresentata. Verranno presentate diverse tipologie di libri: una carrellata di proposte più o meno recenti nell’ambito dei romanzi, albi illustrati e fumetti sulla Shoah e i totalitarismi.

Particolare attenzione sarà riservata a due classici: il celebre fumetto “Maus” di Art Spigelman e il “Diario” di Anne Frank, la cui figura è stata indagata attraverso diversi media (il fumetto, l’albo illustrato, il saggio).

Bibliografia presentata durante il corso (.pdf)

ARTICOLO – Alessandro Cattunar, Immaginazione malgrado tutto. La Shoah e l’esperienza dei lager nei graphic novel contemporanei, Diacronie. Studi di storia contemporanea, n. 1 (2) 2010. (scarica)

 

2° incontro: Storia, memoria e audiovisivi

Oggetto del secondo incontro sarà il rapporto tra la Shoah e gli audiovisivi. Saranno presi in considerazione film di fiction, documentari, film d’animazione, e produzioni televisive esplorando le potenzialità e le criticità dei diversi linguaggi. In particolare ci si soffermerà su alcuni frammenti tratti da film emblematici non solo per il tema affrontato ma anche per le scelte linguistiche: “Shoah” di Claude Lanzman, “Schindler’s list” di Steven Spielberg, “Uno specialista” di Eyal Sivan. Parleremo poi di “Ausmerzen” di Marco Paolini, di alcune produzioni dell’ANED come “Ritorni” e “Non era tempo”, di “Galline in fuga” e del documentario per le scuole “Fratelli d’Italia?”.

Si proporrà uno schema d’analisi che intreccia problemi storiografici e questioni linguistiche. Ponendo al centro la specificità dell’evento Shoah e le difficoltà che questa determina sia nell’ambito della ricerca che in quello della comunicazione: per ogni film verranno presi in considerazione i contesti produttivi, l’uso dei codici cinematografici, le interpretazioni storiche e gli intenti politici.

ARTICOLO – Alessandro Cattunar, Stefania Giovenco, Il dovere di raccontare. Storie orali e narrazione cinematografica ne “L’uomo che verrà”, Cinergie, n. 20, luglio 2010. (scarica)

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Modalità

Il laboratorio è aperto a tutti i docenti interessati. La partecipazione è libera.

Il laboratorio sarà tenuto da Paola Tarantelli e Alessandro Cattunar.

E’ prevista la proiezione di materiali audiovisivi e la presentazione di un ampio numero di libri, albi illustrati e fumetti.

Autori in Teatro – Il confine delle memorie

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Presentazione del libro di Alessandro Cattunar

“Il confine delle memorie. Storie di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia (1922-1955)

Gorizia / 3 ottobre 2014 ore 18 / Ridotto del Teatro Verdi

a cura del Comune di Gorizia

 

Flyer presentazione Il confine delle memorie

Presentazione

Le voci e gli sguardi di oltre cinquanta testimoni italiani e sloveni ricostruiscono la complessa storia di un confine mobile e conteso lasciando emergere le aspettative e  le paure, i traumi e le speranze. Un racconto corale che mette in discussione paradigmi interpretativi e categorie d’analisi ormai consolidate.

 

Abstract

Chi liberò Gorizia e Trieste dal nazi-fascismo? I partigiani di Tito furono dei liberatori o un nuovo esercito di occupazione? Quali furono le conseguenze della nascita del nuovo confine tra Italia e Jugoslavia?

Si tratta di domande a cui la storiografia  sembra aver dato risposte ormai definitive. Ma se prestiamo orecchio ai racconti dei testimoni sentiamo una pluralità di narrazioni irriducibili ad un’unica versione dei fatti. Voci e sguardi che mettono in luce la dimensione soggettiva della storia del primo Novecento, attraverso la narrazione della quotidianità: dall’ascesa del fascismo alla guerra, dalle foibe alle manifestazioni per l’appartenenza nazionale.

Il volume, facendo interagire fonti storiche, testimonianze orali e articoli tratti dalla stampa, descrive i complessi percorsi di rielaborazione della memoria, le dinamiche identitarie e i percorsi emotivi focalizzandosi sul territorio goriziano, che nel 1947 si trovò letteralmente attraversato da quel confine che rappresenterà il tratto finale della “cortina di ferro” e diventerà, poi, “l’ultimo muro” a cadere in mezzo all’Europa.

 

Dizionario – Atlante multimediale – Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi.

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Quarantasettezeroquattro partecipa come partner al progetto “Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi. Dizionario – Atlante multimediale” che è risultato primo classificato nella graduatoria per la concessione di contributi per la realizzazione di studi e ricerche storiche di base concernenti la Prima guerra mondiale promosso dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

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Funerale francesco ferdinando

Il partenariato

Capofila:

Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione ne Friuli Venezia Giulia

Partner

Associazione 47/04

Università degli Studi di Trieste 

Istituto regionale per la cultura istriana, fiumana e dalmata

Società di studi storici e geografici – Comunità degli italiani di Pirano

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Il progetto. Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi. Dizionario – Atlante multimediale

In occasione del Centenario dello scoppio della Grande guerra si intende promuovere la realizzazione di un Dizionario-Atlante multimediale di luoghi, eventi, personaggi, istituzioni con riferimento alla realtà di Trieste nel 1914 e con opportuni riferimenti alla storia del Litorale istriano per le evidenti analogie e relazioni sussistenti tra queste realtà.

