CHI E’ IL MIO NEMICO?

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Rappresentazioni, narrazioni e propaganda, su chi sta dall’altra parte del fronte.

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IL PROGETTO

Il progetto intende coinvolgere studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia e dell’Ungheria in un percorso didattico-laboratoriale che ponga al centro dell’attenzione e della riflessione i meccanismi di invenzione e costruzione dell’immaginario sul nemico, focalizzandosi sui diversi mezzi di comunicazione, sugli espedienti narrativi e retorici. Sull’efficacia della propaganda ma anche sulla capacità delle persone di decostruire gli stereotipi.

Relativamente a questi temi, centrali per comprendere le dinamiche politiche psicologiche alla base della Grande guerra, si proporrà uno sguardo incrociato, capace di mettere a confronto gli opposti punti di vista: lo sguardo degli italiani sui nemici austro-ungarici e quello degli ungheresi verso i nemici italiani.
A partire dalla riflessione su una guerra lontana ormai cent’anni, la riflessione si sposterà sulle guerre in corso oggi, provando ad analizzare anche in questo caso le reciproche “narrazioni” relative al nemico. Oggi come allora la stigmatizzazione dell’avversario, i meccanismi di invenzione di un nemico che sia riconosciuto e riconoscibile in modo chiaro, rappresentano il punto di partenza fondamentale per il consolidamento dello stato di guerra.

I mezzi di comunicazione sono profondamente cambiati, sul piano quantitativo e qualitativo. Un secolo fa descrizioni, immagini, caricature, fotografie erano diffuse attraverso manifesti, cartoline, giornali di trincea, opere d’arte. Negli ultimi decenni la propaganda non solo ha invaso le TV, ma si sta sempre più spostando sul web e i social network, dove proliferano immagini, fotomontaggi, video sempre più elaborati.
I mezzi cambiano, e in parte anche i linguaggi, ma le “regole” che stanno alla base della costruzione e diffusione di un nemico credibile non sono, probabilmente, così diverse. Comprende queste narrazioni, i meccanismi retorici che le fondano, analizzarne il linguaggio, decostruirne gli stereotipi, rappresentano operazioni fondamentali per la comprensione delle guerre di ieri e di oggi.


 

LE ATTIVITÀ

Ai ragazzi delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia e dell’Ungheria saranno proposti workshop paralleli. All’interno degli Istituti coinvolti si svolgeranno lezioni partecipate sulle vicende della Grande guerra e sui meccanismi propagandistici del passato e attuali: i ragazzi saranno al centro di attività laboratoriali, di riflessione individuale e collettiva, di analisi di documenti e immagini. Con un approccio didattico improntato all’informalità e basato su tecniche di progettazione partecipata, dal brainstoriming all’elaborazione di mappe concettuali, al creative problem solving.


 

INTRODUZIONE E CONTESTUALIZZAZIONE

2 incontri

Gli incontri saranno dedicati a lezioni partecipate che avranno l’obiettivo di fornire agli studenti le conoscenze di base relative alla Grande guerra e alla propaganda.
Si ragionerà sui meccanismi generali alla base della propaganda, validi nel passato come nella contemporaneità. Si analizzeranno, attraverso attività di gruppo, documenti di propaganda italiana e austro-ungarica.
Verranno poi forniti alcuni spunti di riflessione sulle guerre attualmente in corso e sulle dinamiche di comunicazione e propaganda relative al nemico, soffermandosi in particolare sull’uso dei social network.

RICERCA IN ARCHIVIO

1 incontro + attività da svolgere al di fuori dell’orario scolastico

I partecipanti saranno suddivisi in gruppi di ricerca.
Consigliati e coordinati dai docenti e dai responsabili del progetto avranno poi la possibilità di accedere ad archivi locali e regionali, oltre che a biblioteche e collezioni di famiglia col fine di ricercare materiali di diversa natura: immagini e scritti di propaganda, lettere, articoli di giornale. In cui si descrive il nemico. Tale ricerca sarà compiuta sia in relazione alla Grande guerra, sia in relazione all’oggi. In questo senso, a risultare ancora più interessante sarà l’attività di ricerca di materiali on-line, su database archivistici ma anche sui giornali on line e sui social network.
I gruppi saranno suddivisi a seconda del periodo analizzato e della tipologia di archivio.

ANALISI, RIELABORAZIONE, CONFRONTO

2 incontri

Ai ragazzi saranno forniti gli strumenti metodologici e critici per analizzare questi documenti, decostruirli e trasformarli. Attraverso attività laboratoriali di gruppo e momenti condivisi di brainstorming, gli studenti verranno condotti nell’analisi dei documenti trovati e nella compilazione di conclusioni complessive.
Come prodotto di questa elaborazione verranno create delle mappe concettuali e dei cartelloni, che aiuteranno a collegare il materiale selezionato alle riflessioni generali scaturite durante la restituzione. In questo modo verrà ricomposto un quadro generale globale che renderà fruibile e visibile sia il lavoro storico teorico che la pratica della selezione delle fonti.

