Storie di confine tra sguardi incrociati e interventi sul territorio
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Venerdì 11 gennaio 2013
Sala Della Torre
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Via Carducci, 2 – Gorizia
La Giornata internazionale di studirappresenta una delle tappe conclusive di Strade della memoria, un progetto articolato in diverse iniziative – tra cui Archivio della memoria. Storie di vita e di luoghi e Topografie della memoria. Museo diffusodell’area di confine – che hanno posto al centro dell’attenzione la pluralità degli eventi e dei percorsi di vita, individuali e collettivi, nell’area di frontiera nel corso del Novecento.
La Giornata di studi – che prevede la partecipazione di studiosi e professionisti di provenienza geografica e disciplinare diversa – si configura come un’ulteriore occasione di confronto e discussione non solo su temi di carattere storiografico, ma anche sulla possibilità di intervenire concretamente e criticamente sul territorio.
Nella prima parte si affronterà il problema della formazione, trasmissione e narrazione delle memorie – individuali, pubbliche e collettive – nell’area confinaria compresa tra Gorizia e Nova Gorica. In particolare, si cercherà di ragionare sulla validità di alcune categorie interpretative che appaiono determinanti soprattutto in relazione agli avvenimenti che caratterizzarono gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale e l’immediato dopoguerra: memoria individuale / memoria pubblica; memorie orali / luoghi della memoria; identità nazionali / identificazioni locali; rivendicazioni di purezza / ibridismo. Particolare attenzione sarà rivolta al contributo scientifico che la storia orale può offrire in quest’ambito di ricerca.
Nella seconda parte della giornata, si proporrà una serie di sguardi trasversali sul tema delle memorie di confine: storici, oralisti, urbanisti, sociologi e archivisti proveranno a ragionare su alcune delle principali questioni metodologiche e interpretative che “il confine” pone al loro lavoro. Si cercherà di porre l’accento sull’importanza del dialogo tra diverse soggettività; sulle difficoltà legate all’utilizzo di differenti linguaggi; sui complessi rapporti tra esperienze di vita individuali e trasformazioni del territorio; sulle modalità attraverso cui comunicare i percorsi biografici che emergono dalle fonti orali e da quelle visive (fotografie, film di famiglia in primis); sui problemi relativi alla conservazione e trasmissione della memoria.
PROGRAMMA
Premesse (9.30 – 11.00)
STORIE E MEMORIE
discussant: Alessandro Cattunar
Memorie, guerre, traumi. Una proposta di analisi dei racconti di vita dei testimoni.
Gabriella Gribaudi (Università di Napoli Federico II; Presidente AISO)
L’area di frontiera italo-jugoslava tra 1923-1955. Uno sguardo d’insieme.
Anna Maria Vinci (Università degli Studi di Trieste)
Ricordi sul confine. Invenzione della tradizione e dinamiche della memoria lungo la frontiera.
Marta Verginella (Università di Lubiana)
I Sessione (11.30 – 13.00)
CONFINI, RICORDI, IDENTITÀ – PERCORSI DI RICERCA SULL’ISONTINO
discussant: Marta Verginella
Narrare le violenze, ricordare il trauma. Le differenze nella costruzione del passato sul confine italo-sloveno.
Kaja Širok(Museo Nazionale di Storia Contemporanea di Lubiana)
La volontà del ricordo: le trasformazioni della memoria femminile e maschile della Resistenza al confine orientale.
Anna Di Gianantonio (Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione – Trieste)
L’alto-isontino tra storia e memoria.
Marko Klavora (Università del Litorale – Koper, Capodistria)
dibattito
Pausa pranzo (13.00-14.00)
II Sessione (15.00 – 16.30)
CONSERVARE E RACCONTARE LE MEMORIE: ARCHIVI E MUSEI
discussant: Gabriella Gribaudi
Videointerviste. Voci, sguardi, soggettività tra questioni tecniche e problemi etici.
Giovanni Contini (Soprintendenza Archivistica per la Toscana)
Le vite degli altri. Fonti orali e audiovisive tra archivio della memoria e museo diffuso.
Alessandro Cattunar (Istituto Italiano di Scienze Umane / Associazione Quarantasettezeroquattro)
Il Museo di Caporetto tra storia e memoria: proposte e problemi.
Željko Cimprič (Museo di Caporetto)
Pausa caffè
III sessione (16.45 – 18.15)
IL CONFINE DEGLI ALTRI. UN INCROCIO DI SGUARDI E PROSPETTIVE
discussant: Anna Maria Vinci
Le memorie nelle città: percorsi tra storia e urbanistica.
Alessandra Marin (Università degli Studi di Trieste)
Mind the gap! Trappole e opportunità tra economia e storia delle transizioni.
Giulio Mellinato (Università di Milano Bicocca)
I futuri dei luoghi della memoria. Prospettive confinarie tra memoria e quotidianità.
Laura Richelli (Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia)
Film di famiglia. Il formato ridotto fra ricordo e memoria, autorappresentazione e mappatura emozionale.
Mirco Santi (Università degli Studi di Udine – DAMS di Gorizia)
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/SDM-giornata-di-studi-web-RICORRETTO-1.jpg1240874adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2012-12-23 22:07:492013-01-03 22:18:28GIORNATA INTERNAZIONALE DI STUDI
Auditorium della cultura friulana, Via Roma 5 – Gorizia
L’auditorium della cultura friulana di Gorizia si riempe di ragazzi: 370 studenti provenienti delle classi quarte e quinte delle scuole superiori del capoluogo isontino, di Monfalcone, Staranzano e Trieste. La luce si spegne. Sullo schermo compare il volto di una persona anziana, con la pipa in mano, che inizia a raccontare di un tempo apparentemente lontano in cui, lungo l’area di confine, gli individui e le comunità sembravano convivere pacificamente e in cui quasi tutti sapevano parlare cinque diverse lingue e si sentivano parte di un’unica comunità. Dopo di lui altre due signore, una slovena e una italiana, raccontano storie simili, di scambio e ibridazione tra lingue e culture. La luce si spegne di nuovo. Una voce fuori campo recita: “Memoria e storia lungi dall’essere sinonimi noi ci rendiamo conto che tutto le oppone. La memoria è la vita, sempre prodotta da gruppi umani e perciò permanentemente in evoluzione, aperta alla dialettica del ricorso e dell’amnesia. La storia è la ricostruzione, sempre problematica e incompleta, di ciò che non c’è più”. A partire da queste parole di Pierre Nora, Alessandro Cattunar e Raffaella Canci dell’Associazione Quarantasettezeroquattro hanno presentato Archivio della memoria. Storie di vita e di luoghi, un portale multimediale (consultabile all’indirizzo www.stradedellamemoria.it), a libero accesso in cui è possibile consultare i racconti di vita dei testimoni insieme alle fotografie, a percorsi biografici e bibliografici.
I responsabili del progetto hanno proposto agli studenti una riflessione sulla storia dell’area di confine e, appunto, sulle differenze tra la memorie – sempre plurime e cangianti – e la storia, con le sue pretese di obiettività. Le interviste presenti nell’archivio dimostrano l’importanza di ascoltare “le vite degli altri”, aprendosi al punto di vista di chi ha vissuto esperienze diverse dalle nostre, per comprendere le complesse vicende di quest’area di frontiera. Allo stesso modo insegnano come sia fondamentale, per far riemergere queste memorie, l’incontro, il confronto, l’interscambio fra due soggettività, tra testimone e intervistatore, tra intervistato e ricercatore (studente).
A partire da queste riflessioni Moni Ovadia ha trascinato i ragazzi all’interno di un viaggio nelle memorie d’Europa, con particolare riferimento a quelle comunità che nel corso del Novecento sono state vittime di discriminazioni e persecuzioni (gli ebrei, i rom e i sinti, gli sloveni). Ma soprattutto è riuscito a far comprendere quanto sia importante, per il mantenimento dell’identità individuale e collettiva, conservare la memoria propria e di chi ci ha preceduto. Perché senza memoria non sapremmo neanche chi siamo, da dove veniamo e quali sono i nostri valori. Non saremmo in grado di agire e difenderci. In un’epoca sempre più dominata dalle nuove tecnologie, in cui tutto sembra virtualmente conservabile, appare ancora più importante saper “ascoltare le memorie”, avere quel background di saperi, conoscenze disponibilità al confronto che consente un approccio consapevole ai ricordi, ai racconti di vita, alle testimonianze – fondamentali – di coloro che hanno vissuto in un’area di confine segnata da eventi estremamente dolorosi ma anche da esempi di solidarietà e capacità di reazione che non devono essere dimenticati.
