All’interno delle attività dell’Archivio della memoria è stata avviata una campagna di raccolta dei racconti di vita dei testimoni che hanno vissuto nel territorio goriziano nel periodo compreso tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta.
Un gruppo di ricercatori qualificati è disponibile a intervistare tutti coloro che vorranno “donare” i loro ricordi al fine di mantenere viva la memoria della città.
Le testimonianze saranno raccolte in formato audio o video.
L’obiettivo è quello di raccogliere e conservare i racconti di vita delle persone appartenenti ai diversi gruppi linguistici, politici e culturali, nella convinzione che sia importante ascoltare i racconti e i ricordi di tutti, non solo di coloro che hanno vissuto esperienze particolari o traumatiche.
L’archivio della memoria del goriziano è un progetto promosso dalla Provincia di Gorizia in collaborazione con l’Associazione Quarantasettezeroquattro, l’Università di Trieste e l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione che intende sopperire all’attuale mancanza di un luogo e di un’istituzione di riferimento per quanto riguarda la raccolta e la conservazione di tutti i documenti – audiovisivi, sonori e cartacei – relativi alla memoria storica locale. L’Archivio vorrebbe configurarsi come un punto di coordinamento in cui far convergere le numerose iniziative volte alla raccolta e allo studio dei racconti di vita, delle testimonianze orali e, più in generale, di tutte le forme di memorialistica riguardanti il territorio goriziano e più in generale l’area di confine tra Italia, Slovenia e Croazia.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Iolanda-Scolaris.jpg576720adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2012-06-09 14:12:502013-12-30 15:14:45CAMPAGNA DI RACCOLTA DEI RACCONTI DI VITA
Dalla sala buia si sente arrivare il rumore del traffico cittadino e dei passi di pedoni sulla ghiaia. Entriamo. Sulla parete in fondo si vede scorrere la (poca) vita quotidiana che ogni giorno anima il Parco della Rimembranza di Gorizia. Le immagini ci circondano e ci assorbono. Per un po’rimaniamo quasi ipnotizzati dal lento incedere dei passanti. Poi ci rendiamo conto che dal soffitto della sala pendono quattro torce elettriche. Le prendiamo in mano e dirigiamo il fascio luminoso verso lo schermo. Improvvisamente la città di fronte a noi inizia a mutare, si trasforma. La luce della torcia si dimostra in grado di cancellare la Gorizia di oggi facendo emergere quella di ieri, quella di circa sessant’anni fa. Alcune linee architettoniche sembrano rimanere immutate, ma la vasta area del parco appare profondamente cambiata, nei suoi volumi, nei suoi spazi, ma soprattutto negli usi che i cittadini ne facevano, come emerge dai racconti di vita dei testimoni che ben presto si sono sostituiti al semplice rumore di passi. Si tratta di brevi testimonianze che fanno capire la molteplicità e la complessità degli eventi storici che hanno caratterizzato quel luogo, eventi vissuti e percepiti i modo diverso dalle differenti comunità che da sempre hanno caratterizzato il goriziano in quanto zona di frontiera.
Il “gioco” si ripete. Altri luoghi compaiono sullo schermo e altre testimonianze attestano la profondità e la stratificazione di memorie ad essi legate. In questa installazione interattiva si trovano riassunti tutti i principali temi attorno a cui è stata pensata e strutturata la mostra multimediale “Le vite degli altri”.
Una prima riflessione riguarda il rapporto fra passato e presente e i segni della storia sul territorio. Se Gorizia come la vediamo oggi riesce a comunicarci alcune delle tappe fondamentali della sua storia è solo prestando attenzione alla dimensione lunga del cambiamento, e dei segni che questo ha lasciato nei racconti dei cittadini, che possiamo capire la complessa stratificazione di avvenimenti e di identità, ma anche di pratiche sociali, familiari e lavorative che l’hanno segnata lungo tutto il secolo. Non è solo la dimensione del mutamento a essere posta al centro dell’esposizione, ma anche il rapporto tra storia e memoria, tra memoria pubblica e ricordi individuali. Si tratta di modalità di conservazione e trasmissione delle esperienze estremamente differenti ma strettamente connesse. Come ricorda una famosa affermazione di Pierre Nora che apre la mostra: “Memoria e storia: lungi dall’essere sinonimi noi ci rendiamo conto che tutto le oppone. […] La memoria è un fenomeno sempre attuale, un legame vissuto nell’eterno presente; la storia una rappresentazione del passato. […] La memoria colloca il ricordo nell’ambito del sacro, la storia lo stana e lo rende prosaico”.
“Le vite degli altri”, partendo da queste riflessioni, cerca di calarle nella complessa realtà dell’area di confine tra Italia e Slovenia, dando loro una dimensione concreta, visibile e ascoltabile.
Nelle installazioni audiovisive e interattive che vanno a comporre il percorso espositivo, fonti normalmente utilizzate per la ricerca accademica – come le testimonianze orali, i film di famiglia e le fotografie – vengono lette e interpretate attraverso gli occhi e i linguaggi dell’arte contemporanea.
Soffermarsi ad ascoltare – ma soprattutto capire – “le vite degli altri”, le vite di coloro che abitano e hanno abitato sul medesimo territorio pur appartenendo a differenti comunità nazionali, linguistiche, politiche o culturali, si rivela una pratica estremamente utile per la comprensione del passato ma anche per la costruzione di un futuro comune all’interno del nuovo spazio europeo.
Le reazioni del folto pubblico che ha visitato la mostra lo confermano: i goriziani sembrano ritrovarsi nelle testimonianze delle generazioni più anziane, nelle fotografie in bianco e nero e nelle immagini catturate dalle cineprese in Super 8. Sembra finalmente possibile ricostruire quel complesso mosaico di percezioni, emozioni, esperienze e contraddizioni che per diversi decenni sembrava difficile recuperare a causa di un discorso pubblico incentrato sulla forzata contrapposizione identitaria di marca nazionale o politica.
Come traspare dai racconti di vita dei testimoni conservati nell’archivio consultabile all’indirizzo www.stradedellamemoria.it, quasi tutti gli abitanti di Gorizia non potevano che identificarsi come goriziani, indipendentemente dalle lingue parlate, dalle ideologie di riferimento e dalla condizione sociale. È proprio la complessa interazione fra identità fluide e differenti percorsi di rielaborazione della memoria che viene posta al centro dalle quattro sale che compongono il percorso espositivo: gli sguardi di ricercatori e videomakers vanno ad interagire con quelli degli studenti del Polo Liceale e del Corso di Laurea Dams di Gorizia. Ne emerge un’analisi estremamente ricca e multisfaccettata degli eventi che hanno caratterizzato il territorio goriziano in dagli anni Venti fino alla caduta del confine.
La città e le vite degli altri (dall’introduzione alla mostra)
Il paesaggio urbano in cui viviamo è profondamente segnato dalla storia. Le tracce che gli avvenimenti lasciano sul territorio sono estremamente mutevoli e fugaci ma, soprattutto, sono soggettive: i luoghi assumono diversi significati, a seconda dello sguardo che li indaga.