LUOGHI DELLA MEMORIA

1 uscita in orario scolastico

Le uscite sul campo hanno dimostrato negli anni la loro efficacia: entusiasmano gli studenti, che hanno la possibilità reale di calpestare i luoghi studiati sui libri, e aiutano gli stessi a fissare le nozioni teoriche esposte in classe. I luoghi storici, inoltre, rappresentano un tassello importante per comprendere le narrazioni pubbliche e le dinamiche alla base della costruzione della memoria collettiva.
L’uscita di classe verrà concordata di concerto con gli insegnanti, tenendo conto dei singoli percorsi didattici sviluppati nelle classi.

INCONTRO/CONFRONTO CON GLI STUDENTI UNGHERESI

2 incontri in orario scolastico ed extrascolastico

Alla conclusione del progetto sarà organizzato un evento della durata di 4 giorni in cui una delegazione di studenti ungheresi si incontrerà con quelli italiani. Dopo aver visitato alcuni luoghi della memoria e siti museali sul territorio (San Martino, Brestovec, Museo De Henriquez, Musei provinciali di Gorizia) gli studenti ungheresi svilupperanno attività congiunte con quelli italiani, comparando le narrazioni diffuse nei rispettivi paesi, confrontandosi ed evidenziando parallelismi e differenze.
Durante tale incontro i ragazzi realizzeranno installazioni audiovisive attraverso cui raccontare al pubblico le immagini del nemico emerse da questo lungo percorso di ricognizione. Le installazioni audiovisive si presenteranno come “interviste doppie”, in cui su due schermi affiancati, si presenteranno due immaginari nemici, secondo gli stereotipi emersi durante la ricerca. Le immagini saranno proiettate su superfici riflettenti, affinchè il visitatore si possa specchiare sovrapponendo la propria immagine a quella della persona che parla nel video. Un modo originale e innovativo per creare immedesimazione e “smascherare” l’assurdità di queste rappresentazioni e le preoccupanti continuità tra la Grande guerra e i conflitti della contemporaneità.
Le installazioni audiovisive saranno rese fruibili, a ciclo continuo, negli atrii delle scuole coinvolte e in tutte le location che vorranno ospitarle.


 

OBIETTIVI

 Promuovere la conoscenza delle vicende legate alla Grande guerra attraverso lo sguardo della propaganda, superando una visione nazionale e promuovendo un approccio transnazionale, che metta a confronto i punti di vista italiano e ungherese;
 promuovere una più ampia riflessione e comprensione delle guerre, e in particolare quelle oggi in corso, attraverso un parallelismo con la Grande guerra. Al centro del confronto ci sarà il modo di descrivere e propagandare l’immagine del nemico; si affronteranno così temi centrali per l’educazione alla cittadinanza: la percezione dell’“altro”, la disumanizzazione, gli stereotipi nazionali ecc.;

 coinvolgere gli studenti in un lavoro attivo di “ricerca sul campo”, all’interno di archivi, biblioteche e musei: in tal modo si vuole potenziare lo spirito critico, il confronto diretto con fonti di diversa natura (documenti, illustrazioni, giornali di trincea, cartoline, manifesti) e l’originalità dei risultati ottenuti;
 promuovere il dialogo tra studenti italiani e ungheresi relativamente alle opposte memorie storiche della Grande guerra ma anche sulla situazione geopolitica contemporanea;
 coinvolgere i ragazzi in attività laboratoriali e di gruppo, che favoriscano la libera espressione delle idee e l’emergere delle specifiche competenze e interessi, promuovano le capacità di dialogo e confronto e portino all’elaborazione di un pensiero critico;
 offrire ai ragazzi competenze tecniche nell’ambito della comunicazione audiovisiva: l’utilizzo dei mezzi e codici della multimedialità rappresenta un modo per stimolare i ragazzi a comunicare le proprie riflessioni alla comunità dei loro pari attraverso linguaggi accattivanti e a loro famigliari;
 attraverso la realizzazione dell’installazione audiovisiva, disseminare i risultati in modo ampio e duraturo sul territorio e tra la cittadinanza, responsabilizzando i partecipanti in merito ai risultati che otterranno.


 

PARTNER

 Associazione Quarantasettezeroquattro
 Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione
 Io Deposito
 L’associazione Nagy Háború Kutatásáért
 Il Gruppo speleologico carsico

Contatti

www.quarantasettezeroquattro.it
segreteria@quarantasettezeroquattro.it
Referente: Silvia Antonelli – 3287848282 – silanto14@gmail.com

MEMOBUS SCUOLE MEDIE \\ LA MEMORIA SIAMO NOI

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Fonti storiche e testimonianze dirette per ricostruire la storia del Novecento e trasmetterne attivamente la memoria

MEMOMEDIE

“La memoria siamo noi” si propone di introdurre gli studenti delle classi seconde e terze medie alle vicende storiche della Shoah, e più in generale del periodo dei totalitarismi, attraverso un confronto diretto con i fatti, i luoghi, i testimoni e le loro memorie individuali.