Alla conclusione di un lungo monologo, Moni Ovadia si è prestato, come “cavia”, ad essere intervistato da alcuni studenti, facendo così emergere anche alcune delle difficoltà “concrete” dell’inter-scambio tra intervistato e intervistatore.
La presentazione dell’Archivio della memoria – finanziato dalla Regione FVG, dalle Province di Gorizia e Trieste, dall’Unione Europea (Eacea Programme) e dalla Fondazione Carigo – ha rappresentato un primo passo di un percorso più ampio che, all’interno del progetto quadro “Strade della memoria”, porterà a gennaio all’inaugurazione di “Topografie della memoria – Museo diffuso dell’area di confine” e all’organizzazione di una giornata internazionale di studi.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/DSC_0247.jpg21523872adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2012-11-08 21:03:422012-11-10 09:13:18ASCOLTARE LE MEMORIE LUNGO IL CONFINE
Dal 2009 Quarantasettezeroquattro è impegnata nell’opera di raccolta delle storie di vita della persone che hanno vissuto nell’area di confine italo-slovena nel corso del Novecento.
A partire dalle interviste ai testimoni sono state promosse diverse iniziative volte a valorizzarle e a metterle nuovamente “in circolo”: la realizzazione di un Archivio della memoria, laboratori con gli studenti delle scuole superiori, realizzazione di installazioni multimediali.
Il video illustra queste attività partendo dalle interviste “grezze” per giungere all’allestimento di una mostra multimediale.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Immagine-video-4704.jpg7101047adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2012-11-03 15:07:252012-11-04 16:46:31INTERVISTE LUNGO IL CONFINE. Le fonti orali tra archivi, video e mostre multimediali
04 aprile 2012 — pagina 21 sezione: Nazionale, Gorizia e Pordenone
Come la cultura di confine si racconta
UNIVERSITA’ LINGUE UDINE “Le vite degli altri – voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” è una mostra multimediale allestita presso i Musei Provinciali Borgo Castello a Gorizia e visitabile fino al 15 aprile 2012. L’associazione culturale Quarantasettezeroquattro, e collaboratori, ha saputo confezionare un percorso interattivo in un totale di quattro stanze. In queste sono fissati i confini dello spazio fisico e sono contenute le testimonianze del territorio goriziano in una schiera di voci, suoni e immagini che via via si amplificano con il dilatarsi del tempo, inteso come periodo storico – in particolare la prima metà del Novecento – e come secondi, minuti e ore da dedicare alle poche, ma coinvolgenti, installazioni. Il bisogno del dialogo tra ieri ed oggi salta all’occhio con l’handicap culturale che affligge parte della popolazione locale. È necessario vederci chiaro, curare la nostra inconsapevolezza: ciò è possibile proiettando il fascio di luce di una torcia su uno schermo e cancellando i colori di una fotografia per fare emergere il bianco e nero di altri tempi, ma dello stesso luogo. Se meno intraprendenti, non mancano le sedie per godere dei fotogrammi di cineamatori che nelle pellicole hanno raccolto i frammenti del loro quotidiano, o le cuffie con cui ascoltare le confessioni dei contrabbandieri, replicando l’intimità del rito liturgico. Un muro di post-it dei visitatori attende, al ritorno, se qualche memoria è venuta a galla. Non va deluso. Elena Buzzinelli
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IL PICCOLO
15 aprile 2012 — pagina 72
Le vite degli altri ultima visita guidata Oggi alle 16 presso i Musei provinciali di Borgo Castello si terrà l’ultima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi delle memorie e memorie dei luoghi, a cura dell’associazione 4704. Il curatore Alessandro Cattunar accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono la rassegna. Sia la visita guidata che la mostra sono gratuite.
08 aprile 2012 — pagina 54
Pasquetta nel segno dell’arte con i Musei provinciali
Sarà inoltre visitabile (fino al 15 aprile) la mostra “Le vite degli altri”, che sta richiamando un folto pubblico di visitatori per l’interesse del tema affrontato e le modalità innovative di allestimento. Nelle installazioni audiovisive e interattive che vanno a comporre il percorso espositivo, fonti normalmente utilizzate per la ricerca storica – come le testimonianze orali, i film di famiglia e le fotografie – vengono lette e interpretate attraverso gli occhi e i linguaggi dell’arte. L’intento è quello di creare un dialogo tra diverse generazioni riguardo alla complessa storia e alle molteplici memorie che hanno caratterizzato l’area di confine tra Italia e Slovenia nel corso del Novecento. La mostra intende riflettere sulla pluralità di modi con cui la memoria si rende visibile e ascoltabile da parte di coloro che vivono quotidianamente gli spazi urbani. Le voci dei testimoni e gli sguardi che le cineprese amatoriali e le macchine fotografiche hanno posto sui luoghi della città vanno infatti ad intrecciarsi in un complesso tessuto di relazioni in cui a risultare fondamentali sono le differenti esperienze, percezioni, desideri dei singoli abitanti e dei molteplici gruppi che popolano quest’area di frontiera.
31 marzo 2012 — pagina 40
L’altro sguardo con Kinoatelje. Oggi alle 17 ai Musei provinciali di Borgo Castello. Kinoatelje organizza l’evento “L’altro sguardo” nell’ambito della mostra “Le vite degli altri”. In programma la proiezione di due film e un incontro sul cinema del passato e del futuro
31 marzo 2012 — pagina 40
A Gorizia il Pianista Fuoriposto
È previsto per quest’oggi il raid goriziano del Pianista Fuoriposto, che suonerà alle 10 sul piazzale della Transalpina, a cavallo della linea confinaria, alle 15 sul piazzale Seghizzi di Borgo Castello e dalle 17 ai Giardini pubblici di corso Verdi. Il Pianista Fuoriposto, al secolo Paolo Zanarella, abita nei pressi di Padova, e si diverte a suonare ininterrottamente un piano a coda trasportato su un furgone e scaricato nei posti più impensati: possono essere un barcone sul Canal Grande a Venezia o sui residui di una frana sulle Dolomiti, sul ponte di Bassano o sul Prato della Valle di Padova, sulla piazza del Duomo di Orvieto come sulla spiaggia gelata di una Jesolo invernale. La sua presenza a Gorizia è promossa dalla neonata associazione “Porte Aperte per un Pianista Fuoriposto”. I luoghi d’esibizione non sono scelti a caso. La Transalpina rappresenta un discrimine ma anche un incontro di civiltà. Al piazzale del castello si vuole rendere omaggio alla grande mostra multimediale “Le vite degli altri”. Ai Giardini di corso Verdi l’incontro col passeggio del sabato sera.