Ogni persona costruisce e conserva una propria mappa mentale della città in cui vive o ha vissuto. Si tratta di schemi che prendono forma a partire dalle esperienze più rilevanti vissute nel passato, ma anche, e soprattutto, dal vivere quotidiano, dai gesti comuni e dalle abitudini. Ecco allora che per far emergere queste “città invisibili” diventa necessario soffermarsi sulle vite degli “altri”, conoscere i percorsi biografici dei singoli e le esperienze collettive vissute dai gruppi e dalle comunità, siano esse politiche, linguistiche, etniche o nazionali. Si può così riscoprire la ricchezza e la stratificazione di significati che ogni luogo, e non solo quelli istituzionalizzati, porta con sé.
Questa mostra nasce dalla volontà di fornire nuovi strumenti per far dialogare i goriziani di oggi con i goriziani di ieri, attraverso un confronto con la città e i suoi spazi, alla riscoperta delle memorie plurime che questi conservano, a volte celandole, a volte esplicitandole.
Per fare questo abbiamo deciso di soffermarci su tre fonti particolari: le interviste biografiche ai testimoni, i film di famiglia e le fotografie. Materiali di non immediata “lettura” che però, se interrogati attraverso i linguaggi dell’arte e degli audiovisivi, si dimostrano in grado di ri-creare spazi mentali che siano specchio delle memorie individuali o familiari, di specifici modi di vivere e percepire la realtà.
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La mostra è a cura dell’Associazione Quarantasettezeroquattro e dello Studio ennezerotre N!03.
Alla realizzazione delle singole installazioni hanno partecipato anche gli studenti dell’Università di Udine – Dams di Gorizia, gli studenti del Polo Liceale “Dante Alighieri” di Gorizia.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Le-vite-degli-altri-low.jpg915650adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2012-05-28 15:08:072017-07-11 15:04:04LE VITE DEGLI ALTRI - VOCI E SGUARDI TRA LUOGHI DELLA MEMORIA E MEMORIE DEI LUOGHI
Il percorso prevede la visita dei luoghi più significativi in cui si reca testimonianza delle complesse vicende che hanno caratterizzato la storia Novecento nell’area di confine.
La proposta è strutturata in modo da alternare le visite ai luoghi con attività di contestualizzazione storica, riflessione attiva e coinvolgimento degli studenti attraverso attività laboratoriali.
Saranno coinvolti: storici esperti, educatori, testimoni diretti dei fatti, rappresentanti di associazioni e comunità religiose.
L’intento principale è quello di far emergere la pluralità dei punti di vista, delle percezioni individuali e collettive degli eventi storici e le modalità di rielaborazione pubblica della memoria.
I traumi provocati dal rapido susseguirsi di tre regimi totalitari nell’area di confine tra Italia e Slovenia segnano tuttora profondamente le memorie dei diversi gruppi che la abitano. Le celebrazioni della memoria pubblica, pesantemente affetta dagli ideologismi del secolo scorso, dimenticano spesso i luoghi dove la Storia è avvenuta e il legame dei diversi gruppi con un unico territorio e il medesimo passato. Partendo dalla conoscenza di tale passato, attraverso i luoghi che emergono dalle memorie private dei testimoni dell’epoca, si è tracciato un percorso che intende mettere a confronto e legare in un itinerario coerente i luoghi della memoria pubblica con quelli dei ricordi privati, i simboli dell’identità nazionale con le narrazioni degli individui da cui traspaiono appartenenze plurime e fluide.
La complessità e la stratificazione degli effetti delle vicende del Novecento non verranno certo esaurite o chiarite del tutto durante queste giornate: s’intende, attraverso l’interazione diretta con la memoria dei luoghi, stimolare nuove modalità di riflessione sulle dinamiche di costruzione delle identità storiche dei cittadini e delle città.
Programma
Le tappe e gli orari previsti sono indicativi e possono essere variati e adattati a seconda delle esigenze.
2 MAGGIO
11.00 – 12.30
Visita al centro di Trieste: Piazza Unità, molo audace, ponte Rosso.
2 educatori 4704.
Pranzo libero.
14.00 – 14.45
Visita al Tempio serbo-ortodosso di San Spiridione (ed eventualmente Chiesa greco ortodossa di San Nicolò).
14.45 – 15.30
Attività di preparazione: “Trieste, l’ebraismo, la Shoah”.
2 educatori 4704.
15.30 – 16.00
Spostamento a piedi verso la Sinagoga.
16.00 – 17.00
Visita guidata alla Sinagoga.
A cura della comunità ebraica.
Pausa
17.00 – 17.30
Spostamento in pullman alla Risiera di San Sabba.
17.30 – 18.45
Visita guidata alla Risiera.
A cura di 4704 e delle guide della Risiera. Possibilità di che un ex deportato dell’ANED di Trieste faccia da guida e chiacchieri con i ragazzi.
18.45 – 19.45
Spostamento a Grado
Cena
3 MAGGIO
8.30 – 9.30
Attività di preparazione: “Trieste realtà di confine. Tra identità plurime, convivenza e scontri per l’appartenenza nazionale” – Incontro con una realtà associativa locale.
9.30 – 10.00
Trasferimento in pullman al campo profughi di Padriciano.
10.00 – 11.00
Visita guidata al campo profughi e al Museo.
2 educatori 4704 e guida dell’Associazione degli esuli.
11.00 – 11.20
Spostamento in pullman alla Foiba di Basovizza.
11.20 – 12.00
Foiba di Basovizza. Attività di riflessione sugli eventi che seguirono la Seconda guerra mondiale e le modalità di rielaborazione della memoria.
2 educatori 4704.
12.00 – 12.10
Spostamento al memoriale dei fucilati sloveni.
12.10 – 12.30
Visita e riflessione critica.
2 educatori 4704.
Pranzo
14.00 – 15.30
Laboratorio didattico: “Le identità lungo il confine”.
15.30 – 16.00
Spostamento a Capodistria
16.00 – 18.00
Visita della città
Rientro a Grado
4 MAGGIO
8.30 – 9.30
Trasferimento in pullman a Gorizia.
9.30 – 10.30
Incontro con realtà associative di confine.
10.30
Parco della Rimembranza.
– Attività laboratoriale: a caccia “dei segni della memoria”.- Resti del tempietto per i caduti.
– Monumento ai deportati in Jugoslavia.
Percorso a piedi dal Parco della Rimembranza a Piazza Transalpina – 2,6 km
11.30
Corso Italia – Caffè Garibaldi.
– Ex sede del Cln.
11.45
Corso Verdi – Giardini pubblici.
– Trgovski Dom:sede delle associazioni slovene distrutta dai fascisti.- Monumento a Enrico Toti.
– Monumento al milite ignoto.