Un percorso didattico “lungo”, che non si limiti alle commemorazioni legate alla Giornata della memoria, ma muova dalla consapevolezza della tragicità per giungere alla comprensione degli avvenimenti.
Caratteristica peculiare del percorso proposto è l’approccio rigorosamente storico ma anche giocosamente interattivo: a partire da alcune narrazioni mediali (libri, film, fumetti e albi illustrati), i ragazzi verranno introdotti alle principali problematiche relative alla Seconda guerra mondiale (e ai suoi prodromi) e alla persecuzione e sterminio di ebrei, rom, sinti, omosessuali e oppositori politici.

“La memoria siamo noi” si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi alle drammatiche vicende del primo Novecento: superando lo stadio emotivo – esperienza imprescindibile per potersi accostare a tali questioni – vogliamo accompagnare gli studenti nel graduale percorso di comprensione delle dinamiche politiche, economiche e socio-culturali che resero possibile l’avvento dei fascismi in Europa.


 

LE TEMATICHE

Le repressione delle diversità
«La questione ebraica»
La persecuzione dei diritti e delle vite
Le «zone grigie»
Le Resistenze
Il sistema concentrazionario

MemoMedieSanSabbaIl progetto intende coinvolgere i ragazzi in un dibattito che, partendo dallo sguardo sul passato, consenta loro di ragionare sui temi della colpa, della zona grigia e della responsabilità personale. Attraverso l’analisi di episodi storici e atteggiamenti individuali di segno diverso – delazioni, omertà, indifferenza, ma anche solidarietà, assunzione del rischio, opposizione ai regimi – cercheremo di decifrare il passato e le sue tracce in modo critico con uno sguardo sempre teso verso il presente.

La specifica condizione liminale della nostra regione porta poi a riflettere su tematiche complesse e ancora oggi dibattute, come quelle relative all’identità nazionale, culturale e religiosa e alla conseguente molteplicità delle memorie.
I documenti ufficiali, le testimonianze scritte e i ricordi dei testimoni mettono in luce le dinamiche che portarono all’ascesa del fascismo di confine, i motivi del consenso e del dissenso, le violenze verso gli oppositori politici ma anche verso i cittadini sloveni soggetti a politiche di snazionalizzazione e italianizzazione. Inoltre, con l’istituzione della Zona di operazioni Litorale adriatico, all’indomani dell’8 settembre 1943, l’occupazione nazista causò un inasprimento delle politiche di repressione e persecuzione culminanti nella conversione della Risiera di San Sabba nell’unico campo di concentramento dotato di forno crematorio in Italia.


 

OBIETTIVI DIDATTICI

  • ­ Fornire un contesto di conoscenze in cui collocare le celebrazioni della Giornata della memoria.
  • ­ Fornire gli elementi di base della storia della Shoah e dei totalitarismi con particolare riferimento all’area di confine e alle sue problematiche specifiche.
  • ­ Creare un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti.
  • ­ Stimolare la curiosità verso linguaggi e “strumenti di conoscenza” alternativi ai libri di testo: film, fumetti, romanzi, albi illustrati.
  • ­ Educare a un atteggiamento critico e consapevole che permetta di superare ogni visione unilaterale dei problemi.
  • ­ Incoraggiare i ragazzi a mettersi in gioco in prima persona e, attraverso attività di gruppo, promuovere il dibattito e il confronto.

 

IL NOSTRO METODO

Documenti originali
Testimonianze orali
Libri, film, fumetti, albi illustrati, risorse web
Giochi di ruolo

Laboratori

Il percorso educativo proposto parte dalla convinzione che, per catturare l’attenzione dei ragazzi e per trasmettere contenuti complessi e percepiti spesso come “distanti”, sia necessario innanzitutto lavorare sulle fonti documentarie e sui diversi linguaggi mediali. Al centro dei nostri incontri proponiamo infatti attività basate su documenti d’archivio, materiali audiovisivi, fumetti, romanzi per ragazzi e albi illustrati.

Gli studenti hanno inoltre la possibilità di rapportarsi direttamente con i testimoni dei fatti, ascoltando i loro racconti e ponendo domande, dubbi, curiosità. Si tratta di un’occasione importante, considerando il fatto che l’”Era del testimone” si sta ormai concludendo e che sui giovani di oggi ricadrà la responsabilità di trasmettere la memoria alle generazioni future.

A partire da queste differenti “fonti”, “La memoria siamo noi” favorisce un coinvolgimento attivo dei ragazzi attraverso un approccio laboratoriale, stimolando lo spirito critico e favorendo i processi di rielaborazione e sintesi personali e originali.


 

ATTIVITA’ FORMATIVE

Un percorso di contestualizzazione storica che riporti la complessità dei fatti attraverso l’utilizzo di sguardi e linguaggi diversi.

