Il confine italo-jugoslavo tra racconti, immagini e rappresentazioni
Portogruaro – Sala del Consiglio comunale – 9 febbraio 2014
Vicenza – Liceo Scientifico “G.B. Quadri” – 10 febbraio 2014
Vicenza, Liceo Quadri – Le classi quinte ascoltano le testimonianze
Le foibe si configurano come un importante punto di frattura interpretativo non solo sul piano storiografico, ma anche – e soprattutto – nel più ampio dibattito pubblico. La stessa parola foibe ha ormai assunto un forte valore simbolico e paradigmatico, diventando un termine ‘ombrello’ – usato in maniera quasi sempre generica, impropria o quantomeno imprecisa – utile ad identificare un’intera fase storica. In Italia, infatti, tanto nelle discussioni pubbliche quanto nella vulgata, le complesse vicende dell’area di confine nel dopoguerra – dalla liberazione alla nascita della frontiera – sembrano spesso ridursi unicamente alla «questione delle foibe».
L’intervento proposto da Alessandro Cattunar dell’Associazione Quarantasettezeroquattro a Portogruaro e a Vicenza in occasione del Giorno del Ricordo 2014 ha preso avvio da una riflessione sulla prima frase del testo della legge che istituisce la commemorazione, frase di cui spesso si dimentica di citare la parte conclusiva: «La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale ‘Giorno del ricordo’ al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
Per comprendere le foibe e l’esodo è utile e necessario ragionare proprio sulla «più complessa vicenda» della Venezia Giulia e del Litorale adriatico, a partire dall’affermazione del cosiddetto «fascismo di confine» fino alla definizione della frontiera nel 1947 (a Gorizia) e nel 1954 (a Trieste). Oltre che sulla ricostruzione dei fatti è interessante soffermarsi sui percorsi di vita individuali, sui modi in cui le persone e le diverse comunità hanno vissuto e percepito gli eventi: le emozioni, le motivazioni, gli stati d’animo, le valenze simboliche che hanno spinto all’agire (o al non agire). Per approfondire questi aspetti si è assunto come punto di partenza e come oggetto d’analisi i racconti di vita di coloro che vissero lungo il confine nella prima metà del Novecento, racconti tratti da un corpus di più di 50 videointerviste realizzate dall’Associazione Quarantasettezeroquattro con il sostegno dell’Unione Europea e della Regione Friuli Venezia Giulia (www.stradedellamemoria.it).
Portogruaro – Sala del Consiglio comunale – Alessandro Cattunar e l’Assessore alla cultura Maria Teresa Ret
Nell’analisi di una fase storica segnata da molteplici traumi e violenze, le interviste ai testimoni – italiani e sloveni, di ogni appartenenza politica e sociale – sono in grado di mettere in luce «i punti di vista degli altri». Emerge così, effettivamente, l’impossibilità di giungere ad una «memoria condivisa» – termine di cui si è spesso abusato e su cui raramente ci si è soffermati a riflettere con attenzione – e si nota piuttosto l’utilità e la necessità di conservare, ascoltare e confrontarsi apertamente con le memorie divise e diverse.
Si tratta di un percorso complesso e, spesso, sconnesso in cui sono state scelte come guida le parole di Pierre Nora:
«La memoria è la vita, sempre prodotta da gruppi umani e perciò permanentemente in evoluzione, aperta alla dialettica del ricorso e dell’amnesia […] La storia è la ricostruzione, sempre problematica e incompleta, di ciò che non c’è più. […] La memoria colloca il ricordo nell’ambito del sacro, la storia lo stana e lo rende prosaico. La memoria fuoriesce da un gruppo che essa unifica, ciò che equivale a dire che ci sono tante memorie quanti gruppi; che essa è, per sua stessa natura, molteplice e riduttiva, collettiva, plurale e individualizzata. La storia, al contrario, appartiene a tutti e a ciascuno, aspetto che le conferisce una vocazione universale».
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/IMG_1621.jpg22804488adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2014-02-11 11:00:202014-02-11 11:03:03GIORNO DEL RICORDO - UNA RIFLESSIONE SULLE "VITE DEGLI ALTRI"
Studenti delle classi quarte e quinte delle scuole primarie e delle classi prime, seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado.