Trasferimento al Castello di Gorizia
12.00 – 13.00
GRUPPO A: Visita al Museo della Grande Guerra.GRUPPO B: Pranzo/Visita al castello
13.00 – 14.00
GRUPPO B: Visita al Museo della Grande Guerra.GRUPPO A: Pranzo/Visita al castello
14.30
Piazza Vittoria (piazzetta XXVII Marzo).
– Palazzo del Governo, ex sede del Governo Militare Alleato; la Piazza come luogo della memoria conteso: manifestazioni nazionali.
15.15
Ghetto ebraico.
– Breve transito.- Sinagoga (da fuori).
– Scuola d’Arte: ex sede Gil (Gioventù italiana del littorio).
15.45
Piazza Transalpina.
– Confine, Stazione Transalpina, Musaico in onore della caduta del confine.- Museo fotografico del confine.
16.30 – 17.15
Kostanjevica.
– Spostamento in bus sulla collina della Kostanjevica; vista delle due città dall’alto; breve visita al monastero-ex luogo di prigionia fascista.
17.15 – 17.45
Nova Gorica – Centro.
– Spostamento in bus in centro a Nova Gorica.- Pianta della città ipotizzata da Ravnikar.
– La piazza e il municipio socialisti.
17.45 – 18.30
Cimitero Ebraico a Rožna Dolina.
5 MAGGIO
8.30 – 10.30
Spostamento a Caporetto/Kobarid.
10.30 – 12.30
Visita alla città, al Monumento-Ossario, Trincee, Ponte di Napoleone.
Pausa pranzo.
14.30 – 16.00
Spostamento a Redipuglia.
16.00 – 16.45
Visita attiva al Sacrario.
2 educatori 4704.
16.45 – 17.15
Riflessione storica: “Le grande Guerra e la realtà di confine”.
Il progetto è è stato realizzato presso le scuole medie di Fontanafredda (PN) in collaborazione con l’Assessorato alla cultura.
L’Associazione Quarantasettezeroquattro propone il progetto anche ad altri Comuni e scuole interessati, adattando i percorsi alle esigenze didattiche dei diversi Istituti e al contesto terriotiale di riferimento.
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PREMESSA:
“Percorsi nelle memorie del Novecento” è un progetto che intende rivolgersi all’intera cittadinanza attraverso un percorso educativo e divulgativo che rifletta sulle vicende del passato per agire sull’oggi, creando nuove occasioni di confronto intergenerazionale e interculturale. Il fine ultimo è quello di creare una comunità consapevole e coesa che compia un viaggio nei luoghi della memoria e nelle (molteplici) memorie dei luoghi.
Verranno innanzitutto coinvolti gli studenti delle scuole medie che verranno introdotti alle vicende storiche della Shoah e più in generale del periodo dei totalitarismi, attraverso un confronto diretto con i fatti, i luoghi e i ricordi. Un percorso di riflessione, confronto e messa in gioco in prima persona che permetta di comprendere la complessità della storia, soprattutto in una zona di frontiera, e stimoli il confronto tra generazioni (i giovani con i loro genitori e nonni) e un dialogo tra persone diverse per cultura, etnia, religione.
A partire da alcune narrazioni mediali (libri, film e fumetti), i ragazzi verranno introdotti alle principali problematiche relative al periodo dei totalitarismi e alla persecuzione e sterminio degli ebrei. Questo sarà un punto di partenza per riflettere da un lato sulle molteplici violenze che hanno caratterizzato il Novecento, e dall’altro sulle diverse modalità di trasmissione della memoria degli eventi.
I partecipanti avranno modo, dopo un primo incontro con gli storici, di confrontarsi direttamente con i testimoni dei fatti, ascoltando i loro racconti e ponendo loro domande, dubbi, curiosità.
Questa esperienza verrà poi portata all’interno delle famiglie dove verranno “cercati” e “raccolti” i racconti di vita di parenti e conoscenti. In questo modo si verrà a creare non solo un legame tra diverse generazioni ma anche tra i ricordi e il territorio.
Più in generale, si cercherà di sviluppare una riflessione che, a partire dalla tragica storia del Novecento, si soffermi sulle possibilità e modalità di convivenza e scambio tra i diverse comunità e sulle responsabilità che ogni singola persona e gruppo si deve assumere all’interno della società. In questo senso, riflettere sul passato (e in particolare sui temi della colpa, della zona grigia e della responsabilità dello sterminio, anche se in termini ancora elementari) permetterà di comprendere meglio il presente e di vivere in maniera consapevole nel domani.
I partecipanti verranno coinvolti in maniera attiva, dando loro modo non solo di conoscere i fatti, ma anche di mettersi in gioco in prima persona discutendo in gruppo, facendo domande ai testimoni diretti dei fatti e viaggiando nei luoghi della memoria.
Il progetto, infatti, si concluderà con alcuni viaggi in “MemoBus” sui luoghi della memoria locale. I viaggi saranno un’occasione per confrontarsi, oltre che con i luoghi della memoria, anche con i racconti di vita di alcuni testimoni che saranno presenti sull’autobus lungo tutto il percorso. In questo modo, i partecipanti non si troveranno di fronte a concetti e teorie astratte, ma verranno stimolati attraverso l’interazione diretta dei fatti con gli spazi e le emozioni. Si avrà l’opportunità di scoprire la pluralità dei processi storici legati a questo territorio, provando a superare la paura della complessità, della diversità, del silenzio e del dolore, che troppo spesso hanno portato a strumentalizzazioni, omertà, ingiustizie e violenze.
Così, si stimoleranno curiosità, interessi e passioni, che permetteranno di comprendere meglio il passato per superare i confini mentali che permangono, nel nuovo spazio europeo, anche dopo la caduta di quelli fisici. Per le nuove generazioni sarà un’occasione unica per vivere un’esperienza formativa finalizzata alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole all’interno della nuova Europa multiculturale in costruzione.
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OBIETTIVI DIDATTICI:
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Gli obiettivi didattici alla base del progetto sono:
- Fornire gli elementi di base della storia della Shoah e dei totalitarismi con particolare riferimento al pordenonese e all’area di confine.
- Creare un dialogo e un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti.
- Favorire il dialogo e il confronto “creando” un’unica comunità viaggiante intergenerazionale e interculturale.
- Favorire una riflessione critica sui luoghi della memoria.
- Educare ad un atteggiamento critico e consapevole che permetta di superare ogni visione unilaterale dei problemi.
- Stimolare i giovani ad una cittadinanza europea attiva basata sul rispetto di valori comuni pur nelle differenze culturali e religiose.
- Incoraggiare i ragazzi a mettersi in gioco in prima persona, sviluppando un atteggiamento attivo verso ciò che li circonda, stimolandoli a mettersi in discussione.
- Favorire occasioni di confronto multiculturale e intergenerazionale che aiuti a prevenire atteggiamenti di intolleranza e di razzismo.
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ATTIVITÀ:
Il sarà così articolato:
- 6 incontri rivolti agli studenti delle scuole medie: incontri con storici, esperti e testimoni.
- Attività all’interno delle famiglie.