30 marzo 2012 — pagina 46
Kinoatelje, anima del cinema goriziano tra memoria e futuro
Il cinema ritrovato e quello perduto. Quello goriziano ovviamente. Tale il tema del convegno “L’altro sguardo” che si terrà domani alle 17 nelle sale dei Musei provinciali di Borgo Castello nell’ambito dell’imponente mostra multimediale “Le vite degli altri”. La mostra, che è frutto di un lungo pluriennale lavoro di ricerca in archivi fotografici e cinematografici e nella memoria personale, si articola in otto installazioni interattive, predisposta ciascuna da associazioni e gruppi di lavoro diversi. Gruppi di lavoro di volta in volta chiamati ad illustrare il loro operato. Domani pomeriggio è di turno il Kinoatelje, che dopo aver svolto per anni opera di diffusione del cinema di qualità e di ricerca storica sul cinema a Gorizia (quali le indagini su Nora Gregor, Elio Vittorini, Bruno Schulz, il cinema di confine) oggi si dedica prevalentemente alla produzione di opere rigorosamente a cavallo delle culture del territorio, e firmate dalle registe Nadja Veluscek e Anja Medved, e alla conservazione di materiali cinematografici reperiti sul territorio: in questo caso il Kinoatelje è luogo d’archivio e di restauro del Fondo Simonelli, di quello Ballaben e del multiforme patrimonio residuo dei cineamatori del Cine Club Gorizia. L’incontro di domani intende dar conto di entrambe le attività del Kinoatelje. Avrà luogo la proiezione di due film di Anja Medved, “Corsia dei ricordi” (2010, 13’) e “Sguardi attraverso la cortina di ferro (2010, 22’). Martina Humar, in qualità di curatrice delle raccolte cinematografiche, illustrerà la dotazione dei fondi Simonelli e Ballaben, custoditi dall’associazione. Martina Pizzamiglio parlerà della pubblicazione digitale da lei curata “Il Cine Club Gorizia 1953-1963” e ne presenterà significativi spezzoni. Moderatore Ales Doktoric, presidente del Kinoatelje. Al convegno seguirà una visita guidata della mostra “Le vite degli altri, voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, curata da Alessandro Cattunar e dall’Associazione Quarantasettezeroquattro. L’ingresso a convegno e mostra è libero. La mostra resta comunque visitabile sino al 15 aprile, dalle ore 9 alle 19 dal martedì alla domenica. Sandro Scandolara
30 marzo 2012 — pagina 28
È previsto per domani il raid cittadino del Pianista Fuoriposto. Praticamente per tutta la giornata. A partire dalle 10 del mattino sul piazzale della Transalpina, a cavallo della linea confinaria. Alle 15 sul piazzale Seghizzi di Borgo Castello. Dalle 17 ai Giardini pubblici di corso Verdi. Ma chi è il Pianista Fuoriposto? Di suo si chiama Paolo Zanarella, abita a Campo San Martino, nei pressi di Padova, e si diverte a suonare ininterrottamente un piano a coda trasportato su un furgone e scaricato nei posti più impensati: posson essere un barcone sul Canal Grande a Venezia o sui residui di una frana sulle Dolomiti, sul ponte di Bassano o sul Prato della Valle di Padova, sulla piazza del Duomo di Orvieto come sulla spiaggia gelata di una Jesolo invernale. Domani avrebbe dovuto esser Trieste, piazza Grande e le Rive, ma il Comune gli ha imposto un rigido quanto incomprensibile divieto. E allora Gorizia. Ci dice il Pianista Fuoriposto: «Evito i teatri perché la gente non va più a teatro ed allora vado io dove c’è la gente, le porto la musica». Arriva con un furgone contenente un piano a coda del peso di quattro quintali. In quattro minuti riesce a scaricarlo con un carrello progettato e costruito da sé, idoneo a non scordare lo strumento. E poi si mette a suonare musica leggera di sua composizione e può andare avanti per ore, senza pause, giornate intere. O almeno sinché non arrivano i vigili che gli imputano l’occupazione di suolo pubblico. Ma il piano a coda ha le ruote, può spostarsi e l’incriminazione cade. Così come cadono le multe Siae: tutte le musiche sono composizioni personali. Le sue performances sono state documentate da un fotografo del “Progetto Itaca”, quello collegato al centocinquantenario dell’Unità d’Italia e diverranno, a giugno, oggetto di una grande mostra stradale a Bibiena, in Toscana. La presenza a Gorizia del Pianista Fuoriposto è promossa dalla neonata associazione “Porte Aperte per un Pianista Fuoriposto”. I luoghi d’esibizione non sono scelti a caso. La Transalpina rappresenta un discrimine ma anche un incontro di civiltà. Al piazzale del castello si vuole rendere omaggio alla grande mostra multimediale “Le vite degli altri”, anticipandone il convegno in programma per le 17. Ai Giardini di corso Verdi l’incontro col passeggio del sabato sera. Sempre che non arrivi un vigile pedante. Sandro Scandolara
18 marzo 2012 — pagina 64
Mostra la “Vita degli altri” ai Musei provinciali
Fra storia e memoria si sviluppa l’imponente mostra multimediale “Le vite degli altri, voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, visitabile ai Musei provinciali di Borgo Castello sino al 15 aprile, con ingresso libero dalle 9 alle 19, lunedì escluso. Oggi alle 16 si terrà la prima visita guidata: il curatore della mostra, Alessandro Cattunar, dell’Associazione 4704, accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono l’esposizione. L’attenzione si focalizzerà da un lato sulle problematiche relative al rapporto fra storia e memoria lungo il confine – nucleo tematico della mostra – e dall’altro sull’utilizzo dei linguaggi multimediali per l’interpretazione delle fonti storiche. La visita alla mostra non è cosa facile. Vuoi per la sua ampiezza, otto spazi video, vuoi per l’interattività di cui sinora in città non c’era esperienza. La mostra è un viaggio attraverso i luoghi e le memorie che emergono dai racconti di vita dei testimoni, dai cinegiornali d’epoca, dai film di famiglia, dalle fotografie. Le strade, i palazzi, gli spazi urbani diventano oggetti di ricerca biografica. Si comincia con “Strade della memoria”, rievocate sia attraverso testimonianze che interviste al volo, per lo più incentrate, ahimé, sul distrutto monumento ai caduti del parco della Rimembranza. Largo spazio, “Libertà/controllo”, viene dedicato ad un rielaborato materiale cinematografico d’archivio, in gran parte provenienza Luce. In “Da una città che cambia”, vengono esibiti frammenti goriziani del cinema amatoriale e di famiglia. Intriganti, della regista Anja Medved, sono gli “Sguardi attraverso la cortina di ferro” che, nella sera della sparizione dei confini, raccolgono, nel dismesso gabbiotto confinario di via San Gabriele, le confessioni, trucchi annessi, di quanti per mezzo secolo hanno “bucato” il confine. L’itinerario della mostra si conclude con “Appunti per una storia della memoria”, facendo parlare testimoni d’epoca. Alcuni nel frattempo scomparsi, il che rende conto della tenacia e della lunga preparazione della mostra. Che non vorrebbe concludersi qui. C’è un appello a raccogliere e mettere a disposizione ricordi, immagini, simboli di un passato che inesorabilmente pesa sul presente. Un appello a mantenere viva la memoria storica della città. Sandro Scandolara
18 marzo 2012 — pagina 64
Le vite degli altri visita guidata. Oggi alle 16 ai Musei provinciali di Borgo Castello si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’associazione 4704.
17 marzo 2012 — pagina 34
Le vite degli altri visita guidata. Domani alle 16 ai Musei provinciali di Borgo Castello si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’associazione 4704.
16 marzo 2012 — pagina 40
ESPOSIZIONE Le vite degli altri in borgo castello. Domenica prossima alle 16 ai Musei Provinciali di Borgo Castello di Gorizia si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’Associazione 4704. Il curatore della mostra, Alessandro Cattunar, accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono l’esposizione. L’attenzione si focalizzerà da un lato sulle problematiche relative al rapporto tra storia e memoria lungo il confine – nucleo tematico della mostra – e dall’altro sull’utilizzo dei linguaggi multimediali per l’interpretazione delle fonti storiche. Si ricorda che l’iscrizione, non obbligatoria ma consigliata, è possibile presso la Mediateca provinciale di Gorizia oppure scrivendo a segreteria@mediateca.go.it o telefonando al numero 0481.534604. Sia la visita guidata che la mostra sono gratuite.