Posto che Trieste, in quel momento, rappresentava uno dei maggiori centri dell’Impero asburgico e che gli eventi cruciali dell’estate 1914 resero la città e il territorio pienamente partecipi degli sviluppi della storia europea, il progetto, utilizzando le potenzialità offerte dalla multimedialità, si prefigge di:

1. Promuovere e diffondere la conoscenza di eventi, personaggi, luoghi, istituzioni, organismi civili e militari relativamente all’anno 1914.

2. Mettere in luce i nessi sussistenti tra la storia del territorio e quella di altre realtà europee, anche molto distanti, che si trovarono coinvolte nel conflitto.

3. Promuovere, attraverso l’analisi delle conseguenze del conflitto sull’assetto socio-economico della città e del suo territorio, un’autentica cultura della pace e della convivenza.

A tale scopo il progetto prevede la realizzazione di una serie di voci ciascuna di queste sarà accompagnata da un ricco apparato iconografico, documentario e cartografico, quest’ultimo particolarmente importante per orientarsi oggi sui luoghi lontani – nei quali le genti del Litorale si trovarono loro malgrado a sopportare la guerra: dal fronte ai campi destinati ad accogliere gli sfollati – e prossimi che furono in quell’anno testimoni di avvenimenti ora drammatici ora legati alla vita quotidiana, politica, istituzionale del territorio.
A integrare il lavoro un apparato bibliografico che prevede anche il collegamento al sito istituzionale dell’Irsml FVG nel quale sono presenti altre proposte bibliografiche relative alla Grande guerra.
Il gruppo di ricerca, coordinato dal prof. Fabio Todero (Irsml FVG) che da anni si dedica allo studio della Grande guerra e della sua memoria, sarà costituito da alcuni esperti con ampie competenze ed esperienze sul tema (Franco Cecotti, Marina Rossi) ed un nucleo di giovani, usciti quasi tutti dalla Scuola dottorale dell’Ateneo triestino (Alessandro Cattunar, Gaetano Dato, Andrea Gobet, Patrick Karlsen, quest’ultimo assegnista presso il Dispes), Kristjan Knez.
Le voci del Dizionario–Atlante, che non si limiteranno pertanto a uno sguardo di taglio localistico ma prenderanno in considerazione i legami tra il territorio e la grande storia europea di quel periodo, saranno suddivise in tre nuclei tematici:

1. Luoghi geografici, simbolici, memoriali

Il termine “luoghi”, ricorrente nel titolo, dev’essere inteso in un’accezione più ampia di quella consueta; esso indica infatti “i punti di condensazione della memoria”, come scritto da Mario Isnenghi, e si riferisce non soltanto a luoghi fisici o geografici – della città e del Litorale, i luoghi nei quali gli uomini di questo territorio furono inviati a combattere, luoghi simbolo come la città di Sarajevo dove tutto ebbe inizio – ma a luoghi della memoria siano essi materiali e no: tali ad esempio la “Viribus Unitis” che, realizzata e varata a Trieste, vi ritornò per sbarcarvi le salme di Francesco Ferdinando e di Sofia Chotek, vittime dell’attentato di Sarajevo; allo stesso tempo, la voce “Galizia”, o la voce “prigionia” – luogo geografico il primo, il secondo decisamente no – sono entrati a far parte di un patrimonio di memoria collettiva che rischia di andare dimenticato. Vi saranno dunque compresi luoghi dell’aggregazione (anche politica e quindi anche partiti e movimenti come ad esempio l’irredentismo), del lavoro, della sofferenza (gli ospedali militari allestiti a Trieste), della guerra, delle istituzioni e luoghi dall’alto valore simbolico.

2. Eventi legati ai mesi che precedettero lo scoppio del conflitto e a quelli successivi

La seconda sezione è dedicata agli eventi bellici e no che accompagnarono quell’anno drammatico: dalla “prima” del “Parsifal” al Teatro Verdi di Trieste al passaggio per il capoluogo giuliano del corteo funebre di Francesco Ferdinando e consorte, dalla mobilitazione di massa che spopolò la città e il territorio agli eventi militari in cui furono coinvolti gli uomini del Litorale e così via.

3. Personaggi del mondo culturale, politico, militare ecc.

Accanto ai luoghi una sezione del Dizionario-Atlante è dedicata ai personaggi: personaggi legati alla monarchia asburgica e ai suoi poteri, alla Chiesa, all’apparato militare, al mondo intellettuale, al mondo politico del Litorale.