- 2 incontri di preparazione e confronto dedicati agli studenti e alle altre “persone” coinvolte (genitori, nonni, testimoni).
- Evento in occasione del Giorno della memoria (27 gennaio).
- 2 viaggi in MemoBus sui luoghi della memoria.
- Incontri di “restituzione” durante i quali riflettere sulle esperienze fatte ed elaborare materiali creativi.
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PROGRAMMA:
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Prima dei viaggi
Conoscersi e immedesimarsi (2 ore).
- Presentazione del progetto.
- Gioco di ruolo: immedesimazione nei meccanismi del pregiudizio-esclusione.
- Visione breve documentario di contestualizzazione.
- Presentazione e distribuzione dei materiali che i ragazzi dovranno leggere/vedere: libri, testimonianze, fumetti, film relativi alla Shoah, alle molteplici categorie di persone perseguitate dal nazifascismo e al contesto storico locale.
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Inquadramento storico – I cartelloni tematici 1 (Attività a gruppi – 3 ore).
- Realizzazione di grandi cartelloni-collage tematici in cui i ragazzi inseriranno brani/spezzoni estratti dai materiali che avranno preparato durante le vacanze. L’attività si svolgerà in 20 gruppi da 5 persone (quelle che hanno letto gli stessi materiali).
- Le macro-tematiche proposte dai cartelloni aiuteranno a creare un filo narrativo per poi affrontare i principali snodi storici del periodo dei totalitarismi.
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Inquadramento storico – I cartelloni tematici 2 (Attività a gruppi – 3 ore).
- Conclusione attività “Cartelloni”.
- Rielaborazione: a partire dai cartelloni i ragazzi saranno spinti a motivare le scelte fatte. In questo modo si affronteranno i principali temi storici relativi alla Shoah e al contesto locale. Prendendo spunto dai materiali collocati nei cartelloni gli storici discuteranno con i ragazzi e creeranno una narrazione coerente che metta in luce le principali problematiche del periodo in analisi.
- Preparazione del “recital” per il giorno della memoria.
26 gennaio: evento in occasione del “Giorno della memoria” (studenti + cittadinanza).
- Incontro all’auditorium: introduzione da parte di storici locali; proiezione di video-testimonianze.
- Musica – concerto.
- Recital: i ragazzi si alterneranno sul palco leggendo alcuni estratti riportati sui cartelloni.
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Dalla storia alla memoria – Incontro con i testimoni (2 ore).
- Come confrontarsi con un testimone? Come guardare-ascoltare un’intervista? Come porre le domande?
- Racconto della propria vita da parte di alcuni testimoni individuati in collaborazione con l’ANED di Pordenone. Incontro con familiari di deportati di Fontanafredda ormai scomparsi.
- Domande dei ragazzi e dibattito.
Rielaborazione e attualizzazione ( 3 ore).
- Visione del film “Galline in fuga”.
- Riflessione sui temi del film: come si legano alle questioni trattate negli incontri precedenti? Quali sono le figure-ruoli che emergono dal film? Le ritroviamo anche nel contesto della Shoah? Le ritroviamo anche nella società attuale?
- Prima attualizzazione.
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Incontro di preparazione al viaggio (studenti + “invitati” – 3 ore).
- Presentazione delle tappe dei viaggi in Memobus.
- Riflessione sui luoghi della memoria: la trasformazione di luoghi storici in “luoghi della memoria”; la retorica della memoria pubblica e il confronto con le memorie individuali.
- La collocazione dei luoghi: Streets View.
- Alcuni elementi nozionistici: intervento di storici locali e rappresentanti delle Associazioni.
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Memobus
Visita di luoghi della memoria locali
- Roveredo in piano – Comando nazista, primo luogo di interrogatori e torture per gli abitanti della zona di Fontanafredda.
- Hotel Moderno a Pordenone – Comando nazista.
- Carcere di Pordenone.
- Pordenone: ex caserma via Montereale – Muro contro cui sono stati fucilati partigiani.
- Porcia: luogo dove state impiccate sulla strada numerose persone, passaggio in pullman con un testimone dei fatti.
- San Vito al Tagliamento (PN): ghetto ebraico, di cui sono rimaste parte delle mura perimetrali, ricordate da una targa.
Per il futuro si potrebbe organizzare una visita in pullman con le scolaresche e qualche ex-deportato, al campo di concentramento di Flossenburg, dove sono stati deportati numerosi membri della comunità di Fontanafredda e dintorni. In numero minore sono passati anche da Dachau.
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Percorsi ebraici tra Trieste, Gorizia e Fiume
[studenti + insegnanti + “invitati”]
TRIESTE-(I): Tempio Ebraico.
TRIESTE-(I): Museo Wagner.
TRIESTE-(I): Ghetto ebraico – luoghi ed edifici correlati agli oggetti conservati nel museo.
TRIESTE-(I): Risiera di San Sabba – L’unico campo di concentramento in Italia con un forno crematorio.
GRADISCA D’ISONZO-(I): Casa Morpurgo.
NOVA GORICA-(SLO): cimitero ebraico. Il più antico cimitero ebraico della regione – la lapide più antica risale al ‘300.
GORIZIA-(I): Tempio Ebraico.
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Dopo i viaggi
Restituzione e attualizzazione 1(Solo studenti – 2 ore).
- Incontro di riflessione che leghi i molteplici stimoli ricevuti durante i viaggi.
- Attività di attualizzazione: ai ragazzi verrà chiesto di leggere alcuni estratti relativi a diversi periodi storici e contesti geografici e dovranno cercare di collocare nel tempo e nello spazio i materiali letti. In questo modo si cercherà di far emergere alcuni elementi di somiglianza/differenza tra passato e presente e tra diverse realtà.
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Restituzione e attualizzazione 1(studenti + 80 “invitati” – 3 ore).
- Incontro di riflessione che leghi i molteplici stimoli ricevuti durante i viaggi.
- I ragazzi “insegnano” agli adulti.
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Confronto con gli insegnanti delle classi coinvolte, al fine di ipotizzare insieme nuovi percorsi didattici per gli studenti da svolgere in orario curriculare per proseguire le riflessioni intraprese nelle ore del corso.
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ATTREZZATURE NECESSARIE:
Almeno 5 pc portatili (forniti da Quarantasettezeroquattro).
Stampanti.
Fotocopiatrici.
Scanner.
Videoproiettore.
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A CURA DI:
Il corso è organizzato dall’Associazione culturale Quarantasettezeroquattro (www.quarantasettezeroquattro.it) e prevede l’intervento di diversi docenti ed esperti nelle diverse fasi di avanzamento: storici, educatori, video maker, esperti in Media Education.
Gli esperti coinvolti hanno posto l’interazione tra ricerca storica, cittadinanza attiva e utilizzo dei linguaggi multimediali e audiovisivi al centro della loro attività di ricerca accademica e della loro attività professionale.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/DSC06244.jpg11251500adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2012-05-08 17:51:112012-08-30 18:31:58PERCORSI NELLE MEMORIE DEL NOVECENTO
In occasione delle celebrazioni per la Giornata della memoria, venerdi 27 gennaio alle ore 20.00 si terrà, presso l’auditorium Risorgiva di Fontanafredda, una serata dal titolo “Riunirsi, ricordare, discutere”.