09 marzo 2012 — pagina 40
“Le vite degli altri” ai musei provinciali. Alle 18 ai Musei Provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, verrà inaugurata la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”
09 marzo 2012 — pagina 47 sezione: Speciali
“Le vite degli altri” multimediale Oggi, alle 18, a Musei Provinciali di Borgo Castello inaugurazione della mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”
08 marzo 2012 — pagina 34
“Vite degli altri”, la storia diventa multimediale
Interrogare le fonti storiche per il tramite dell’arte e dei suoi linguaggi, in particolare usando quelli multimediali e audiovisivi. Volendolo enucleare, l’obiettivo di “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” è proprio questo. L’esposizione ieri presentata ai Musei provinciali di Borgo Castello con introduzione dell’assessore provinciale Federico Portelli, – inaugurazione prevista per domani alle 18 negli stessi spazi – si basa su 7 installazioni principali senza tralasciare dell’altro materiale. Essa si concretizza nella raccolta, da parte di ricercatori, di alcune testimonianze di italiani e sloveni che hanno vissuto in prima persona, nel nostro territorio, il Secondo conflitto mondiale: il tutto, appunto, con i linguaggi dell’arte contemporanea. Riguardando la mostra temi storici ma pur sempre attuali, il suo curatore, Alessandro Cattunar, ha invitato ieri le scuole a prender contatto (stradedellamemoria@gmail.com) per visitare il “suo” lavoro, organizzato dall’associazione Quarantasettezeroquattro (rappresentata, all’incontro di ieri, da Raffaella Canci) assieme allo studio N!03: un lavoro, tra l’altro, dove il ruolo del visitatore è “attivo” anche, ad esempio, nel dar l’avvio a un’installazione o nel poter scrivere su foglietti delle riflessioni da affiggersi a una parete. Se il legame con le scuole, tuttavia, è di là da venire, quello con altre realtà locali è già in essere: col Dams, con l’ateneo di Trieste, col Polo liceale di Gorizia, col Kinoatelje (rappresentato da Anja Medved), con l’associazione Home Movies e con l’Irsml. Ciò mentre tutti (o quasi) gli ospiti stranieri di Film Forum, secondo un’altra proficua collaborazione, a visitare la mostra verranno gentilmente invitati. Alex Pessotto
07 marzo 2012 — pagina 21
Alle 11, ai Musei di Borgo Castello si presenta la mostra “Le vite degli altri – Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”
07 marzo 2012 — pagina 42
Mostra ai Musei provinciali. Venerdì alle 18 ai Musei Provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, verrà inaugurata la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”. La mostra è strettamente collegata al FilmForum Festival in programma tra Udine e Gorizia tra il 20 e il 29 marzo
07 marzo 2012 — pagina 42
Da venerdì in mostra “Le vite degli altri”
Verrà inaugurata venerdì 9 marzo, alle 18, ai Musei provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, a cura di Alessandro Cattunar, realizzata dall’associazione Quarantasettezeroquattro e dallo Studio Ennezerotre, con il contributo della Provincia e della Fondazione Carigo. L’iniziativa, che riecheggia il titolo della nota pellicola del 2006 scritta e diretta da Florian Henckel von Donnersmarck, sarà visitabile fino al 15 aprile da martedì a domenica, con ingresso gratuito. La mostra è strettamente collegata al FilmForum Festival 2012 e in particolare alla sezione di Gorizia che, dal 23 al 29 marzo, proporrà quotidianamente incontri, stage, workshop e proiezioni. Si tratta di una mostra multimediale e innovativa, in cui la storia del Novecento e le molteplici memorie dell’area di confine riemergono, dialogano e si confrontano. Un viaggio attraverso i luoghi della memoria e delle memorie dei luoghi che emergono dai racconti di vita dei testimoni, dai film di famiglia, dalle fotografie. L’obiettivo è quello di fornire nuovi strumenti per far dialogare i goriziani di oggi con quelli di ieri, attraverso un confronto con la città e i suoi spazi, alla riscoperta delle memorie plurime che questi conservano, a volte celandole, a volte esplicitandole. Tema portante della XIX edizione di Filmforum Festival, promossa dall’Università di Udine sarà “Il cinema si impara? Sapere, formazione, professioni”.
06 marzo 2012 — pagina 21
Domani alle 11, ai Musei di Borgo Castello si presenta la mostra “Le vite degli altri – Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”.
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PRIMORSKI DNEVNIK
09 marzo 2012
Gorica – odprtje multimedijske razstave v grajskem naselju
Življenje drugih
Na grajskem sedežu Pokrajinskih mu- zejev v Gorici bodo danes ob 18. uri odpr- li multimedijsko razstavo »Življenje drugih – Glasovi in pogledi krajev spomina in spo- minov na kraje«. Da bi gledalec ne bil pasi- ven, bo zgodovinska snov iz naše bližnje pre- teklosti, zaznamovane z mejo, prikazana z avdiovizualnimi in interaktivnimi instalaci- jami, te pa slonijo na virih, ki jih običajno uporabljajo zgodovinarji pri raziskovalnem delu. Ustna pričevanja, družinski filmi in fo- tografije bodo tokrat postali izraz sodobne umetnosti, ki bo tudi zaradi uporabe teh- noloških pripomočkov posebej nagovarjal mladega gledalca. Besede pričevalcev, foto- grafije in filmski posnetki se prepletajo in odražajo zapletenost odnosov obmejnega področja, ki ga pogojujejo različne izkušnje, zaznavanja in želje tukajšnjih prebivalcev.
Razstavo je uredil Alessandro Cat- tunar iz goriškega združenja Quaranta- settezeroquattro, ki je k sodelovanju med drugim povabilo goriški Kinoatelje. Do- kumentarna produkcija slovenskega zdru- ženja je temi iz naslova zapisana na kožo. V eni izmed štirih razstavnih soban bo Ki- noatelje prikazal svoje »Poglede skozi že- lezno zaveso«, dokumentarni film Anje Medved, ki je nastal na osnovi gradiva, zbranega med prvo spominodajalsko ak- cijo »Spovednica tihotapcev« (2007); tej sta sledili še dve, in sicer »Ordinacija spomina« leta 2007 ter »Album mesta« leta 2011. Ostale instalacije so pripravili združenje Quarantasettezeroquattro, goriški Dams Videmske univerze, pokrajinsko mediate- ko, višješolski inštitut Dante Alighieri iz Gorice, N!03 studioennezerotre in zdru- ženje Home Movies. Pokroviteljica raz- stave, ki bo s prostim vstopom na ogled do 15. aprila, je goriška pokrajina.»Nemogoče bo poenotiti različne spomine goriškega prostora. Evidentirati moramo razlike, zato da bosta omogoče- na dialog in soočanje. Brez spopada. Tudi različni spomini so napše bogastvo,« trdi raziskovalec mlajše generacije, Alessandro Cattunar.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/manifestoVOLTIlow.jpg17721240adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2012-08-29 20:15:382013-12-30 14:37:42LE VITE DEGLI ALTRI - RASSEGNA STAMPA
L’Archivio della memoria promuove la raccolta, la conservazione e la divulgazione di fonti orali e fotografie relative alla storia dell’area di confine tra Italia e Slovenia nel corso del Novecento.
L’Archivio raccoglie materiali documentari che, da un lato, consentono di ricostruire a più livelli le storie di vita individuali e collettive – valorizzando la molteplicità dei punti di vista – e dall’altro ci parlano dell’evoluzione e della trasformazione del territorio transfrontaliero.
Il portale multimediale intende rendere fruibile questo patrimonio di memorie, oltre che a studiosi e ricercatori, anche a un pubblico ampio e diversificato, proponendo un’interfaccia intuitivo senza rinunciare, tuttavia, al rigore dell’impostazione archivistica.
É possibile, infatti, consultare liberamente testimonianze orali (videointerviste e audio interviste) e fotografie catalogate secondo gli standard internazionali proposti dall’ICCD (Istituto centrale per il catalogo e il documento) e dall’ICBSA (Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi).
Il sito consente la fruizione interrelata dei diversi documenti: a partire da un racconto di vita si può leggere la trascrizione integrale (e in alcuni casi la traduzione), vedere/ascoltare una parte dell’intervista, consultare la scheda biografica del testimone, accedere a percorsi bibliografici mirati e visualizzare le fotografie donate dai testimoni.
L’Archivio, al cui coordinamento collaborano i principali enti che a livello locale e nazionale si occupano dello studio della memoria storica (AISO – Associazione Italiana di Storia Orale, Università di Udine, Trieste e Lubiana), vuole essere uno spazio di ricerca e conservazione dei materiali, ma anche rappresentare un’opportunità per la loro elaborazione in progetti di comunicazione, valorizzazione culturale, scambio con i cittadini e con coloro che sono interessati alla storia di questo territorio. In tal senso, intende configurarsi come punto di riferimento di una rete di progetti di ricerca, educazione e divulgazione articolati e coerenti. Una prima tappa in questa direzione è stata raggiunta con l’allestimento della Mostra multimediale “Le vite degli altri” (Musei provinciali di Gorizia 9 marzo-15 aprile 2012), in cui racconti di vita e fotografie sono stati elaborati all’interno di installazioni interattive.
Nelle sedi fisiche dell’Archivio della Memoria, presenti presso la Mediateca Provinciale di Gorizia e presso la Biblioteca pubblica France Bevk di Nova Gorica, sarà possibile consultare i materiali conservati sui supporti originali e nella loro completezza con l’assistenza di personale appositamente formato.
Le sedi dell’archivio si configureranno anche come centri di divulgazione operando, in collaborazione con le altre istituzioni culturali locali, nella realizzazione di attività temporanee o permanenti dedicate ai temi di ricerca di cui l’Archivio s’interessa.
L’Archivio della memoria si proporrà, infine, come un luogo di riflessione scientifica sulle problematiche relative all’analisi e all’utilizzo delle memorie all’interno delle ricerche storiografiche e delle iniziative di divulgazione più ampia.