In generale, si tratta dunque di luoghi, eventi, personaggi che rischiano di scomparire dalla cultura locale, mentre in generale nel nostro paese sono spesso realtà quasi ignote che merita richiamare all’attenzione generale, in special modo – ma non solo – delle giovani generazioni.
Il Dizionario Atlante multimediale, frutto di un lavoro di alta dignità scientifica, potrà costituire così un utile quanto serio strumento di consultazione per docenti, operatori del mondo della comunicazione ed il più ampio pubblico interessato alle numerose manifestazioni previste in occasione del Centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale.
Si prevede inoltre di coinvolgere direttamente la cittadinanza e i visitatori del prodotto rendendo possibile l’implementazione dello stesso con materiali provenienti dagli archivi privati. In questo senso, il progetto prevede la realizzazione di un’opera a struttura aperta.
E peraltro possibile prevedere una prosecuzione del progetto applicandone gli schemi ad altri territori della Regione.
Infine, non da ultimo, il Dizionario Atlante consentirà di ripercorrere le tappe di un anno che vide soffrire insieme le diverse realtà nazionali che in questo luogo convivevano – anche se non sempre pacificamente – e che affrontarono con diverse modalità la prova del conflitto. Mostrarne tutto l’orrore e l’impatto devastante sul tessuto sociale ed economico del Triestino e dell’area al centro del progetto costituisce di per sé elemento di riflessione sul valore di una pace che quella guerra allontanò a lungo dalla storia di queste terre ma anche dai cuori di chi vi avrebbe abitato, facendosi inoltre generatrice di lacerazioni e problemi a lungo sopravissuti.

L’Irsml FVG, nel progetto, rivestirà il ruolo di Project management e di coordinamento del gruppo di ricerca con il prof. Fabio Todero, in questo affiancato dall’Università degli Studi di Trieste con la prof. Giulia Caccamo, docente presso il DiSPES. La ricerca, la realizzazione e la scrittura delle voci del Dizionario-Atlante verrà effettuata dall’Irsml FVG, dall’Università degli studi di Trieste, dalla Società di studi storici e geografici di Pirano e dall’Associazione 47/04. Il patrimonio documentario su cui i ricercatori potranno lavorare sarà fornito, oltre che dall’Irsml FVG, anche dall’Istituto regionale per la cultura istriana, fiumana e dalmata e dalla Società di studi storici e geografici di Pirano, questi due enti, inoltre, metteranno a disposizione il loro ricco patrimonio iconografico.
L’Associazione Quarantasettezeroquattro infine si occuperà della realizzazione del prodotto multimediale da inserire online per la libera fruizione del Dizionario-Atlante sulle diverse piattaforme informatiche.

FORSE… LUNGO IL CONFINE – LABORATORIO

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FORSE… LUNGO IL CONFINE

Laboratorio a cura di Alessandro Cattunar e Paola Tarantelli

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Un libro – Sonno gigante sonno piccino, ed. Topipittori – fotografie in bianco e nero della vita quotidiana nel dopoguerra lungo il confine a Trieste e Gorizia, carta colorata, colla e pennarelli. Poi via libera alla fantasia, per colorare il passato e creare da una vecchia immagine una storia tutta nuova.

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Il libro “Sonno gigante sonno piccino” di Giusi Quarenghi  e Giula Sagramola e (Topipittori 2014) propone una carrellata di vecchie fotografie di famiglia in b/n che fissano momenti di vita quotidiana, ricorrenze, viaggi: il classico “ritratto di famiglia”, prodotto da una famiglia come tante negli anni del dopoguerra. Le fotografie, però, sono tutte ritoccate dall’illustratrice che gioca con il testo in rima che accompagna ogni pagina: una filastrocca della buonanotte che ispira fantastici viaggi immaginari nel tempo e nello spazio, buffi copricapo, ironici contrappunti a visi seri, gioiosi, a volte sorpresi.

Il laboratorio proposto dall’Associazione 47|04 (1.30 h circa) vuole realizzare un gioco simile con bambini e adulti: partendo dalle foto di famiglia e di vita quotidiana dell’area di confine del territorio goriziano e triestino si vuole provare a rielaborare creativamente un passato non troppo lontano. Scopo dell’attività è quello di provare ad inventare micro-storie sulla base di fotografie d’archivio seguendo la logica del “forse”, portata avanti dalle autrici di “Sonno gigante sonno piccino”.

 

Il laboratorio si è svolto

GIOVEDÌ 28 AGOSTO / ORE 17.00

presso la libreria “La pecora nera”  via Gemona 46, Udine

e verrà prossimamente replicato!!

Intanto un assaggio…

 

Dai 7 anni. Ingresso libero. 

 

“IL CONFINE DELLE MEMORIE” / FIUMICELLO / 23 AGOSTO

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23 agosto 2014 alle ore 12.00

Fiumicello – Piazzale dei Tigli

all’interno di “LiberaMente a Sinistra”

prima presentazione del libro

“Il confine delle memorie. Racconti di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia” (1922-1955).

di Alessandro Cattunar, Mondadori Education, 2014

A discuterne con l’autore ci sarà Enrico Bullian, storico e sindaco di Turriaco.

Seguiranno brindisi di pace e ottimo pranzo a prezzo popolare!

Qui tutto il programma…

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