L’iniziativa, rivolta all’intera cittadinanza, si configura come la tappa centrale del progetto “Percorsi nelle memorie del Novecento, all’interno del quale gli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto comprensivo di Fontanafredda hanno avuto modo di confrontarsie attivamente con temi della storia e della trasmissione della memoria della Shoah.
Sul palco dell’Auditorium Risorgiva si alterneranno ragazzi, esperti, testimoni e rappresentanti delle principali associazioni locali, creando una partitura in cui si alterneranno riflessioni, racconti di vita e musica.
Veri protagonisti della serata saranno però gli studenti che si metteranno in gioco in prima persona e coinvolgeranno il pubblico in una narrazione in cui il presente si confronterà con il passato e in cui la necessità di preservare la memoria emergerà con forza da un dialogo tra le memorie di coloro che hanno vissuto in prima persona l’esperienza della deportazione e le contrastanti emozioni di coloro che oggi decidono di visitare i luoghi dello sterminio.
Musica e canzoni, alcune delle quali scritte per l’occasione dagli stessi studenti, andranno ad intrecciarsi con le riflessioni e con le testimonianze dirette di alcuni ex deportati membri dell’ANED di Pordenone.
L’appuntamento è organizzato dall’Associazione Quarantasettezeroquattro con il sostegno dell’Assessorato alla cultura del Comune di Fontanafredda.
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https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpg00adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2012-01-17 20:00:252012-01-17 20:00:25This is a post with post format of type Link
CAMPAGNA DI RACCOLTA DEI RACCONTI DI VITA
PROGETTI, PROGETTI 2013-2014, RICERCA, RICERCA 2014-15All’interno delle attività dell’Archivio della memoria è stata avviata una campagna di raccolta dei racconti di vita dei testimoni che hanno vissuto nel territorio goriziano nel periodo compreso tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta.
Un gruppo di ricercatori qualificati è disponibile a intervistare tutti coloro che vorranno “donare” i loro ricordi al fine di mantenere viva la memoria della città.
Le testimonianze saranno raccolte in formato audio o video.
L’obiettivo è quello di raccogliere e conservare i racconti di vita delle persone appartenenti ai diversi gruppi linguistici, politici e culturali, nella convinzione che sia importante ascoltare i racconti e i ricordi di tutti, non solo di coloro che hanno vissuto esperienze particolari o traumatiche.
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LA CITTADINANZA È INVITATA A CONTATTARCI AI SEGUENTI INDIRIZZI:
dott. Alessandro Cattunar (Istituto Italiano di Scienze Umane – Ass. Quarantasettezeroquattro)
mail: info@quarantasettezeroquattro.it
tel : 338.1411435
web: www.quarantasettezeroquattro.it
posta : Associazione Quarantasettezeroquattro – Corso Italia 183, 34170 Gorizia
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L’archivio della memoria del goriziano è un progetto promosso dalla Provincia di Gorizia in collaborazione con l’Associazione Quarantasettezeroquattro, l’Università di Trieste e l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione che intende sopperire all’attuale mancanza di un luogo e di un’istituzione di riferimento per quanto riguarda la raccolta e la conservazione di tutti i documenti – audiovisivi, sonori e cartacei – relativi alla memoria storica locale. L’Archivio vorrebbe configurarsi come un punto di coordinamento in cui far convergere le numerose iniziative volte alla raccolta e allo studio dei racconti di vita, delle testimonianze orali e, più in generale, di tutte le forme di memorialistica riguardanti il territorio goriziano e più in generale l’area di confine tra Italia, Slovenia e Croazia.
LE VITE DEGLI ALTRI – VOCI E SGUARDI TRA LUOGHI DELLA MEMORIA E MEMORIE DEI LUOGHI
FESTIVAL, MOSTRE E MUSEI, MOSTRE/MUSEI, PROGETTIMOSTRA MULTIMEDIALE
Musei Provinciali / Borgo Castello / Gorizia
9 marzo-15 aprile 2012
Dalla sala buia si sente arrivare il rumore del traffico cittadino e dei passi di pedoni sulla ghiaia. Entriamo. Sulla parete in fondo si vede scorrere la (poca) vita quotidiana che ogni giorno anima il Parco della Rimembranza di Gorizia. Le immagini ci circondano e ci assorbono. Per un po’rimaniamo quasi ipnotizzati dal lento incedere dei passanti. Poi ci rendiamo conto che dal soffitto della sala pendono quattro torce elettriche. Le prendiamo in mano e dirigiamo il fascio luminoso verso lo schermo. Improvvisamente la città di fronte a noi inizia a mutare, si trasforma. La luce della torcia si dimostra in grado di cancellare la Gorizia di oggi facendo emergere quella di ieri, quella di circa sessant’anni fa. Alcune linee architettoniche sembrano rimanere immutate, ma la vasta area del parco appare profondamente cambiata, nei suoi volumi, nei suoi spazi, ma soprattutto negli usi che i cittadini ne facevano, come emerge dai racconti di vita dei testimoni che ben presto si sono sostituiti al semplice rumore di passi. Si tratta di brevi testimonianze che fanno capire la molteplicità e la complessità degli eventi storici che hanno caratterizzato quel luogo, eventi vissuti e percepiti i modo diverso dalle differenti comunità che da sempre hanno caratterizzato il goriziano in quanto zona di frontiera.
Il “gioco” si ripete. Altri luoghi compaiono sullo schermo e altre testimonianze attestano la profondità e la stratificazione di memorie ad essi legate.
In questa installazione interattiva si trovano riassunti tutti i principali temi attorno a cui è stata pensata e strutturata la mostra multimediale “Le vite degli altri”.
Una prima riflessione riguarda il rapporto fra passato e presente e i segni della storia sul territorio. Se Gorizia come la vediamo oggi riesce a comunicarci alcune delle tappe fondamentali della sua storia è solo prestando attenzione alla dimensione lunga del cambiamento, e dei segni che questo ha lasciato nei racconti dei cittadini, che possiamo capire la complessa stratificazione di avvenimenti e di identità, ma anche di pratiche sociali, familiari e lavorative che l’hanno segnata lungo tutto il secolo. Non è solo la dimensione del mutamento a essere posta al centro dell’esposizione, ma anche il rapporto tra storia e memoria, tra memoria pubblica e ricordi individuali. Si tratta di modalità di conservazione e trasmissione delle esperienze estremamente differenti ma strettamente connesse. Come ricorda una famosa affermazione di Pierre Nora che apre la mostra: “Memoria e storia: lungi dall’essere sinonimi noi ci rendiamo conto che tutto le oppone. […] La memoria è un fenomeno sempre attuale, un legame vissuto nell’eterno presente; la storia una rappresentazione del passato. […] La memoria colloca il ricordo nell’ambito del sacro, la storia lo stana e lo rende prosaico”.