In questa prospettiva, l’Archivio vorrebbe da un lato essere una sorta di “garante” di un utilizzo non partigiano delle memorie, e dall’altro un luogo aperto in cui stimolare la discussione e il confronto.
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CAMPAGNA DI RACCOLTA DEI RACCONTI DI VITA .
All’interno delle attività dell’Archivio della memoria è stata avviata una campagna di raccolta dei racconti di vita dei testimoni che hanno vissuto nel territorio transfrontaliero nel periodo compreso tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta.
Un gruppo di ricercatori qualificati è disponibile a intervistare tutti coloro che vorranno “donare” i loro ricordi al fine di mantenere viva la memoria della città.
Le testimonianze saranno raccolte in formato audio o video.
L’obiettivo è quello di raccogliere e conservare i racconti di vita delle persone appartenenti ai diversi gruppi linguistici, politici e culturali, nella convinzione che sia importante ascoltare i racconti e i ricordi di tutti, non solo di coloro che hanno vissuto esperienze particolari o traumatiche. .
PARTNER
Icbsa – Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (Roma)
Aiso – Associazione Italiana di Storia Orale (Roma)
Università degli Studi di Udine – DAMS di Gorizia
Università di Lubiana – Dipartimento di Storia
Museo nazionale di Storia Contemporanea – Slovenia (Lubiana)
ISIG – Istituto di sociologia internazionale di Gorizia
Associazione Palazzo del Cinema – Mediateca provinciale di Gorizia
CON IL SOSTEGNO DETERMINANTE DI
Unione Europea – EACEA Europe for Citizens – Action 4
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/adm-logo-+-copy-trasparente-bilingue.jpg9761500adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2012-08-16 15:15:262014-01-10 14:58:48ARCHIVIO DELLA MEMORIA
Il corso di è svolto presso l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Dante Alighieri” di Gorizia negli anni scolastici 2010-2011 e 2011-2012 e presso il Liceo Scientifico “Oberdan” di Trieste nell’anno scolastico 2011-2012.
Destinatari
Studenti degli Istituti d’istruzione superiore.
Premessa
Il progetto intende fornire alle scuole superiori un percorso didattico che affronti le problematiche relative alla storia dell’area di confine tra Italia e Jugoslavia (poi Slovenia) attraverso un coinvolgimento attivo degli studenti, dando loro modo non solo di conoscere i fatti, ma anche di riflettere in maniera critica, mettendosi in gioco in prima persona e rielaborando le conoscenze acquisite attraverso i linguaggi audiovisivi.
Il progetto prevede la realizzazione di due percorsi paralleli che confluiranno, alla fine, nella realizzazione di un prodotto audiovisivo che sarà integrato all’interno dei percorsi del costituendo “Museo diffuso della memoria” di Gorizia (progetto realizzato dall’Associazione Quarantasettezeroquattro in collaborazione con le Università degli Studi di Trieste e di Udine e con la Provincia di Gorizia).
Il primo percorso, di carattere storico, intende utilizzare i racconti di vita dei testimoni e il confronto diretto con i “luoghi della memoria” come punto di partenza per un dialogo intergenerazionale e interculturale che porti a riflettere sulle caratteristiche di un’area di confine come quella in cui viviamo e sulle possibilità e modalità di convivenza e scambio tra diversi gruppi etnici, linguistici e culturali. Attraverso le memorie dirette dei testimoni, si cercherà di stimolare l’interesse dei giovani verso un passato complesso, fatto di conflitti ma anche di interazione e condivisione (di spazi, esperienze, amministrazioni) fra diverse popolazioni e culture. Mantenere viva e attiva la memoria degli eventi può aiutare a comprendere meglio traumi, talvolta, ancora vivi nella memoria della popolazione: il totalitarismo fascista e la snazionalizzazione, persecuzione e deportazione della popolazione slovena e croata, il periodo di dominazione nazista, i 40 giorni di amministrazione jugoslava con le persecuzioni che ne seguirono e l’instaurazione di quel confine che diventerà il primo pezzo della “cortina di ferro”.
Lezioni frontali, discussioni di gruppo, confronto con i testimoni e viaggi nei luoghi della memoria permetteranno agli studenti di approcciarsi ai complessi eventi che caratterizzano l’area in cui vivono e di comprendere alcune delle dinamiche principali attraverso un coinvolgimento diretto e attivo.
Il secondo percorso, fortemente interconnesso al primo, coinvolgerà gli studenti in attività di espressione creativa audiovisiva. Verranno forniti agli studenti gli strumenti di base, sia teorici che pratici, per la comprensione e l’utilizzo consapevole di un linguaggio specifico e complesso come quello audiovisivo. Si intende introdurre gli allievi alle procedure fondamentali che consentono di ragionare e di comunicare “per immagini”. A questo scopo gli studenti dovranno apprendere le procedure linguistiche ma anche tecniche e operative che stanno alla base della realizzazione di un prodotto audiovisivo. Tale formazione troverà poi sbocco in un’installazione audiovisiva multimediale.
L’installazione sarà la naturale conclusione dei due percorsi. Infatti, i ragazzi saranno stimolati a riflettere in maniera “visiva” sui luoghi della memoria della città e sui racconti di vita ad essi legati. Impareranno a realizzare videointerviste ai testimoni e a riprendere in modo creativo gli spazi della città.
L’installazione così realizzata, frutto del laboratorio, confluirà all’interno del Museo diffuso, creando un positivo cortocircuito tra memoria, impegno e pratiche creative nel e per il territorio.
Obiettivi didattici:
Gli obiettivi didattici alla base del progetto sono:
Fornire gli elementi di base della storia dell’area di confine in particolare nel periodo 1943-1947.
Creare un dialogo e un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti.
Favorire una riflessione critica sui luoghi della memoria, sulla loro nascita e strutturazione e sulle dinamiche storico-politiche che ne stanno alla base.
Educare ad una visione critica ed attiva del testo audiovisivo, soprattutto di carattere storico, attraverso l’osservazione e l’analisi di frammenti filmici;
Assumere un preciso ruolo all’interno di una produzione audiovisiva al fine di imparare il lavoro di équipe;
Imparare a realizzare videointerviste ai testimoni;
Scrivere una sceneggiatura e girare prodotto audiovisivo per il “Museo diffuso della memoria”.
Stimolare i giovani ad una cittadinanza europea attiva basata sul rispetto di valori comuni pur nelle differenze culturali e religiose.
Favorire occasioni di confronto multiculturale e intergenerazionale che aiuti a prevenire atteggiamenti di intolleranza e di razzismo.
Comprendere i codici e la grammatica che fondano il linguaggio audiovisivo e confrontarli con gli altri linguaggi;
Attività
1. INTRODUZIONE
Modulo A: STORICO
Modulo B: pratico – AUDIOVISIVO
– Storia e memoria: qualche definizione.
– Che cosa è il cinema: arte, industria, tecnica, linguaggio.
– Memorie individuali, collettive e pubbliche
– Le figure professionali del cinema: dalla scrittura alla post-produzione.
– Storia e memoria lungo il confine: un percorso tra eventi, luoghi della memoria e memorie dei luoghi (1920-2004).[Un percorso che affronterà le principali tappe della storia del Friuli Venezia Giulia attraverso immagini, video, letture e un dialogo continuo con gli studenti]
– Come si realizza un film: note sulle diverse fasi della realizzazione di un prodotto audiovisivo.- Cinema come strumento di ricerca, il cinema come arte, il cinema come mezzo di comunicazione.- Esercitazioni pratiche: scrivere e riprendere una scena.
2. IL CONFRONTO CON I TESTIMONI
Modulo A: STORICO
Modulo B: pratico – AUDIOVISIVO
– Come confrontarsi con un testimone: tra comunicazione empatica e ricerca storica; i rapporti intervistato-intervistatore; luoghi, metodi, improvvisazione; l’influenza delle tecnologie sulla testimonianza.
– Visione, analisi e confronto con alcune interviste videoregistrate: testimoni italiani e sloveni raccontano la loro vita durante il fascismo, la guerra e il dopoguerra.
– Come effettuare una videointervista: gli aspetti visivi e quelli sonori.- Questioni tecniche e questioni “morali”.
– Confronto diretto con i testimoni: incontro con alcuni testimoni ex deportati politici nei campi di concentramento nazisti.