Obiettivi
Ragionare in maniera creativa e partecipata sui diritti e i doveri fondamentali dei cittadini, sulle procedure democratiche, sulla Costituzione italiana, sulla sua storia e la sua attualità.
Promuovere la partecipazione e la cittadinanza attiva.
Promuovere una riflessione sulle necessità della comunità locale focalizzandosi sul punto di vista dei ragazzi.
Stimolare la riflessione sulle “diversità”.
Proporre attività laboratoriali tese al confronto e al dialogo.
Proporre spunti di riflessione e fornire consigli bibliografici mirati.
Prodotti finali
Realizzazione di una “video-costituzione” interamente scritta e “girata” dai ragazzi.
Realizzazione di un portale web in cui rendere liberamente fruibili i materiali prodotti dai ragazzi e le “video-costituzioni” realizzate in ognuna delle scuole coinvolte (facoltativo).
Eventuale organizzazione di un evento pubblico (proiezione/mostra multimediale) in cui rendere pubblici i risultati dei laboratori.
Modalità
Il percorso educativo – articolato in 3 incontri da 2 ore ciascuno – verrà adattato alle conoscenze e alle competenze delle diverse fasce d’età e potrà essere concordato con i docenti di riferimento.
Le attività proposte saranno prevalentemente laboratoriali e prevedono l’utilizzo di una telecamera (messa a disposizione dagli organizzatori), cartelloni, pennarelli, post-it.
Programma
Primo incontro: Principi fondamentali e procedure democratiche
Secondo incontro: La Costituente Dei Ragazzi
Terzo incontro: Promulgazione Della (Video)Costituzione
Per maggiori informazioni: dott. Alessandro Cattunar tel. 333-1411435 o segreteria@quarantasettezeroquattro.it
Martedì 27 gennaio, a Roma presso il complesso monumentale del Vittoriano, a partire dalle ore 09.00 si terrà una giornata di studi dal titolo “Intervista, testimonianza, memoria: indagare, classificare, restituire” organizzata dall’Istituto Luce in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica del Lazio.
Quarantasettezeroquattro è stata invitata a presentare l’Archivio multimediale della memoria dell’area di confine e il Museo diffuso “Topografie della memoria”.
I progetti saranno presentati da Alessandro Cattunar nell’intervento dal titolo “Memorie plurime sul confine italo-sloveno: archivio multimediale della memoria e museo diffuso interattivo”. Il convegno sarà un’interessante occasione di confronto con alcuni dei più importanti enti che in Italia sono preposti alla conservazione della memoria del novecento.
Al centro dell’attenzione ci saranno le fonti orali, il loro trattamento archivistico e le problematiche legate alla loro divulgazione, temi su cui Quarantasettezeroquattro si interroga ormai da tempo, grazie anche alla collaborazione dell’AISO, Associazione Italiana di Storia Orale, che ha preso parte ai progetti presentati.
Programma
Complesso monumentale del Vittoriano, Roma
Sala Quadreria, Ala Brasini – 27 gennaio 2014
Ore 9:00 saluti –
Soprintendenza archivistica per il Lazio professor Donato Tamblè
Comune di Roma – staff segreteria sindaco di Roma dott.a Carla di Veroli
Istituto Luce Cinecittà srl Patrizia Cacciani
Moderatrice: staff sindaco di Roma e delega alla Memoria Carla di Veroli
Ore 9:10 – 9:30
Donato Tamblè (Soprintendenza Archivistica del Lazio) – “La sfida della memoria: aspetti archivistici delle fonti orali”
Ore 9:30 – 10:15
Lucilla Garofalo (Archivio Centrale dello Stato) – “ Voci della Shoah: la collezione italiana delle interviste della USC Shoah Foundation Istitute”
Ore 10:15 -11:00
Damiano Garofalo (Fondazione Museo Shoah di Roma) – “16 ottobre 1943: le testimonianze audiovisive raccolte dalla Fondazione Museo della Shoah”
Ore 11:00 – 11:45
Miriam Haiun (Centro documentazione ebraica di Roma) – “Il progetto memorie ebraiche”
Ore 11:45/12:10 coffee break
Ore 12:15 – 13:00
Stefania Ficacci (AISO – Associazione Italiana di Storia Orale) – “Raccogliere la memoria. Nuove prospettive delle fonti orali nella ricerca storica “.