“Le vite degli altri”, partendo da queste riflessioni, cerca di calarle nella complessa realtà dell’area di confine tra Italia e Slovenia, dando loro una dimensione concreta, visibile e ascoltabile.
Nelle installazioni audiovisive e interattive che vanno a comporre il percorso espositivo, fonti normalmente utilizzate per la ricerca accademica – come le testimonianze orali, i film di famiglia e le fotografie – vengono lette e interpretate attraverso gli occhi e i linguaggi dell’arte contemporanea.
Soffermarsi ad ascoltare – ma soprattutto capire – “le vite degli altri”, le vite di coloro che abitano e hanno abitato sul medesimo territorio pur appartenendo a differenti comunità nazionali, linguistiche, politiche o culturali, si rivela una pratica estremamente utile per la comprensione del passato ma anche per la costruzione di un futuro comune all’interno del nuovo spazio europeo.
Le reazioni del folto pubblico che ha visitato la mostra lo confermano: i goriziani sembrano ritrovarsi nelle testimonianze delle generazioni più anziane, nelle fotografie in bianco e nero e nelle immagini catturate dalle cineprese in Super 8. Sembra finalmente possibile ricostruire quel complesso mosaico di percezioni, emozioni, esperienze e contraddizioni che per diversi decenni sembrava difficile recuperare a causa di un discorso pubblico incentrato sulla forzata contrapposizione identitaria di marca nazionale o politica.
Come traspare dai racconti di vita dei testimoni conservati nell’archivio consultabile all’indirizzo www.stradedellamemoria.it, quasi tutti gli abitanti di Gorizia non potevano che identificarsi come goriziani, indipendentemente dalle lingue parlate, dalle ideologie di riferimento e dalla condizione sociale. È proprio la complessa interazione fra identità fluide e differenti percorsi di rielaborazione della memoria che viene posta al centro dalle quattro sale che compongono il percorso espositivo: gli sguardi di ricercatori e videomakers vanno ad interagire con quelli degli studenti del Polo Liceale e del Corso di Laurea Dams di Gorizia. Ne emerge un’analisi estremamente ricca e multisfaccettata degli eventi che hanno caratterizzato il territorio goriziano in dagli anni Venti fino alla caduta del confine.
La città e le vite degli altri (dall’introduzione alla mostra)
Il paesaggio urbano in cui viviamo è profondamente segnato dalla storia. Le tracce che gli avvenimenti lasciano sul territorio sono estremamente mutevoli e fugaci ma, soprattutto, sono soggettive: i luoghi assumono diversi significati, a seconda dello sguardo che li indaga.
Ogni persona costruisce e conserva una propria mappa mentale della città in cui vive o ha vissuto. Si tratta di schemi che prendono forma a partire dalle esperienze più rilevanti vissute nel passato, ma anche, e soprattutto, dal vivere quotidiano, dai gesti comuni e dalle abitudini. Ecco allora che per far emergere queste “città invisibili” diventa necessario soffermarsi sulle vite degli “altri”, conoscere i percorsi biografici dei singoli e le esperienze collettive vissute dai gruppi e dalle comunità, siano esse politiche, linguistiche, etniche o nazionali. Si può così riscoprire la ricchezza e la stratificazione di significati che ogni luogo, e non solo quelli istituzionalizzati, porta con sé.
Questa mostra nasce dalla volontà di fornire nuovi strumenti per far dialogare i goriziani di oggi con i goriziani di ieri, attraverso un confronto con la città e i suoi spazi, alla riscoperta delle memorie plurime che questi conservano, a volte celandole, a volte esplicitandole.
Per fare questo abbiamo deciso di soffermarci su tre fonti particolari: le interviste biografiche ai testimoni, i film di famiglia e le fotografie. Materiali di non immediata “lettura” che però, se interrogati attraverso i linguaggi dell’arte e degli audiovisivi, si dimostrano in grado di ri-creare spazi mentali che siano specchio delle memorie individuali o familiari, di specifici modi di vivere e percepire la realtà.
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La mostra è a cura dell’Associazione Quarantasettezeroquattro e dello Studio ennezerotre N!03.
Alla realizzazione delle singole installazioni hanno partecipato anche gli studenti dell’Università di Udine – Dams di Gorizia, gli studenti del Polo Liceale “Dante Alighieri” di Gorizia.
Con il sostegno di:
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
GiovaniIdee
Provincia di Gorizia
In collaborazione con:
Musei provinciali di Gorizia
Università degli studi di Udine – Dams di Gorizia
Laboratori CREA e La Camera Ottica
Associazione Home Movies
Associazione Kinoatelje
Mediateca provinciale di Gorizia
Istituto Superiore d’Istruzione Statale “Dante Alighieri” – Gorizia
VISITA GUIDATA NELL’AREA DI CONFINE
TURISMO STORICOScuola media di Bedizzole (BS)
Il percorso prevede la visita dei luoghi più significativi in cui si reca testimonianza delle complesse vicende che hanno caratterizzato la storia Novecento nell’area di confine.
La proposta è strutturata in modo da alternare le visite ai luoghi con attività di contestualizzazione storica, riflessione attiva e coinvolgimento degli studenti attraverso attività laboratoriali.
Saranno coinvolti: storici esperti, educatori, testimoni diretti dei fatti, rappresentanti di associazioni e comunità religiose.
L’intento principale è quello di far emergere la pluralità dei punti di vista, delle percezioni individuali e collettive degli eventi storici e le modalità di rielaborazione pubblica della memoria.
I traumi provocati dal rapido susseguirsi di tre regimi totalitari nell’area di confine tra Italia e Slovenia segnano tuttora profondamente le memorie dei diversi gruppi che la abitano. Le celebrazioni della memoria pubblica, pesantemente affetta dagli ideologismi del secolo scorso, dimenticano spesso i luoghi dove la Storia è avvenuta e il legame dei diversi gruppi con un unico territorio e il medesimo passato. Partendo dalla conoscenza di tale passato, attraverso i luoghi che emergono dalle memorie private dei testimoni dell’epoca, si è tracciato un percorso che intende mettere a confronto e legare in un itinerario coerente i luoghi della memoria pubblica con quelli dei ricordi privati, i simboli dell’identità nazionale con le narrazioni degli individui da cui traspaiono appartenenze plurime e fluide.
La complessità e la stratificazione degli effetti delle vicende del Novecento non verranno certo esaurite o chiarite del tutto durante queste giornate: s’intende, attraverso l’interazione diretta con la memoria dei luoghi, stimolare nuove modalità di riflessione sulle dinamiche di costruzione delle identità storiche dei cittadini e delle città.
Programma
Le tappe e gli orari previsti sono indicativi e possono essere variati e adattati a seconda delle esigenze.
– Monumento ai deportati in Jugoslavia.
– Monumento al milite ignoto.
– Scuola d’Arte: ex sede Gil (Gioventù italiana del littorio).