– Prova di realizzazione di una videointervista.
3. i luoghi della memoria
Modulo A: STORICO
Modulo B: pratico – AUDIOVISIVO
– Visita in alcuni luoghi della memoria.(I percorsi prevedono, a seconda delle scuole coinvolte, luoghi di Trieste o di Gorizia-Nova Gorica).
– Riprendere i luoghi.- Dallo spazio reale allo spazio filmico.
– L’ambiente e la figura.
– La scala dei piani, angolazioni e movimenti di macchina.- Discussione e confronto:la memoria diventa pubblica; la retorica dei monumenti;
l’uso pubblico della storia; storia-memoria-identità.- Come effettuare le riprese in esterno: questioni di luce e di rumori.- L’organizzazione della troupe in esterno.
4. PRODUZIONE E RIELABORAZIONE
Modulo A: STORICO
Modulo B: pratico – AUDIOVISIVO
– Riflessione sui legami fra storia e memoria, fra luoghi e testimonianze, fra storia e audiovisivi.- Individuazione di alcune macro tematiche riguardanti la storia dell’area di confine.
– Ideazione di un’installazione multimediale a partire dai luoghi della memoria e dai racconti dei testimoni.
– Scrittura del concept.- Scrittura della sceneggiatura.
– Realizzazione di videointerviste a parenti, amici, conoscenti, testimoni “famosi”.- Riprendere la città, i suoi luoghi, le sue memorie.
– Montaggio e realizzazione tecnica dell’installazione
Luoghi e Materiali
Per il modulo storico è necessaria una normale aula con tv o videoproiettore. Per il modulo audiovisivo è necessaria una sala oscurabile con l’attrezzatura per la visione di film su nastro magnetico (VHS) o DVD e sufficientemente ampia, per le esercitazioni con la telecamera.
I docenti esterni metteranno a disposizione le seguenti attrezzature tecniche professionali:
– Telecamera professionale JVC 5001 con stativo.
– Microfono con giraffa.
– PC portatile
– Attrezzatura per il montaggio.
A cura di
Il corso è organizzato dall’Associazione culturale Quarantasettezeroquattro e prevede l’intervento di diversi docenti ed esperti nelle diverse fasi di avanzamento: storici, educatori, video maker, esperti in installazioni museali multimediali.
Gli esperti coinvolti hanno posto l’interazione tra ricerca storica, cittadinanza attiva e utilizzo dei linguaggi multimediali e audiovisivi al centro della propria attività di ricerca accademica e della propria attività professionale.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Foto-1.jpg6891385adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2012-06-30 17:37:242012-08-30 18:02:24(RI)PRENDERE LA MEMORIA
GIORNATA INTERNAZIONALE DI STUDI
EVENTI.
STRADE DELLA MEMORIA
Storie di confine tra sguardi incrociati e interventi sul territorio
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Venerdì 11 gennaio 2013
Sala Della Torre
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Via Carducci, 2 – Gorizia
La Giornata internazionale di studi rappresenta una delle tappe conclusive di Strade della memoria, un progetto articolato in diverse iniziative – tra cui Archivio della memoria. Storie di vita e di luoghi e Topografie della memoria. Museo diffuso dell’area di confine – che hanno posto al centro dell’attenzione la pluralità degli eventi e dei percorsi di vita, individuali e collettivi, nell’area di frontiera nel corso del Novecento.
La Giornata di studi – che prevede la partecipazione di studiosi e professionisti di provenienza geografica e disciplinare diversa – si configura come un’ulteriore occasione di confronto e discussione non solo su temi di carattere storiografico, ma anche sulla possibilità di intervenire concretamente e criticamente sul territorio.
Nella prima parte si affronterà il problema della formazione, trasmissione e narrazione delle memorie – individuali, pubbliche e collettive – nell’area confinaria compresa tra Gorizia e Nova Gorica. In particolare, si cercherà di ragionare sulla validità di alcune categorie interpretative che appaiono determinanti soprattutto in relazione agli avvenimenti che caratterizzarono gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale e l’immediato dopoguerra: memoria individuale / memoria pubblica; memorie orali / luoghi della memoria; identità nazionali / identificazioni locali; rivendicazioni di purezza / ibridismo. Particolare attenzione sarà rivolta al contributo scientifico che la storia orale può offrire in quest’ambito di ricerca.
Nella seconda parte della giornata, si proporrà una serie di sguardi trasversali sul tema delle memorie di confine: storici, oralisti, urbanisti, sociologi e archivisti proveranno a ragionare su alcune delle principali questioni metodologiche e interpretative che “il confine” pone al loro lavoro. Si cercherà di porre l’accento sull’importanza del dialogo tra diverse soggettività; sulle difficoltà legate all’utilizzo di differenti linguaggi; sui complessi rapporti tra esperienze di vita individuali e trasformazioni del territorio; sulle modalità attraverso cui comunicare i percorsi biografici che emergono dalle fonti orali e da quelle visive (fotografie, film di famiglia in primis); sui problemi relativi alla conservazione e trasmissione della memoria.
PROGRAMMA
Premesse (9.30 – 11.00)
STORIE E MEMORIE
discussant: Alessandro Cattunar
Memorie, guerre, traumi. Una proposta di analisi dei racconti di vita dei testimoni.
Gabriella Gribaudi (Università di Napoli Federico II; Presidente AISO)
L’area di frontiera italo-jugoslava tra 1923-1955. Uno sguardo d’insieme.
Anna Maria Vinci (Università degli Studi di Trieste)
Ricordi sul confine. Invenzione della tradizione e dinamiche della memoria lungo la frontiera.
Marta Verginella (Università di Lubiana)
I Sessione (11.30 – 13.00)
CONFINI, RICORDI, IDENTITÀ – PERCORSI DI RICERCA SULL’ISONTINO
discussant: Marta Verginella
Narrare le violenze, ricordare il trauma. Le differenze nella costruzione del passato sul confine italo-sloveno.
Kaja Širok (Museo Nazionale di Storia Contemporanea di Lubiana)
La volontà del ricordo: le trasformazioni della memoria femminile e maschile della Resistenza al confine orientale.
Anna Di Gianantonio (Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione – Trieste)
L’alto-isontino tra storia e memoria.
Marko Klavora (Università del Litorale – Koper, Capodistria)
dibattito
Pausa pranzo (13.00-14.00)
II Sessione (15.00 – 16.30)
CONSERVARE E RACCONTARE LE MEMORIE: ARCHIVI E MUSEI
discussant: Gabriella Gribaudi
Videointerviste. Voci, sguardi, soggettività tra questioni tecniche e problemi etici.
Giovanni Contini (Soprintendenza Archivistica per la Toscana)
Le vite degli altri. Fonti orali e audiovisive tra archivio della memoria e museo diffuso.
Alessandro Cattunar (Istituto Italiano di Scienze Umane / Associazione Quarantasettezeroquattro)
Il Museo di Caporetto tra storia e memoria: proposte e problemi.
Željko Cimprič (Museo di Caporetto)
Pausa caffè
III sessione (16.45 – 18.15)
IL CONFINE DEGLI ALTRI. UN INCROCIO DI SGUARDI E PROSPETTIVE
discussant: Anna Maria Vinci
Le memorie nelle città: percorsi tra storia e urbanistica.
Alessandra Marin (Università degli Studi di Trieste)
Mind the gap! Trappole e opportunità tra economia e storia delle transizioni.
Giulio Mellinato (Università di Milano Bicocca)
I futuri dei luoghi della memoria. Prospettive confinarie tra memoria e quotidianità.
Laura Richelli (Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia)
Film di famiglia. Il formato ridotto fra ricordo e memoria, autorappresentazione e mappatura emozionale.