Con la realizzazione di una mappa digitale i luoghi vengono raccontati attraverso le memorie personali e collettive
e le esperienze vengono condivise.

Mappe

Il progetto Memobus prevede, per ciascun anno, cinque incontri di formazione con storici, esperti e testimoni diretti, che accompagneranno gli studenti durante l’intero percorso.
L’obiettivo degli incontri è quello di fissare una rigorosa e precisa conoscenza storica dei fatti attraverso l’elaborazione e l’utilizzo di materiali e linguaggi in grado di comporre un quadro globale del contesto storico, che accolga al suo interno sguardi e prospettive diverse fra loro.
Le lezioni storiche preliminari al viaggio saranno costruite pensando agli studenti quali attori del processo di apprendimento, coinvolgendoli nella ricostruzione storica a partire dall’utilizzo di fonti quali, ad esempio, immagini e testimonianze di sopravvissuti.
Il percorso formativo si articolerà attorno al lavoro sinergico di educatori e partecipanti che realizzeranno una mappa digitale on line che supporterà le lezioni e il viaggio, contestualizzando geograficamente informazioni, dati, testimonianze. La mappa si accrescerà, di volta in volta, grazie al contributo fattivo degli studenti, che ne aggiungeranno immagini, fotografie dei luoghi scattate durante il viaggio, brani di libri letti, riflessioni personali.


 

INCONTRI DI FORMAZIONE / GLI ARGOMENTI

Nel corso dei due anni previsti dal progetto, gli incontri di formazione affronteranno le seguenti tematiche:
Regimi dittatoriali fra le due guerre
Identità ebraica
Le tappe della persecuzione ebraica
La persecuzione di politici, disabili, rom e sinti

Primo anno

FASCISMO E NAZISMO

Cosa significa vivere sotto una dittatura? Quale ruolo assunse la propaganda nel regime fascista e nazista? Si analizzeranno le principali dinamiche che portarono all’affermazione del fascismo in Italia e del nazismo in Germania, facendo emergere i tratti ideologici dei due regimi e le ripercussioni sulla vita quotidiana dei cittadini e delle cittadine.

I LUOGHI DELLA STORIA TRA NARRATIVA E MEMORIALISTICA

Gli studenti, cui alla prima lezione verrà fornita una bibliografia e verrà assegnato un testo da leggere ciascuno, illustreranno i libri letti e per ognuno di essi estrapoleranno alcuni brani da collocare all’interno della mappa digitale, motivando la scelta compiuta e agganciando ogni testo ad un luogo preciso.
I ragazzi verranno poi introdotti alle metodologie della storia orale e della raccolta/registrazione di video interviste e avranno l’occasione di condurre un’intervista con un testimone dei fatti.

VISITA DIDATTICA

Come completamento del primo anno di progetto, i partecipanti saranno accompagnati in una visita didattica ad uno dei principali luoghi della memoria del fascismo/nazismo in regione. Con i docenti si concorderà la destinazione: Gonars/Visco oppure Gorizia (topografie della memoria) oppure Trieste (Trieste fascista-nazista e Risiera di San Sabba).

LA MAPPA DIGITALE
Già a partire dal primo incontro verrà presentata la mappa digitale on line sulla quale si lavorerà durante l’intero percorso biennalee che verrà costruita a partire dai contributi degli studenti.
Inizialmente vuota, crescerà di pari passo alla ricostruzione storica e riporterà i luoghi simbolo, per fornire e sviluppare una localizzazione visiva delle tematiche affrontate. Da semplice tavola cui riportare le coordinate geografiche, diventerà una vera e propria mappa storico-geografica perché i singoli luoghi diventeranno contenitori di immagini, documenti, video, brani e riflessioni che gli studenti aggiungeranno di volta in volta.
Essendo on line, la mappa potrà essere rapidamente socializzata e si farà strumento di divulgazione dell’esperienza vissuta e delle conoscenze acquisite; gli studenti potranno facilmente condividere con i propri coetanei il percorso affrontato, le elaborazioni e le riflessioni scatenate dal viaggio.
La mappa digitale costituirà un ulteriore tassello utile alla riflessione sui luoghi della memoria e di come essi si inseriscano all’interno dei processi di trasmissione e costruzione della memoria collettiva.

TRA NARRATIVA E MEMORIALISTICA
Per aiutare gli studenti a muoversi all’interno della complessità della storia e per stimolare la riflessione e il dibattito, verrà fornita una bibliografia essenziale che comprende narrativa e memorialistica. Ogni studente sceglierà dall’elenco un libro da leggere e ne selezionerà delle parti.
Durante gli incontri ogni studente riporterà alla classe una breve sintesi del testo e il suo inquadramento storico, motiverà la scelta dei brani selezionati e li aggancerà ai luoghi della mappa. In questo modo i luoghi della mappa si arricchiranno di ulteriori esperienze e descrizioni e comporranno, come in un puzzle, la complessità del contesto.