– La piazza e il municipio socialisti.
PERCORSI NELLE MEMORIE DEL NOVECENTO
DIDATTICAIl progetto è è stato realizzato presso le scuole medie di Fontanafredda (PN) in collaborazione con l’Assessorato alla cultura.
L’Associazione Quarantasettezeroquattro propone il progetto anche ad altri Comuni e scuole interessati, adattando i percorsi alle esigenze didattiche dei diversi Istituti e al contesto terriotiale di riferimento.
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PREMESSA:
“Percorsi nelle memorie del Novecento” è un progetto che intende rivolgersi all’intera cittadinanza attraverso un percorso educativo e divulgativo che rifletta sulle vicende del passato per agire sull’oggi, creando nuove occasioni di confronto intergenerazionale e interculturale. Il fine ultimo è quello di creare una comunità consapevole e coesa che compia un viaggio nei luoghi della memoria e nelle (molteplici) memorie dei luoghi.
Verranno innanzitutto coinvolti gli studenti delle scuole medie che verranno introdotti alle vicende storiche della Shoah e più in generale del periodo dei totalitarismi, attraverso un confronto diretto con i fatti, i luoghi e i ricordi. Un percorso di riflessione, confronto e messa in gioco in prima persona che permetta di comprendere la complessità della storia, soprattutto in una zona di frontiera, e stimoli il confronto tra generazioni (i giovani con i loro genitori e nonni) e un dialogo tra persone diverse per cultura, etnia, religione.
A partire da alcune narrazioni mediali (libri, film e fumetti), i ragazzi verranno introdotti alle principali problematiche relative al periodo dei totalitarismi e alla persecuzione e sterminio degli ebrei. Questo sarà un punto di partenza per riflettere da un lato sulle molteplici violenze che hanno caratterizzato il Novecento, e dall’altro sulle diverse modalità di trasmissione della memoria degli eventi.
I partecipanti avranno modo, dopo un primo incontro con gli storici, di confrontarsi direttamente con i testimoni dei fatti, ascoltando i loro racconti e ponendo loro domande, dubbi, curiosità.
Questa esperienza verrà poi portata all’interno delle famiglie dove verranno “cercati” e “raccolti” i racconti di vita di parenti e conoscenti. In questo modo si verrà a creare non solo un legame tra diverse generazioni ma anche tra i ricordi e il territorio.
Più in generale, si cercherà di sviluppare una riflessione che, a partire dalla tragica storia del Novecento, si soffermi sulle possibilità e modalità di convivenza e scambio tra i diverse comunità e sulle responsabilità che ogni singola persona e gruppo si deve assumere all’interno della società. In questo senso, riflettere sul passato (e in particolare sui temi della colpa, della zona grigia e della responsabilità dello sterminio, anche se in termini ancora elementari) permetterà di comprendere meglio il presente e di vivere in maniera consapevole nel domani.
I partecipanti verranno coinvolti in maniera attiva, dando loro modo non solo di conoscere i fatti, ma anche di mettersi in gioco in prima persona discutendo in gruppo, facendo domande ai testimoni diretti dei fatti e viaggiando nei luoghi della memoria.
Il progetto, infatti, si concluderà con alcuni viaggi in “MemoBus” sui luoghi della memoria locale. I viaggi saranno un’occasione per confrontarsi, oltre che con i luoghi della memoria, anche con i racconti di vita di alcuni testimoni che saranno presenti sull’autobus lungo tutto il percorso. In questo modo, i partecipanti non si troveranno di fronte a concetti e teorie astratte, ma verranno stimolati attraverso l’interazione diretta dei fatti con gli spazi e le emozioni. Si avrà l’opportunità di scoprire la pluralità dei processi storici legati a questo territorio, provando a superare la paura della complessità, della diversità, del silenzio e del dolore, che troppo spesso hanno portato a strumentalizzazioni, omertà, ingiustizie e violenze.
Così, si stimoleranno curiosità, interessi e passioni, che permetteranno di comprendere meglio il passato per superare i confini mentali che permangono, nel nuovo spazio europeo, anche dopo la caduta di quelli fisici. Per le nuove generazioni sarà un’occasione unica per vivere un’esperienza formativa finalizzata alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole all’interno della nuova Europa multiculturale in costruzione.
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OBIETTIVI DIDATTICI:
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Gli obiettivi didattici alla base del progetto sono:
- Fornire gli elementi di base della storia della Shoah e dei totalitarismi con particolare riferimento al pordenonese e all’area di confine.
- Creare un dialogo e un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti.
- Favorire il dialogo e il confronto “creando” un’unica comunità viaggiante intergenerazionale e interculturale.
- Favorire una riflessione critica sui luoghi della memoria.
- Educare ad un atteggiamento critico e consapevole che permetta di superare ogni visione unilaterale dei problemi.
- Stimolare i giovani ad una cittadinanza europea attiva basata sul rispetto di valori comuni pur nelle differenze culturali e religiose.
- Incoraggiare i ragazzi a mettersi in gioco in prima persona, sviluppando un atteggiamento attivo verso ciò che li circonda, stimolandoli a mettersi in discussione.
- Favorire occasioni di confronto multiculturale e intergenerazionale che aiuti a prevenire atteggiamenti di intolleranza e di razzismo.
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ATTIVITÀ:
Il sarà così articolato:
- 6 incontri rivolti agli studenti delle scuole medie: incontri con storici, esperti e testimoni.
- Attività all’interno delle famiglie.
- 2 incontri di preparazione e confronto dedicati agli studenti e alle altre “persone” coinvolte (genitori, nonni, testimoni).
- Evento in occasione del Giorno della memoria (27 gennaio).
- 2 viaggi in MemoBus sui luoghi della memoria.
- Incontri di “restituzione” durante i quali riflettere sulle esperienze fatte ed elaborare materiali creativi.
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PROGRAMMA:
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Prima dei viaggi
Conoscersi e immedesimarsi (2 ore).
- Presentazione del progetto.
- Gioco di ruolo: immedesimazione nei meccanismi del pregiudizio-esclusione.
- Visione breve documentario di contestualizzazione.
- Presentazione e distribuzione dei materiali che i ragazzi dovranno leggere/vedere: libri, testimonianze, fumetti, film relativi alla Shoah, alle molteplici categorie di persone perseguitate dal nazifascismo e al contesto storico locale.
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Inquadramento storico – I cartelloni tematici 1 (Attività a gruppi – 3 ore).
- Realizzazione di grandi cartelloni-collage tematici in cui i ragazzi inseriranno brani/spezzoni estratti dai materiali che avranno preparato durante le vacanze. L’attività si svolgerà in 20 gruppi da 5 persone (quelle che hanno letto gli stessi materiali).
- Le macro-tematiche proposte dai cartelloni aiuteranno a creare un filo narrativo per poi affrontare i principali snodi storici del periodo dei totalitarismi.
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Inquadramento storico – I cartelloni tematici 2 (Attività a gruppi – 3 ore).
- Conclusione attività “Cartelloni”.