Ore 13:00 – 13:45
Alessandro Cattunar (Associazione Quarantasettezeroquattro) – “Memorie plurime sul confine italo-sloveno: archivio multimediale della memoria e museo diffuso interattivo”.
Ore 13:45 – 14:30
Maura Cosenza (Archivio storico Luce) – “I dimenticati: interviste ai militari italiani internati – progetto università di Hagen”.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/ebrei-gorizia.jpeg183275adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2013-11-20 17:02:342013-12-30 15:16:1870° ANNIVERSARIO DEPORTAZIONE COMUNITÀ EBRAICA DI GORIZIA
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/INVITO-Nascita-di-una-minosranza.jpg8281470adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2013-11-12 16:10:092013-12-27 15:56:47NASCITA DI UNA MINORANZA
Un viaggio di formazione ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Un’esperienza educativa per comprendere la storia e tramandare la memoria.
Un progetto educativo rivolto agli studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia, un viaggio – al contempo fisico e ideale – all’interno delle memorie tragiche della Shoah e dei totalitarismi.
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IL PROGETTO
“Memobus” si fonda sulla convinzione che per mantenere e tramandare la memoria della Shoah sia necessario un lungo percorso che attraverso l’analisi, la riflessione, e l’immedesimazione, porti alla comprensione. La memoria, dunque, è comprensione e impegno.
Per questo motivo il progetto Memobus propone una visita a Cracovia e ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau come momento centrale di un’esperienza formativa più ampia e articolata che intende focalizzarsi sugli eventi, sui luoghi e sulle persone. Un’esperienza che si compone di lezioni interattive, incontri con i testimoni e laboratori per concludersi con un confronto diretto con i luoghi della memoria: i campi, ma anche il ghetto di Cracovia, il quartiere ebraico e il museo Schindler.
PENSIERO E IMMAGINAZIONE
Immaginare vuol dire fare uno sforzo di pensiero, di ragionamento. Significa provare a fare propria un’esperienza, inserendosi al suo interno, rapportandosi direttamente ad essa. Vuol dire, in un certo senso, abbattere le barriere che fanno percepire un determinato evento storico come definitivamente passato ed estraneo.
Questa è la sfida che intendiamo affrontare con il progetto “Memobus”.
La visita ai più grandi e importanti campi di sterminio concepiti dal regime nazista rappresenta un’esperienza di forte impatto emotivo e formativo.
Consente infatti agli studenti di confrontarsi direttamente con gli spazi che furono al centro di eventi che ormai possono apparire lontani e incomprensibili, se non addirittura inimmaginabili.
Più volte si è ripetuto che Auschwitz è impensabile, che la Shoah non è rappresentabile. Che l’esperienza del campo di sterminio è un limite invalicabile per l’immaginazione e per la narrazione. Tali constatazioni hanno contribuito a creare, attorno al problema dei campi di concentramento e di sterminio – non solo degli ebrei, ma anche degli oppositori politici, di Rom e Sinti e di tutti coloro ritenuti inferiori o pericolosi dal regime di Hitler – una sorta di aura, relegandolo quasi in una dimensione di sacralità, in un universo a cui bisognava accostarsi con prudenza e riverenza.
Tale aura ha spesso rappresentato un ostacolo per coloro che intendevano, con i mezzi più diversi, avvicinarsi alla Shoah con l’intenzione di “raccontarla”, di tramandarla, di farla comprendere alle nuove generazioni.
Ma confinare la questione all’interno dell’“impensabile” vuol dire, in un certo senso, sbarazzarsi del problema, firmare una vera e propria dichiarazione d’impotenza. Per non lasciarsi sopraffare da questo sentimento, Hannah Arendt ha insistito sul fatto che «là dove il pensiero fallisce, proprio là il pensiero deve insistere e persistere, tentando magari vie diverse».
Non bisogna quindi parlare di inimmaginabile, ma bisogna anzi essere disposti a riconoscere che per sapere, per comprendere e per comunicare è innanzitutto necessario immaginare. «Dobbiamo provare a immaginare l’inferno di Auschwitz». Bisogna aprirsi all’«immaginazione,malgrado tutto»(G. Didi-Huberman).