 

PROGRAMMA INDICATIVO DI VIAGGIO

Primo giorno
05.30 partenza in pullman
05.30 – 22.00 Viaggio Verso Cracovia

Secondo giorno
mattina visita al quartiere ebraico Kazimierz; visita ad una sinagoga e al cimitero ebraico; a conclusione, breve attività di condivisione e di compilazione scheda sulla visita
pomeriggio visita alla collina del Wawel – cattedrale, castello, Caverna del Drago (simbolo di Cracovia) e passeggiata lungo il fiume Vistola

Terzo giorno
mattina spostamento in corriera al Museo Schindler e visita al museo; visita al ghetto ebraico; a conclusione, breve attività di condivisione e di compilazione scheda sulla visita
pomeriggio spostamento in corriera nella Piazza del Mercato (Rynek Glowny); visita alla piazza, al Mercato dei Tessuti, alla chiesa di Santa Maria

Quarto giorno
mattina visita guidata al campo di Auschwitz 1
pomeriggio visita al campo di Auschwitz 2 Birkenau

Quinto giorno
mattina suddivisione in gruppi di lavoro e riflessioni sulla visita a Cracovia, Auschwitz e Birkenau; compilazione scheda sulla visita ai campi
10.30 – 22.30 rientro a Fiumicello, Scuola Media “Ugo Pellis”


 

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

dott. Alessandro Cattunar
Cell: 338.1411435
segreteria@quarantasettezeroquattro.it

40 d.T. Galateo per un terremoto

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Durata 40 minuti circa
Interpreti e Regia Natalie Norma Fella, Sara Rainis
Video Matteo Sabbadini
Supervisione al movimento Francesco Collavino
Prodotto da Associazione culturale Quarantasettezeroquattro e In\Visible Cities Festival
con il sostegno di Pim Off Milano e con il patrocinio del comune di Tolmezzo

Il progetto 40 d.T. prende le mosse da un esperimento mentale: cosa succede se
una carnica scappata in Francia per fuggire dal terribile Orcolat, e una lombarda che
nulla sa di quell’Orcolat, si ritrovano all’epicentro di una riflessione sulle “grandi
emergenze”? E cosa succede se, attraverso ricerche e interviste, quella carnica e
quella lombarda creano un manuale “for Dummies” (per negati) per prepararsi a una
catastrofe futura?
Due linee temporali guidano la ricerca delle due performer, che si pongono come
prime “dummies” cui il manuale è rivolto. Una linea tende al passato, per sconfiggere
la paura e il trauma trasmessi dalla generazione che ha vissuto il terremoto. L’altra
linea tende al futuro, per scoprire se l’immaginario della catastrofe possa agire
positivamente sulla generazione nata dopo il ’76.


Prossimo appuntamento in programma

Mercoledì 14 dicembre / ore 19.45 e 21.30
Teatro Nuovo Giovanni da Udine

In collaborazione con
la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine nell’ambito delle iniziative
NATALE 1976 – NATALE 2016
ricordare insieme per pensare al domani

Biglietteria on-line.

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Lo spettacolo è stato proposto in forma di prima prova a Gorizia durante In\Visible Cities 2016 e a Milano ospite di Pim Off

Trailer dello spettacolo

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WUNDERTRUPPE

Wundertruppe è un collettivo teatrale che nasce dalla volontà di Natalie Norma Fella
di mettere in dialogo gli artisti e i tecnici con cui collabora per la creazione dei suoi
lavori.
Da quest’idea nasce un gruppo compatto ma sfaccettato per formazione e attitudini, i
cui elementi creano combinazioni sempre nuove in base alla natura del progetto.
I primi lavori creati dalla WT sono 40 d.T. | Galateo per un terremoto e
Wunderkammer. Due direzioni molto diverse, una più vicina alla performance
multimediale, l’altra più vicina alla prosa contemporanea, ma che si incontrano
nell’uso espressivo del movimento e nella ricerca di un linguaggio personale capace
di indagare e raccontare l’interiorità dell’essere umano.

CHI SIAMO

Natalie Norma Fella
si diploma alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe
di Udine. Continua la sua formazione unendosi al gruppo di studio Fuoco alla Paglia,
che segue da alcuni anni e grazie al quale ha potuto approfondire un metodo di
lavoro ispirato a quello degli etjud di Vasiliev’. Dopo un’esperienza di compagnia con
Teatro delle QuattroeQuarantotto, conclusasi nel 2011, collabora con diversi gruppi
tra cui: Stivalaccio teatro, VicoQuartoMazzini, Instabile Quick.

Paola Aiello
si diploma alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine.
Insieme a Natalie partecipa a diversi progetti: letture con musica dal vivo, spettacoli
di commedia dell’arte in collaborazione con Stivalaccio teatro, inoltre lavorano
insieme per altre compagnie tra cui VicoQuartoMazzini per lo spettacolo Sei
personaggi in cerca d’autore. Nel 2016 entra a far parte del progetto La rivoluzione è
facile se sai come farla.