- Rielaborazione: a partire dai cartelloni i ragazzi saranno spinti a motivare le scelte fatte. In questo modo si affronteranno i principali temi storici relativi alla Shoah e al contesto locale. Prendendo spunto dai materiali collocati nei cartelloni gli storici discuteranno con i ragazzi e creeranno una narrazione coerente che metta in luce le principali problematiche del periodo in analisi.
- Preparazione del “recital” per il giorno della memoria.
26 gennaio: evento in occasione del “Giorno della memoria” (studenti + cittadinanza).
- Incontro all’auditorium: introduzione da parte di storici locali; proiezione di video-testimonianze.
- Musica – concerto.
- Recital: i ragazzi si alterneranno sul palco leggendo alcuni estratti riportati sui cartelloni.
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Dalla storia alla memoria – Incontro con i testimoni (2 ore).
- Come confrontarsi con un testimone? Come guardare-ascoltare un’intervista? Come porre le domande?
- Racconto della propria vita da parte di alcuni testimoni individuati in collaborazione con l’ANED di Pordenone. Incontro con familiari di deportati di Fontanafredda ormai scomparsi.
- Domande dei ragazzi e dibattito.
Rielaborazione e attualizzazione ( 3 ore).
- Visione del film “Galline in fuga”.
- Riflessione sui temi del film: come si legano alle questioni trattate negli incontri precedenti? Quali sono le figure-ruoli che emergono dal film? Le ritroviamo anche nel contesto della Shoah? Le ritroviamo anche nella società attuale?
- Prima attualizzazione.
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Incontro di preparazione al viaggio (studenti + “invitati” – 3 ore).
- Presentazione delle tappe dei viaggi in Memobus.
- Riflessione sui luoghi della memoria: la trasformazione di luoghi storici in “luoghi della memoria”; la retorica della memoria pubblica e il confronto con le memorie individuali.
- La collocazione dei luoghi: Streets View.
- Alcuni elementi nozionistici: intervento di storici locali e rappresentanti delle Associazioni.
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Memobus
Visita di luoghi della memoria locali
- Roveredo in piano – Comando nazista, primo luogo di interrogatori e torture per gli abitanti della zona di Fontanafredda.
- Hotel Moderno a Pordenone – Comando nazista.
- Carcere di Pordenone.
- Pordenone: ex caserma via Montereale – Muro contro cui sono stati fucilati partigiani.
- Porcia: luogo dove state impiccate sulla strada numerose persone, passaggio in pullman con un testimone dei fatti.
- San Vito al Tagliamento (PN): ghetto ebraico, di cui sono rimaste parte delle mura perimetrali, ricordate da una targa.
Per il futuro si potrebbe organizzare una visita in pullman con le scolaresche e qualche ex-deportato, al campo di concentramento di Flossenburg, dove sono stati deportati numerosi membri della comunità di Fontanafredda e dintorni. In numero minore sono passati anche da Dachau.
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Percorsi ebraici tra Trieste, Gorizia e Fiume
[studenti + insegnanti + “invitati”]
TRIESTE-(I): Tempio Ebraico.
TRIESTE-(I): Museo Wagner.
TRIESTE-(I): Ghetto ebraico – luoghi ed edifici correlati agli oggetti conservati nel museo.
TRIESTE-(I): Risiera di San Sabba – L’unico campo di concentramento in Italia con un forno crematorio.
GRADISCA D’ISONZO-(I): Casa Morpurgo.
NOVA GORICA-(SLO): cimitero ebraico. Il più antico cimitero ebraico della regione – la lapide più antica risale al ‘300.
GORIZIA-(I): Tempio Ebraico.
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Dopo i viaggi
Restituzione e attualizzazione 1 (Solo studenti – 2 ore).
- Incontro di riflessione che leghi i molteplici stimoli ricevuti durante i viaggi.
- Attività di attualizzazione: ai ragazzi verrà chiesto di leggere alcuni estratti relativi a diversi periodi storici e contesti geografici e dovranno cercare di collocare nel tempo e nello spazio i materiali letti. In questo modo si cercherà di far emergere alcuni elementi di somiglianza/differenza tra passato e presente e tra diverse realtà.
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Restituzione e attualizzazione 1 (studenti + 80 “invitati” – 3 ore).
- Incontro di riflessione che leghi i molteplici stimoli ricevuti durante i viaggi.
- I ragazzi “insegnano” agli adulti.
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Confronto con gli insegnanti delle classi coinvolte, al fine di ipotizzare insieme nuovi percorsi didattici per gli studenti da svolgere in orario curriculare per proseguire le riflessioni intraprese nelle ore del corso.
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ATTREZZATURE NECESSARIE:
Almeno 5 pc portatili (forniti da Quarantasettezeroquattro).
Stampanti.
Fotocopiatrici.
Scanner.
Videoproiettore.
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A CURA DI:
Il corso è organizzato dall’Associazione culturale Quarantasettezeroquattro (www.quarantasettezeroquattro.it) e prevede l’intervento di diversi docenti ed esperti nelle diverse fasi di avanzamento: storici, educatori, video maker, esperti in Media Education.
Gli esperti coinvolti hanno posto l’interazione tra ricerca storica, cittadinanza attiva e utilizzo dei linguaggi multimediali e audiovisivi al centro della loro attività di ricerca accademica e della loro attività professionale.
RIUNIRSI, RICORDARE, DISCUTERE
NEWSIn occasione delle celebrazioni per la Giornata della memoria, venerdi 27 gennaio alle ore 20.00 si terrà, presso l’auditorium Risorgiva di Fontanafredda, una serata dal titolo “Riunirsi, ricordare, discutere”.
L’iniziativa, rivolta all’intera cittadinanza, si configura come la tappa centrale del progetto “Percorsi nelle memorie del Novecento, all’interno del quale gli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto comprensivo di Fontanafredda hanno avuto modo di confrontarsie attivamente con temi della storia e della trasmissione della memoria della Shoah.
Sul palco dell’Auditorium Risorgiva si alterneranno ragazzi, esperti, testimoni e rappresentanti delle principali associazioni locali, creando una partitura in cui si alterneranno riflessioni, racconti di vita e musica.
Veri protagonisti della serata saranno però gli studenti che si metteranno in gioco in prima persona e coinvolgeranno il pubblico in una narrazione in cui il presente si confronterà con il passato e in cui la necessità di preservare la memoria emergerà con forza da un dialogo tra le memorie di coloro che hanno vissuto in prima persona l’esperienza della deportazione e le contrastanti emozioni di coloro che oggi decidono di visitare i luoghi dello sterminio.
Musica e canzoni, alcune delle quali scritte per l’occasione dagli stessi studenti, andranno ad intrecciarsi con le riflessioni e con le testimonianze dirette di alcuni ex deportati membri dell’ANED di Pordenone.
L’appuntamento è organizzato dall’Associazione Quarantasettezeroquattro con il sostegno dell’Assessorato alla cultura del Comune di Fontanafredda.
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