I LUOGHI E I TESTIMONI
Aprirsi alle possibilità dell’immaginazione nel momento in cui si vuole “spiegare”, “raccontare” alle nuove generazioni cos’è stata la Shoah è ancora più importante oggi, mentre ci si sta dirigendo verso la fine dell’“era del testimone”.
Attraverso la collaborazione con ANED e ANPI i partecipanti al progetto avranno la possibilità di dialogare e confrontarsi con alcuni ex deportati e, attraverso i loro racconti, acquisire delle chiavi di lettura fondamentali per comprendere ciò che andranno a vedere. Al contempo, però, gli studenti avranno modo di riflettere sul fatto che, essendo l’ultima generazione a poter ascoltare le testimonianze dirette di chi visse quegli avvenimenti, sarà necessario “immaginare” e promuovere nuove modalità per mantenere e tramandare la memoria.
E questa sarà una loro responsabilità.
ATTIVITA’ FORMATIVE
Il progetto Memobus prevede tre incontri di preparazione prima del viaggio e uno successivo al rientro con storici, docenti universitari, esperti e testimoni diretti dei fatti. Questi appuntamenti consentiranno di riflettere e dialogare sulla storia della prima metà del Novecento a livello europeo e italiano, ma anche di focalizzarsi sul contesto locale del Friuli Venezia Giulia, sulle complesse dinamiche che caratterizzarono un’area di confine abitata da diverse comunità nazionali, linguistiche, religiose e culturali. Inoltre, ci si confronterà con le dinamiche e le difficoltà che riguardano la trasmissione della memoria a livello pubblico e privato.
Storici ed educatori accompagneranno i ragazzi durante il viaggio e, sfruttando anche i momenti di convivialità, stimoleranno continuamente l’interazione e la discussione a vari livelli proponendo momenti di riflessione e rielaborazione individuali e di gruppo.
Tutte le attività saranno svolte con il supporto di materiali appositamente predisposti che forniranno ai partecipanti strumenti critici e scevri da pregiudizi, per affrontare e comprendere l’intreccio di fatti e memorie, riconoscendone la complessità.
PROGRAMMA
Modalità Viaggio
In Pullman da 51 posti.
Alloggio in ostelli e bed and breakfast con camerate, camere singole, doppie e triple.
La quota di partecipazione verrà definita sulla base del numero di partecipanti. Eventuali contributi da parte degli enti locali potranno abbattere la quota di partecipazione degli studenti.
Primo giorno
16.00: Partenza
17.30: Ritrovo a Trieste
18.00: Visita alla Risiera di San Sabba e cerimonia con le autorità
20.30: Partenza dei pullman da Trieste
21.30: Attività di preparazione
Secondo giorno
10.30: Arrivo a Cracovia
10.00 – 18.30: Sistemazione in ostello e visita libera alla città.
18.30 – 20-30: Testimonianza – dialogo con i testimoni
Terzo giorno
8.30 – 9.30: Spostamento al campo di Auschwitz 1.
9.30 – 13.00: Visita guidata al campo di Auschwitz 1.
13.00 – 13.30: Pranzo a sacco offerto dagli organizzatori.
14.00 – 17.00: Visita al campo di Auschwitz 2 Birkenau.
18.30: Rientro a Cracovia
20.00: Cena
Quarto giorno
10.00 – 13.00: Visita al quartiere ebraico e al ghetto
13.00 – 14.30: Pranzo
15.00 – 17.30: Visita al museo Schindler
20.30: Partenza da Cracovia
Quinto giorno
10.00: Arrivo a Trieste
Durante il viaggio: Attività di confronto e dialogo
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-MEMOBUS-web-e1392208434757.jpg302300adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2013-10-16 15:58:532015-01-04 11:37:05MEMOBUS 2014 - Viaggiare per comprendere, malgrado tutto
GIORNO DEL RICORDO – UNA RIFLESSIONE SULLE “VITE DEGLI ALTRI”
DIDATTICA, DIDATTICA 2013-14, EVENTI, NEWS, PROGETTI 2013-2014LE VITE DEGLI ALTRI
Il confine italo-jugoslavo tra racconti, immagini e rappresentazioni
Portogruaro – Sala del Consiglio comunale – 9 febbraio 2014
Vicenza – Liceo Scientifico “G.B. Quadri” – 10 febbraio 2014
Vicenza, Liceo Quadri – Le classi quinte ascoltano le testimonianze
Le foibe si configurano come un importante punto di frattura interpretativo non solo sul piano storiografico, ma anche – e soprattutto – nel più ampio dibattito pubblico. La stessa parola foibe ha ormai assunto un forte valore simbolico e paradigmatico, diventando un termine ‘ombrello’ – usato in maniera quasi sempre generica, impropria o quantomeno imprecisa – utile ad identificare un’intera fase storica. In Italia, infatti, tanto nelle discussioni pubbliche quanto nella vulgata, le complesse vicende dell’area di confine nel dopoguerra – dalla liberazione alla nascita della frontiera – sembrano spesso ridursi unicamente alla «questione delle foibe».