Irina Lorandi
si diploma alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, lavora
con diverse compagnie e registi tra cui: Alessio Bergamo, Milena Costanzo e
Instabile Quick. Incontra Natalie nel 2014 durante i laboratori del gruppo di studio
Fuoco alla Paglia.

Sara Rainis
incontra Natalie alla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di
Udine, dove si diploma. Continua il suo percorso di lavoro e formazione sotto la
guida del maestro Jurij Alschitz. Collabora con il collettivo Le foyer e fa parte del
collettivo internazionale gli Eredi.

Marta Lovato
si laurea in Economia e Gestione delle Arti all’università Ca’ Foscari di
Venezia, prosegue gli studi a Rotterdam con il master in Cultural Economics and
Entrepreneurship. Fa parte di WT in qualità di organizzatrice teatrale.

Hanno collaborato con WT
Francesco Collavino | danzatore
Benoit Felix-Lombard | attore, dj
Giorgio Pacorig | musicista
Paolo Paron | musicista, tecnico
Matteo Sabbadini | videomaker

PERCORSI DI CONFINE Laboratori di storia a cielo aperto lungo il confine (Trieste, Gorizia, Nova Gorica, Redipuglia, Caporetto…)

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Percorsi di confine per sitoARGOMENTI

Storia di confine (Prima e Seconda guerra mondiale, fascismo, Guerra fredda) / ebraismo / minoranze linguistiche / identità /memorie /interculturalità.

DESTINATARI

Secondaria 1° / 3

Secondaria 2° / Tutte

DESCRIZIONE

Il progetto prevede un percorso di visita a diverse località di confine durante il quale si svolgono attività laboratoriali e di riflessione sulle complesse vicende che caratterizzarono la prima metà del Novecento nella Venezia Giulia, dalla Prima guerra mondiale al secondo dopoguerra con un approccio interattivo basato sulla commistione tra fonti tradizionali e multimediali. Un concorso fotografico tra gli studenti rappresenta un’ulteriore modalità per coinvolgere attivamente i ragazzi e stimolare uno sguardo attento e critico sui luoghi di visita.

OBIETTIVI

– Avvicinare gli studenti alle complesse vicende che caratterizzarono il confine orientale tra il Primo e il Secondo conflitto mondiale attraverso una modalità partecipata ed interattiva;

– scoprire le diverse comunità – religiose ed etniche – che sono insediate nella Venezia Giulia e individuarne i segni;

– indagare la pluralità di memorie legate ai luoghi attraverso l’utilizzo di fonti di varia natura (archivistiche, memorialistiche, letterarie…) e, quindi, assumere punti di vista differenti sulle vicende;

– ragionare sul valore dell’identità (nazionale, politica, culturale …) in relazione ai mutamenti geopolitici che coinvolsero la Venezia Giulia nella prima metà del Novecento;

– individuare e analizzare le tracce delle memorie pubbliche attraverso uno sguardo consapevole sui singoli siti;

– coinvolgere attivamente gli studenti nella visita attraverso i laboratori e un concorso fotografico sulle diverse identità della Venezia Giulia.

MODALITÀ E DURATA DEL PERCORSO

I laboratori di storia a cielo aperto possono durare un’intera giornata e svolgersi a Trieste o a Gorizia/Nova Gorica (visita al Museo diffuso dell’area di confine) oppure articolarsi in più giornate: il percorso può dunque essere calibrato a seconda delle esigenze, comprendendo tappe note e meno note ma comunque significative per la storia dell’area di confine (Caporetto, Redipuglia, Sinagoga di Trieste, Risiera di San Sabba, Centro profughi di Padriciano, Foiba di Basovizza, Monumento ai fucilati di Opicina…). È possibile prevedere un percorso specifico sulla presenza ebraica nella regione. I laboratori e le visite previste sono accompagnate, durante l’intera durata del percorso, da un concorso fotografico pensato appositamente per stimolare uno sguardo più profondo e curioso sulle singole tappe dell’itinerario concordato. I ragazzi, divisi in squadre, devono cercare i segni della memoria pubblica e privata, monumentale e quotidiana, che le diverse comunità che abitarono (e abitano) la Venezia Giulia hanno lasciato sul territorio.

MATERIALI

Tutti i materiali sono messi a disposizione dagli organizzatori. Per partecipare al concorso fotografico è sufficiente qualunque dispositivo (macchina fotografica, smartphone, cellulare, tablet …).

GIÀ REALIZZATO CON…

Scuole secondarie di primo grado di: Bedizzole (BS) / Piacenza / Gemona (UD) Scuole secondarie di secondo grado di: Milano / Roma / Brescia / Villa D’Adda (BG) / Vicenza / Trento

La Nuova Europa – Viaggio studio nei Balcani

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Presentazione del progetto e iscrizioni
Trieste / Bottega del Mondo, Via Torre Bianca 29/b
Venerdì 17 giugno 2016, ore 18.00

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Presentazione

Quali sono gli stati balcanici che nascono dalla disgregazione della Jugoslavia e quali le elaborazioni politiche e sociali a partire dalla loro costituzione?
Quali i rapporti tra Europa e area balcanica?
Come si innestano le dinamiche di costruzione identitaria che interessano l’ex Jugoslavia all’interno del più ampio e articolato processo di unificazione europea?
E ancora, quando e in che modo i Balcani hanno incrociato la storia del Novecento europeo e ne hanno determinato le sorti e gli andamenti?