Mirco Santi (Università degli Studi di Udine – DAMS di Gorizia)
Dibattito
ASCOLTARE LE MEMORIE LUNGO IL CONFINE
DIDATTICA, EVENTI, NEWSINCONTRO – DIALOGO CON MONI OVADIA
7 novembre 2012 ore 10:00
Auditorium della cultura friulana, Via Roma 5 – Gorizia
L’auditorium della cultura friulana di Gorizia si riempe di ragazzi: 370 studenti provenienti delle classi quarte e quinte delle scuole superiori del capoluogo isontino, di Monfalcone, Staranzano e Trieste. La luce si spegne. Sullo schermo compare il volto di una persona anziana, con la pipa in mano, che inizia a raccontare di un tempo apparentemente lontano in cui, lungo l’area di confine, gli individui e le comunità sembravano convivere pacificamente e in cui quasi tutti sapevano parlare cinque diverse lingue e si sentivano parte di un’unica comunità. Dopo di lui altre due signore, una slovena e una italiana, raccontano storie simili, di scambio e ibridazione tra lingue e culture. La luce si spegne di nuovo. Una voce fuori campo recita: “Memoria e storia lungi dall’essere sinonimi noi ci rendiamo conto che tutto le oppone. La memoria è la vita, sempre prodotta da gruppi umani e perciò permanentemente in evoluzione, aperta alla dialettica del ricorso e dell’amnesia. La storia è la ricostruzione, sempre problematica e incompleta, di ciò che non c’è più”. A partire da queste parole di Pierre Nora, Alessandro Cattunar e Raffaella Canci dell’Associazione Quarantasettezeroquattro hanno presentato Archivio della memoria. Storie di vita e di luoghi, un portale multimediale (consultabile all’indirizzo www.stradedellamemoria.it), a libero accesso in cui è possibile consultare i racconti di vita dei testimoni insieme alle fotografie, a percorsi biografici e bibliografici.
I responsabili del progetto hanno proposto agli studenti una riflessione sulla storia dell’area di confine e, appunto, sulle differenze tra la memorie – sempre plurime e cangianti – e la storia, con le sue pretese di obiettività. Le interviste presenti nell’archivio dimostrano l’importanza di ascoltare “le vite degli altri”, aprendosi al punto di vista di chi ha vissuto esperienze diverse dalle nostre, per comprendere le complesse vicende di quest’area di frontiera. Allo stesso modo insegnano come sia fondamentale, per far riemergere queste memorie, l’incontro, il confronto, l’interscambio fra due soggettività, tra testimone e intervistatore, tra intervistato e ricercatore (studente).
A partire da queste riflessioni Moni Ovadia ha trascinato i ragazzi all’interno di un viaggio nelle memorie d’Europa, con particolare riferimento a quelle comunità che nel corso del Novecento sono state vittime di discriminazioni e persecuzioni (gli ebrei, i rom e i sinti, gli sloveni). Ma soprattutto è riuscito a far comprendere quanto sia importante, per il mantenimento dell’identità individuale e collettiva, conservare la memoria propria e di chi ci ha preceduto. Perché senza memoria non sapremmo neanche chi siamo, da dove veniamo e quali sono i nostri valori. Non saremmo in grado di agire e difenderci. In un’epoca sempre più dominata dalle nuove tecnologie, in cui tutto sembra virtualmente conservabile, appare ancora più importante saper “ascoltare le memorie”, avere quel background di saperi, conoscenze disponibilità al confronto che consente un approccio consapevole ai ricordi, ai racconti di vita, alle testimonianze – fondamentali – di coloro che hanno vissuto in un’area di confine segnata da eventi estremamente dolorosi ma anche da esempi di solidarietà e capacità di reazione che non devono essere dimenticati.
Alla conclusione di un lungo monologo, Moni Ovadia si è prestato, come “cavia”, ad essere intervistato da alcuni studenti, facendo così emergere anche alcune delle difficoltà “concrete” dell’inter-scambio tra intervistato e intervistatore.
La presentazione dell’Archivio della memoria – finanziato dalla Regione FVG, dalle Province di Gorizia e Trieste, dall’Unione Europea (Eacea Programme) e dalla Fondazione Carigo – ha rappresentato un primo passo di un percorso più ampio che, all’interno del progetto quadro “Strade della memoria”, porterà a gennaio all’inaugurazione di “Topografie della memoria – Museo diffuso dell’area di confine” e all’organizzazione di una giornata internazionale di studi.
INTERVISTE LUNGO IL CONFINE. Le fonti orali tra archivi, video e mostre multimediali
PROGETTIDal 2009 Quarantasettezeroquattro è impegnata nell’opera di raccolta delle storie di vita della persone che hanno vissuto nell’area di confine italo-slovena nel corso del Novecento.
A partire dalle interviste ai testimoni sono state promosse diverse iniziative volte a valorizzarle e a metterle nuovamente “in circolo”: la realizzazione di un Archivio della memoria, laboratori con gli studenti delle scuole superiori, realizzazione di installazioni multimediali.
Il video illustra queste attività partendo dalle interviste “grezze” per giungere all’allestimento di una mostra multimediale.
LE VITE DEGLI ALTRI – RASSEGNA STAMPA
RASSEGNA STAMPAIL MESSAGGERO VENETO
04 aprile 2012 — pagina 21 sezione: Nazionale, Gorizia e Pordenone
Come la cultura di confine si racconta
UNIVERSITA’ LINGUE UDINE “Le vite degli altri – voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” è una mostra multimediale allestita presso i Musei Provinciali Borgo Castello a Gorizia e visitabile fino al 15 aprile 2012. L’associazione culturale Quarantasettezeroquattro, e collaboratori, ha saputo confezionare un percorso interattivo in un totale di quattro stanze. In queste sono fissati i confini dello spazio fisico e sono contenute le testimonianze del territorio goriziano in una schiera di voci, suoni e immagini che via via si amplificano con il dilatarsi del tempo, inteso come periodo storico – in particolare la prima metà del Novecento – e come secondi, minuti e ore da dedicare alle poche, ma coinvolgenti, installazioni. Il bisogno del dialogo tra ieri ed oggi salta all’occhio con l’handicap culturale che affligge parte della popolazione locale. È necessario vederci chiaro, curare la nostra inconsapevolezza: ciò è possibile proiettando il fascio di luce di una torcia su uno schermo e cancellando i colori di una fotografia per fare emergere il bianco e nero di altri tempi, ma dello stesso luogo. Se meno intraprendenti, non mancano le sedie per godere dei fotogrammi di cineamatori che nelle pellicole hanno raccolto i frammenti del loro quotidiano, o le cuffie con cui ascoltare le confessioni dei contrabbandieri, replicando l’intimità del rito liturgico. Un muro di post-it dei visitatori attende, al ritorno, se qualche memoria è venuta a galla. Non va deluso. Elena Buzzinelli
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IL PICCOLO
15 aprile 2012 — pagina 72
Le vite degli altri ultima visita guidata Oggi alle 16 presso i Musei provinciali di Borgo Castello si terrà l’ultima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi delle memorie e memorie dei luoghi, a cura dell’associazione 4704. Il curatore Alessandro Cattunar accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono la rassegna. Sia la visita guidata che la mostra sono gratuite.
08 aprile 2012 — pagina 54
Pasquetta nel segno dell’arte con i Musei provinciali
Sarà inoltre visitabile (fino al 15 aprile) la mostra “Le vite degli altri”, che sta richiamando un folto pubblico di visitatori per l’interesse del tema affrontato e le modalità innovative di allestimento. Nelle installazioni audiovisive e interattive che vanno a comporre il percorso espositivo, fonti normalmente utilizzate per la ricerca storica – come le testimonianze orali, i film di famiglia e le fotografie – vengono lette e interpretate attraverso gli occhi e i linguaggi dell’arte. L’intento è quello di creare un dialogo tra diverse generazioni riguardo alla complessa storia e alle molteplici memorie che hanno caratterizzato l’area di confine tra Italia e Slovenia nel corso del Novecento. La mostra intende riflettere sulla pluralità di modi con cui la memoria si rende visibile e ascoltabile da parte di coloro che vivono quotidianamente gli spazi urbani. Le voci dei testimoni e gli sguardi che le cineprese amatoriali e le macchine fotografiche hanno posto sui luoghi della città vanno infatti ad intrecciarsi in un complesso tessuto di relazioni in cui a risultare fondamentali sono le differenti esperienze, percezioni, desideri dei singoli abitanti e dei molteplici gruppi che popolano quest’area di frontiera.