L’intervento proposto da Alessandro Cattunar dell’Associazione Quarantasettezeroquattro a Portogruaro e a Vicenza in occasione del Giorno del Ricordo 2014 ha preso avvio da una riflessione sulla prima frase del testo della legge che istituisce la commemorazione, frase di cui spesso si dimentica di citare la parte conclusiva: «La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale ‘Giorno del ricordo’ al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
Per comprendere le foibe e l’esodo è utile e necessario ragionare proprio sulla «più complessa vicenda» della Venezia Giulia e del Litorale adriatico, a partire dall’affermazione del cosiddetto «fascismo di confine» fino alla definizione della frontiera nel 1947 (a Gorizia) e nel 1954 (a Trieste). Oltre che sulla ricostruzione dei fatti è interessante soffermarsi sui percorsi di vita individuali, sui modi in cui le persone e le diverse comunità hanno vissuto e percepito gli eventi: le emozioni, le motivazioni, gli stati d’animo, le valenze simboliche che hanno spinto all’agire (o al non agire). Per approfondire questi aspetti si è assunto come punto di partenza e come oggetto d’analisi i racconti di vita di coloro che vissero lungo il confine nella prima metà del Novecento, racconti tratti da un corpus di più di 50 videointerviste realizzate dall’Associazione Quarantasettezeroquattro con il sostegno dell’Unione Europea e della Regione Friuli Venezia Giulia (www.stradedellamemoria.it).
Portogruaro – Sala del Consiglio comunale – Alessandro Cattunar e l’Assessore alla cultura Maria Teresa Ret
Nell’analisi di una fase storica segnata da molteplici traumi e violenze, le interviste ai testimoni – italiani e sloveni, di ogni appartenenza politica e sociale – sono in grado di mettere in luce «i punti di vista degli altri». Emerge così, effettivamente, l’impossibilità di giungere ad una «memoria condivisa» – termine di cui si è spesso abusato e su cui raramente ci si è soffermati a riflettere con attenzione – e si nota piuttosto l’utilità e la necessità di conservare, ascoltare e confrontarsi apertamente con le memorie divise e diverse.
Si tratta di un percorso complesso e, spesso, sconnesso in cui sono state scelte come guida le parole di Pierre Nora:
«La memoria è la vita, sempre prodotta da gruppi umani e perciò permanentemente in evoluzione, aperta alla dialettica del ricorso e dell’amnesia […] La storia è la ricostruzione, sempre problematica e incompleta, di ciò che non c’è più. […] La memoria colloca il ricordo nell’ambito del sacro, la storia lo stana e lo rende prosaico. La memoria fuoriesce da un gruppo che essa unifica, ciò che equivale a dire che ci sono tante memorie quanti gruppi; che essa è, per sua stessa natura, molteplice e riduttiva, collettiva, plurale e individualizzata. La storia, al contrario, appartiene a tutti e a ciascuno, aspetto che le conferisce una vocazione universale».
Le immagini
Una Costituzione (in)Comune
DIDATTICA, DIDATTICA 2013-14, MEDIE E PRIMARIE, PROGETTI, PROGETTI 2013-2014, SCUOLE SUPERIORIQuando la classe diventa Costituente
Destinatari
Studenti delle classi quarte e quinte delle scuole primarie e delle classi prime, seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado.
Obiettivi
Prodotti finali
Modalità
Il percorso educativo – articolato in 3 incontri da 2 ore ciascuno – verrà adattato alle conoscenze e alle competenze delle diverse fasce d’età e potrà essere concordato con i docenti di riferimento.