Sono domande alle quali non è facile rispondere perché i Balcani, così vicini eppure cosi distanti, sono spesso considerati un’area marginale, periferica, un “groviglio” storico e politico con il quale fare i conti non è sempre facile.
I Balcani rappresentano un vuoto di conoscenza.
Eppure sono un’area cruciale, oggi come ieri, che nel corso del Novecento è entrata più volte da protagonista nelle dinamiche storiche, sociali e politiche dell’Europa.
Riconoscere e studiare la complessità dell’area balcanica significa individuare nuovi significati della complessità europea.

Il viaggio studio di cinque giorni nei Balcani ha come obiettivo quello di diradare alcune nubi sulla conoscenza dell’area e stimolare nuovi percorsi di approfondimento e ricerca.
Dedicato a insegnanti, formatori, operatori culturali ma anche a tutti coloro che intendono ampliare il proprio orizzonte conoscitivo, il viaggio studio rappresenta uno strumento efficace per “toccare con mano” la realtà che si vuole conoscere.
Accompagnati da storici ed esperti dell’area, i partecipanti saranno coinvolti in un percorso storico e geografico che li guiderà lungo il filo rosso che lega passato e presente; solo cogliendo il senso e le tappe di costruzione identitaria, politica e sociale dell’area, si possono comprendere le dinamiche e le esperienze che caratterizzano i Balcani e l’Europa oggi, in una prospettiva di relazioni e di scambio.

Programma viaggio
15-20 luglio 2016

Giorno 1 (venerdi 15/7)

06.30: Partenza da Udine
11.00: Arrivo e visita a Jasenovac (Croazia)
13.00-14.00: Pranzo al sacco e partenza per Prijedor (Bosnia e Erzegovina)
15.30: arrivo a Prijedor e incontro con associazione
20.00 Cena e pernottamento nelle famiglie della rete del turismo responsabile

Giorno 2 (sabato 16/7)

8.30: Partenza per Sarajevo
12.15: pranzo a Travnik (Visita alla casa di natale di Ivo Andric; Visita alla moschea multicolore)
14.45: partenza per Sarajevo
16.30: Arrivo a Sarajevo, visita alla biblioteca e sistemazione in albergo.
20.00: Cena libera

Giorno 3 (domenica 17/7)

9.30 – 10.30: visita del centro [visita moschea] + struttura della città
11.30-12.30: tunnel
13.00-14.00: pranzo
14.00 – 15.00: visita a cimitero ebraico
15.30 – 16.30: museo storico o museo nazionale e incontro con Rodolfo Toè [OBC]
20.00: Cena: di gruppo in un locale del centro

Giorno 4 (lunedì 18/7)

7.30: partenza per Srebrenica
10.30: arrivo a Srebrenica
10.30 – 12.00 visita Srebrenica con guida: memoriale di Potocari
12.30 – 13.30: Pranzo a Srebrenica
14.30 – 16.00: Visita alla cooperativa Insieme
16.00: partenza per Belgrado (Serbia)
19.00: Arrivo a Belgrado e sistemazione in Hotel
Cena: libera con lista posti

Giorno 5 (martedì 19/7)

9.00: Visita alla città di Belgrado: divisione in due gruppi che alternano le attività al mattino e al pomeriggio
13.30: pranzo libero
14.30: scambio gruppi
− Gruppo 1) “Laboratorio” nel centro di Belgrado,
− Gruppo 2) Visita al Museo di storia della Jugoslavia
20.00: cena collettiva a “Znak pitanje”

Giorno 6 (mercoledì 20/7)

13.00: Partenza per Udine

Info: www.quarantasettezeroquattro.it/viaggiobalcani
Chiara Perini: 3296598388

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CONVEGNO INTERNAZIONALE – DONNE DELLA RESISTENZA

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4 marzo 2016
Teatro Palamostre – Udine
Teatro San Giorgio – Udine

WOMEN OF THE RESISTANCE
Il progetto “Women of the Resistance”, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma EACEA – Europe for citizens, è stato sviluppato dall’associazione PiNA di Capodistria (SLO) in partenariato con: cooperativa Bonawentura (IT), La Giordola (IT), Associazione Quarantasettezeroquattro (IT), Foundation for partnership and civil society development (CRO), CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia (IT), Istrska regija (CRO).