Le attività proposte saranno prevalentemente laboratoriali e prevedono l’utilizzo di una telecamera (messa a disposizione dagli organizzatori), cartelloni, pennarelli, post-it.
Programma
Primo incontro: Principi fondamentali e procedure democratiche
Secondo incontro: La Costituente Dei Ragazzi
Terzo incontro: Promulgazione Della (Video)Costituzione
Per maggiori informazioni: dott. Alessandro Cattunar tel. 333-1411435 o segreteria@quarantasettezeroquattro.it
Intervista, testimonianza, memoria: indagare, classificare, restituire
NEWSIstituto Luce
Martedì 27 gennaio, a Roma presso il complesso monumentale del Vittoriano, a partire dalle ore 09.00 si terrà una giornata di studi dal titolo “Intervista, testimonianza, memoria: indagare, classificare, restituire” organizzata dall’Istituto Luce in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica del Lazio.
Quarantasettezeroquattro è stata invitata a presentare l’Archivio multimediale della memoria dell’area di confine e il Museo diffuso “Topografie della memoria”.
www.stradedellamemoria.it
www.topografiedellamemoria.it
I progetti saranno presentati da Alessandro Cattunar nell’intervento dal titolo “Memorie plurime sul confine italo-sloveno: archivio multimediale della memoria e museo diffuso interattivo”. Il convegno sarà un’interessante occasione di confronto con alcuni dei più importanti enti che in Italia sono preposti alla conservazione della memoria del novecento.
Al centro dell’attenzione ci saranno le fonti orali, il loro trattamento archivistico e le problematiche legate alla loro divulgazione, temi su cui Quarantasettezeroquattro si interroga ormai da tempo, grazie anche alla collaborazione dell’AISO, Associazione Italiana di Storia Orale, che ha preso parte ai progetti presentati.
Programma
Complesso monumentale del Vittoriano, Roma
Sala Quadreria, Ala Brasini – 27 gennaio 2014
Ore 9:00 saluti –
Soprintendenza archivistica per il Lazio professor Donato Tamblè
Comune di Roma – staff segreteria sindaco di Roma dott.a Carla di Veroli
Istituto Luce Cinecittà srl Patrizia Cacciani
Moderatrice: staff sindaco di Roma e delega alla Memoria Carla di Veroli
Ore 9:10 – 9:30
Donato Tamblè (Soprintendenza Archivistica del Lazio) – “La sfida della memoria: aspetti archivistici delle fonti orali”
Ore 9:30 – 10:15
Lucilla Garofalo (Archivio Centrale dello Stato) – “ Voci della Shoah: la collezione italiana delle interviste della USC Shoah Foundation Istitute”
Ore 10:15 -11:00
Damiano Garofalo (Fondazione Museo Shoah di Roma) – “16 ottobre 1943: le testimonianze audiovisive raccolte dalla Fondazione Museo della Shoah”
Ore 11:00 – 11:45
Miriam Haiun (Centro documentazione ebraica di Roma) – “Il progetto memorie ebraiche”
Ore 11:45/12:10 coffee break
Ore 12:15 – 13:00
Stefania Ficacci (AISO – Associazione Italiana di Storia Orale) – “Raccogliere la memoria. Nuove prospettive delle fonti orali nella ricerca storica “.
Ore 13:00 – 13:45
Alessandro Cattunar (Associazione Quarantasettezeroquattro) – “Memorie plurime sul confine italo-sloveno: archivio multimediale della memoria e museo diffuso interattivo”.
Ore 13:45 – 14:30
Maura Cosenza (Archivio storico Luce) – “I dimenticati: interviste ai militari italiani internati – progetto università di Hagen”.
Con il patrocinio del Comune di Roma
70° ANNIVERSARIO DEPORTAZIONE COMUNITÀ EBRAICA DI GORIZIA
DIDATTICA, DIDATTICA 2013-14, EVENTI, PROGETTI 2013-2014incontro per le scuole
venerdì 22 novembre 2013
ore 11.30 / 13.00
Sala Europa dell’ITI “G. Galilei” di Gorizia
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PROGRAMMA
scarica il programma (.pdf)
Saluti
Federico Portelli
Assessore alla cultura, alle politiche giovanili e alle politiche per la pace della Provincia di Gorizia
Lorenzo Drascek
Associazione Amici di Israele
La persecuzione antiebraica a Gorizia e Trieste (1938-1945)
Silva Bon
Studiosa di storia dell’ebraismo
Memorie e identità di confine
Una riflessione insieme ai ragazzi
Alessandro Cattunar, Chiara Perini, Elisabetta Rosada, Paola Tarantelli
Associazione Quarantasettezeroquattro
Presentazione del progetto
«Memobus 2014 – Viaggiare per comprendere, malgrado tutto»
Un viaggio di formazione ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Un’esperienza educativa per comprendere la storia e tramandare la memoria.
NASCITA DI UNA MINORANZA
EVENTIIstria 1947-1965: storia e memoria degli italiani rimasti nell’area istro-quarnerina
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GLORIA NEMEC
Venerdì 29 novembre ore 18.00
Sede del Forum per Gorizia – via Ascoli 10/a – Gorizia
Anna Di Gianantonio e Alessandro Cattunar
ne discuteranno con l’autrice.
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In collaborazione con:
Forum per Gorizia
Associazione Quarantasettezeroquattro
AISO – Associazione italiana di Storia Orale
Circolo di cultura istro/veneta “Istria”
Società DAnte Alighieri
MEMOBUS 2014 – Viaggiare per comprendere, malgrado tutto
DIDATTICA, DIDATTICA 2013-14, PROGETTI 2013-2014, TURISMO STORICO, TURISMO STORICO 2013-14.
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Un viaggio di formazione ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Un’esperienza educativa per comprendere la storia e tramandare la memoria.
Un progetto educativo rivolto agli studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia, un viaggio – al contempo fisico e ideale – all’interno delle memorie tragiche della Shoah e dei totalitarismi.
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IL PROGETTO
“Memobus” si fonda sulla convinzione che per mantenere e tramandare la memoria della Shoah sia necessario un lungo percorso che attraverso l’analisi, la riflessione, e l’immedesimazione, porti alla comprensione. La memoria, dunque, è comprensione e impegno.
Per questo motivo il progetto Memobus propone una visita a Cracovia e ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau come momento centrale di un’esperienza formativa più ampia e articolata che intende focalizzarsi sugli eventi, sui luoghi e sulle persone. Un’esperienza che si compone di lezioni interattive, incontri con i testimoni e laboratori per concludersi con un confronto diretto con i luoghi della memoria: i campi, ma anche il ghetto di Cracovia, il quartiere ebraico e il museo Schindler.
PENSIERO E IMMAGINAZIONE
Immaginare vuol dire fare uno sforzo di pensiero, di ragionamento. Significa provare a fare propria un’esperienza, inserendosi al suo interno, rapportandosi direttamente ad essa. Vuol dire, in un certo senso, abbattere le barriere che fanno percepire un determinato evento storico come definitivamente passato ed estraneo.
Questa è la sfida che intendiamo affrontare con il progetto “Memobus”.
La visita ai più grandi e importanti campi di sterminio concepiti dal regime nazista rappresenta un’esperienza di forte impatto emotivo e formativo.
Consente infatti agli studenti di confrontarsi direttamente con gli spazi che furono al centro di eventi che ormai possono apparire lontani e incomprensibili, se non addirittura inimmaginabili.
Più volte si è ripetuto che Auschwitz è impensabile, che la Shoah non è rappresentabile. Che l’esperienza del campo di sterminio è un limite invalicabile per l’immaginazione e per la narrazione. Tali constatazioni hanno contribuito a creare, attorno al problema dei campi di concentramento e di sterminio – non solo degli ebrei, ma anche degli oppositori politici, di Rom e Sinti e di tutti coloro ritenuti inferiori o pericolosi dal regime di Hitler – una sorta di aura, relegandolo quasi in una dimensione di sacralità, in un universo a cui bisognava accostarsi con prudenza e riverenza.
Tale aura ha spesso rappresentato un ostacolo per coloro che intendevano, con i mezzi più diversi, avvicinarsi alla Shoah con l’intenzione di “raccontarla”, di tramandarla, di farla comprendere alle nuove generazioni.
Ma confinare la questione all’interno dell’“impensabile” vuol dire, in un certo senso, sbarazzarsi del problema, firmare una vera e propria dichiarazione d’impotenza. Per non lasciarsi sopraffare da questo sentimento, Hannah Arendt ha insistito sul fatto che «là dove il pensiero fallisce, proprio là il pensiero deve insistere e persistere, tentando magari vie diverse».