IL PROGETTO
Il progetto prende spunto dal ritrovamento dei diari di Maria Antonietta Moro, una donna che durante la Seconda Guerra Mondiale svolse la sua professione di infermiera al confine tra l’Italia e la Jugoslavia. Grazie al suo lavoro, entrò in contatto con la resistenza curando partigiani sloveni feriti e con rapida maturazione politica, passò dalla loro parte superando, con grande forza di pensiero, tutte le remore dell’educazione cattolica di una ragazza di paese della pianura friulana. Dai Diari emerge l’esperienza intensissima di una giovane donna che cerca una nuova se stessa nell’accettazione del rischio estremo, in nome di una solidarietà umana che diventa ben presto consapevolezza politica.
Il progetto intende evidenziare quanto importante e difficile fu per le donne prendere la decisione di re-agire e quante diverse forme assunse il dissenso verso il regime e la guerra; si rifletterà sui valori che motivarono queste donne, sui sacrifici che si resero necessari, sull’ “eredità” che esse ci hanno lasciato e sui cambiamenti che quelle azioni hanno avuto o ancora hanno sulla nostra società.
Le attività che verranno organizzate nel corso del progetto sono molteplici e prevedono laboratori nelle scuole superiori italiane, slovene e croate, attività di scrittura creativa e di realizzazione di prodotti multimediali, l’organizzazione di un convegno internazionale a Udine e di una “Resistance Excursion” interattiva-partecipativa a Trieste.

IL CONVEGNO
Relatori e relatrici saranno chiamati a discutere delle diverse forme di coinvolgimento delle donne nei meccanismi di opposizione al regime e alla guerra: un primo panel (mattutino) sarà dedicato ai giovani, agli studenti e ai loro docenti e ruoterà attorno al dialogo con una testimone d’eccellenza: Lidia Menapace. Il suo racconto si inserirà all’interno di una più ampia contestualizzazione del tema fornita dalla giovane storica Michela Ponzani e dalle letture musicate a cura dell’attrice Natalie Norma Fella e del musicista polistrumentista Paolo Paron.
Il panel pomeridiano intende proporre a studiosi, ricercatori, docenti e a tutto il pubblico interessato un’ampia riflessione storica sui tanti diversi modi in cui le donne resistettero al nazi-fascismo: raccontando le storie di vita delle protagoniste; analizzando il contesto storico-politico-ideologico che portò al loro coinvolgimento; indagando l’immaginario sviluppato nei diversi paesi relativamente al ruolo della donna nei moventi resistenziali; mettendo in luce stereotipi, immaginari e rappresentazioni durante la guerra e nei decenni successivi. Si parlerà di resistenza militare, civile e culturale; di staffette e partigiane armate, di infermiere e operaie, di casalinghe e giovani intellettuali.
Più in generale, l’intento è di proporre uno sguardo internazionale, soffermandosi sulle differenze tra le diverse storiografie nazionali.

PROGRAMMA

MATTINA
Teatro Palamostre, Piazzale Diacono 5
Ore 10.00 – 12.30

Michela Ponzani (Storica e consulente dell’Archivio Storico del Senato)
Donne della Resistenza. I motivi di una scelta, le forme di una lotta.

Lorena Fornasir (Figlia di Maria Antonietta Moro)
Tutte le anime del mio corpo: resistere é esistere.

Lidia Menapace
dialoga con Monica Emmanuelli (Istituto Friulano Storia Movimento di Liberazione)
Io Partigiana. La mia Resistenza.

Natalie Norma Fella, Paolo Paron
Reading
“Sognavo un mondo diverso”. Parole, musiche e illustrazioni per raccontare le donne della Resistenza.

POMERIGGIO
Teatro San Giorgio, via Quintino Sella 5
Ore 14.30 – 19.00

INTRODUZIONE

Michela Ponzani (Storica e consulente dell’Archivio Storico del Senato)
Scegliere la disobbedienza.
La dimensione esistenziale dell’antifascismo nelle memorie di donne partigiane.

 

PRIMO PANEL
Donne e Resistenza. Percorsi intellettuali, emotivi, di lotta.

Daniela Rosa (Associazione Le Donne Resistenti)
Una disubbidienza civile: le donne friulane di fronte l’8 settembre 1943.

Irene Bolzon (Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione)
Donne e Resistenze nel fondo della Corte d’Assise Straordinaria di Trieste: verso una geografia di genere?

Fabio Verardo (Università di Trento)
Sfidare il nemico senz’armi. Il ruolo delle donne nei funerali del partigiano Renato Del Din. Tolmezzo, 27 aprile 1944.

 

SECONDO PANEL
La Resistenza femminile in Slovenia e Croazia.
Storia, memorie, rappresentazioni.

Marta Verginella (Università di Lubiana)
Donne slovene nella Resistenza. Tra memoria e oblio.

Barbara Nicole Wiesinger (Studiosa indipendente)
Gendering (Armed) Resistance: Women in the Yugoslav National Liberation Movement.

Natka Badurina (Università di Udine)
L’immagine delle donne della resistenza jugoslava dal dopoguerra ad oggi.

Igor Jovanović e Igor Šaponja (Studiosi indipendenti)
Destini istriani. Memorie di donne resistenti in Croazia.