Non bisogna quindi parlare di inimmaginabile, ma bisogna anzi essere disposti a riconoscere che per sapere, per comprendere e per comunicare è innanzitutto necessario immaginare. «Dobbiamo provare a immaginare l’inferno di Auschwitz». Bisogna aprirsi all’«immaginazione,malgrado tutto»(G. Didi-Huberman).
I LUOGHI E I TESTIMONI
Aprirsi alle possibilità dell’immaginazione nel momento in cui si vuole “spiegare”, “raccontare” alle nuove generazioni cos’è stata la Shoah è ancora più importante oggi, mentre ci si sta dirigendo verso la fine dell’“era del testimone”.
Attraverso la collaborazione con ANED e ANPI i partecipanti al progetto avranno la possibilità di dialogare e confrontarsi con alcuni ex deportati e, attraverso i loro racconti, acquisire delle chiavi di lettura fondamentali per comprendere ciò che andranno a vedere. Al contempo, però, gli studenti avranno modo di riflettere sul fatto che, essendo l’ultima generazione a poter ascoltare le testimonianze dirette di chi visse quegli avvenimenti, sarà necessario “immaginare” e promuovere nuove modalità per mantenere e tramandare la memoria.
E questa sarà una loro responsabilità.
ATTIVITA’ FORMATIVE
Il progetto Memobus prevede tre incontri di preparazione prima del viaggio e uno successivo al rientro con storici, docenti universitari, esperti e testimoni diretti dei fatti. Questi appuntamenti consentiranno di riflettere e dialogare sulla storia della prima metà del Novecento a livello europeo e italiano, ma anche di focalizzarsi sul contesto locale del Friuli Venezia Giulia, sulle complesse dinamiche che caratterizzarono un’area di confine abitata da diverse comunità nazionali, linguistiche, religiose e culturali. Inoltre, ci si confronterà con le dinamiche e le difficoltà che riguardano la trasmissione della memoria a livello pubblico e privato.
Storici ed educatori accompagneranno i ragazzi durante il viaggio e, sfruttando anche i momenti di convivialità, stimoleranno continuamente l’interazione e la discussione a vari livelli proponendo momenti di riflessione e rielaborazione individuali e di gruppo.
Tutte le attività saranno svolte con il supporto di materiali appositamente predisposti che forniranno ai partecipanti strumenti critici e scevri da pregiudizi, per affrontare e comprendere l’intreccio di fatti e memorie, riconoscendone la complessità.
PROGRAMMA
Modalità Viaggio
In Pullman da 51 posti.
Alloggio in ostelli e bed and breakfast con camerate, camere singole, doppie e triple.
La quota di partecipazione verrà definita sulla base del numero di partecipanti. Eventuali contributi da parte degli enti locali potranno abbattere la quota di partecipazione degli studenti.
Primo giorno
16.00: Partenza
17.30: Ritrovo a Trieste
18.00: Visita alla Risiera di San Sabba e cerimonia con le autorità
20.30: Partenza dei pullman da Trieste
21.30: Attività di preparazione
Secondo giorno
10.30: Arrivo a Cracovia
10.00 – 18.30: Sistemazione in ostello e visita libera alla città.
18.30 – 20-30: Testimonianza – dialogo con i testimoni
Terzo giorno
8.30 – 9.30: Spostamento al campo di Auschwitz 1.
9.30 – 13.00: Visita guidata al campo di Auschwitz 1.
13.00 – 13.30: Pranzo a sacco offerto dagli organizzatori.
14.00 – 17.00: Visita al campo di Auschwitz 2 Birkenau.
18.30: Rientro a Cracovia
20.00: Cena
Quarto giorno
10.00 – 13.00: Visita al quartiere ebraico e al ghetto
13.00 – 14.30: Pranzo
15.00 – 17.30: Visita al museo Schindler
20.30: Partenza da Cracovia
Quinto giorno
10.00: Arrivo a Trieste
Durante il viaggio: Attività di confronto e dialogo
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
Associazione Quarantasettezeroquattro
segreteria@quarantasettezeroquattro.it
Alessandro Cattunar
tel 3381411435