31 marzo 2012 — pagina 40
L’altro sguardo con Kinoatelje. Oggi alle 17 ai Musei provinciali di Borgo Castello. Kinoatelje organizza l’evento “L’altro sguardo” nell’ambito della mostra “Le vite degli altri”. In programma la proiezione di due film e un incontro sul cinema del passato e del futuro
31 marzo 2012 — pagina 40
A Gorizia il Pianista Fuoriposto
È previsto per quest’oggi il raid goriziano del Pianista Fuoriposto, che suonerà alle 10 sul piazzale della Transalpina, a cavallo della linea confinaria, alle 15 sul piazzale Seghizzi di Borgo Castello e dalle 17 ai Giardini pubblici di corso Verdi. Il Pianista Fuoriposto, al secolo Paolo Zanarella, abita nei pressi di Padova, e si diverte a suonare ininterrottamente un piano a coda trasportato su un furgone e scaricato nei posti più impensati: possono essere un barcone sul Canal Grande a Venezia o sui residui di una frana sulle Dolomiti, sul ponte di Bassano o sul Prato della Valle di Padova, sulla piazza del Duomo di Orvieto come sulla spiaggia gelata di una Jesolo invernale. La sua presenza a Gorizia è promossa dalla neonata associazione “Porte Aperte per un Pianista Fuoriposto”. I luoghi d’esibizione non sono scelti a caso. La Transalpina rappresenta un discrimine ma anche un incontro di civiltà. Al piazzale del castello si vuole rendere omaggio alla grande mostra multimediale “Le vite degli altri”. Ai Giardini di corso Verdi l’incontro col passeggio del sabato sera.
30 marzo 2012 — pagina 46
Kinoatelje, anima del cinema goriziano tra memoria e futuro
Il cinema ritrovato e quello perduto. Quello goriziano ovviamente. Tale il tema del convegno “L’altro sguardo” che si terrà domani alle 17 nelle sale dei Musei provinciali di Borgo Castello nell’ambito dell’imponente mostra multimediale “Le vite degli altri”. La mostra, che è frutto di un lungo pluriennale lavoro di ricerca in archivi fotografici e cinematografici e nella memoria personale, si articola in otto installazioni interattive, predisposta ciascuna da associazioni e gruppi di lavoro diversi. Gruppi di lavoro di volta in volta chiamati ad illustrare il loro operato. Domani pomeriggio è di turno il Kinoatelje, che dopo aver svolto per anni opera di diffusione del cinema di qualità e di ricerca storica sul cinema a Gorizia (quali le indagini su Nora Gregor, Elio Vittorini, Bruno Schulz, il cinema di confine) oggi si dedica prevalentemente alla produzione di opere rigorosamente a cavallo delle culture del territorio, e firmate dalle registe Nadja Veluscek e Anja Medved, e alla conservazione di materiali cinematografici reperiti sul territorio: in questo caso il Kinoatelje è luogo d’archivio e di restauro del Fondo Simonelli, di quello Ballaben e del multiforme patrimonio residuo dei cineamatori del Cine Club Gorizia. L’incontro di domani intende dar conto di entrambe le attività del Kinoatelje. Avrà luogo la proiezione di due film di Anja Medved, “Corsia dei ricordi” (2010, 13’) e “Sguardi attraverso la cortina di ferro (2010, 22’). Martina Humar, in qualità di curatrice delle raccolte cinematografiche, illustrerà la dotazione dei fondi Simonelli e Ballaben, custoditi dall’associazione. Martina Pizzamiglio parlerà della pubblicazione digitale da lei curata “Il Cine Club Gorizia 1953-1963” e ne presenterà significativi spezzoni. Moderatore Ales Doktoric, presidente del Kinoatelje. Al convegno seguirà una visita guidata della mostra “Le vite degli altri, voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, curata da Alessandro Cattunar e dall’Associazione Quarantasettezeroquattro. L’ingresso a convegno e mostra è libero. La mostra resta comunque visitabile sino al 15 aprile, dalle ore 9 alle 19 dal martedì alla domenica. Sandro Scandolara
30 marzo 2012 — pagina 28
È previsto per domani il raid cittadino del Pianista Fuoriposto. Praticamente per tutta la giornata. A partire dalle 10 del mattino sul piazzale della Transalpina, a cavallo della linea confinaria. Alle 15 sul piazzale Seghizzi di Borgo Castello. Dalle 17 ai Giardini pubblici di corso Verdi. Ma chi è il Pianista Fuoriposto? Di suo si chiama Paolo Zanarella, abita a Campo San Martino, nei pressi di Padova, e si diverte a suonare ininterrottamente un piano a coda trasportato su un furgone e scaricato nei posti più impensati: posson essere un barcone sul Canal Grande a Venezia o sui residui di una frana sulle Dolomiti, sul ponte di Bassano o sul Prato della Valle di Padova, sulla piazza del Duomo di Orvieto come sulla spiaggia gelata di una Jesolo invernale. Domani avrebbe dovuto esser Trieste, piazza Grande e le Rive, ma il Comune gli ha imposto un rigido quanto incomprensibile divieto. E allora Gorizia. Ci dice il Pianista Fuoriposto: «Evito i teatri perché la gente non va più a teatro ed allora vado io dove c’è la gente, le porto la musica». Arriva con un furgone contenente un piano a coda del peso di quattro quintali. In quattro minuti riesce a scaricarlo con un carrello progettato e costruito da sé, idoneo a non scordare lo strumento. E poi si mette a suonare musica leggera di sua composizione e può andare avanti per ore, senza pause, giornate intere. O almeno sinché non arrivano i vigili che gli imputano l’occupazione di suolo pubblico. Ma il piano a coda ha le ruote, può spostarsi e l’incriminazione cade. Così come cadono le multe Siae: tutte le musiche sono composizioni personali. Le sue performances sono state documentate da un fotografo del “Progetto Itaca”, quello collegato al centocinquantenario dell’Unità d’Italia e diverranno, a giugno, oggetto di una grande mostra stradale a Bibiena, in Toscana. La presenza a Gorizia del Pianista Fuoriposto è promossa dalla neonata associazione “Porte Aperte per un Pianista Fuoriposto”. I luoghi d’esibizione non sono scelti a caso. La Transalpina rappresenta un discrimine ma anche un incontro di civiltà. Al piazzale del castello si vuole rendere omaggio alla grande mostra multimediale “Le vite degli altri”, anticipandone il convegno in programma per le 17. Ai Giardini di corso Verdi l’incontro col passeggio del sabato sera. Sempre che non arrivi un vigile pedante. Sandro Scandolara
18 marzo 2012 — pagina 64
Mostra la “Vita degli altri” ai Musei provinciali
Fra storia e memoria si sviluppa l’imponente mostra multimediale “Le vite degli altri, voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, visitabile ai Musei provinciali di Borgo Castello sino al 15 aprile, con ingresso libero dalle 9 alle 19, lunedì escluso. Oggi alle 16 si terrà la prima visita guidata: il curatore della mostra, Alessandro Cattunar, dell’Associazione 4704, accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono l’esposizione. L’attenzione si focalizzerà da un lato sulle problematiche relative al rapporto fra storia e memoria lungo il confine – nucleo tematico della mostra – e dall’altro sull’utilizzo dei linguaggi multimediali per l’interpretazione delle fonti storiche. La visita alla mostra non è cosa facile. Vuoi per la sua ampiezza, otto spazi video, vuoi per l’interattività di cui sinora in città non c’era esperienza. La mostra è un viaggio attraverso i luoghi e le memorie che emergono dai racconti di vita dei testimoni, dai cinegiornali d’epoca, dai film di famiglia, dalle fotografie. Le strade, i palazzi, gli spazi urbani diventano oggetti di ricerca biografica. Si comincia con “Strade della memoria”, rievocate sia attraverso testimonianze che interviste al volo, per lo più incentrate, ahimé, sul distrutto monumento ai caduti del parco della Rimembranza. Largo spazio, “Libertà/controllo”, viene dedicato ad un rielaborato materiale cinematografico d’archivio, in gran parte provenienza Luce. In “Da una città che cambia”, vengono esibiti frammenti goriziani del cinema amatoriale e di famiglia. Intriganti, della regista Anja Medved, sono gli “Sguardi attraverso la cortina di ferro” che, nella sera della sparizione dei confini, raccolgono, nel dismesso gabbiotto confinario di via San Gabriele, le confessioni, trucchi annessi, di quanti per mezzo secolo hanno “bucato” il confine. L’itinerario della mostra si conclude con “Appunti per una storia della memoria”, facendo parlare testimoni d’epoca. Alcuni nel frattempo scomparsi, il che rende conto della tenacia e della lunga preparazione della mostra. Che non vorrebbe concludersi qui. C’è un appello a raccogliere e mettere a disposizione ricordi, immagini, simboli di un passato che inesorabilmente pesa sul presente. Un appello a mantenere viva la memoria storica della città. Sandro Scandolara
18 marzo 2012 — pagina 64
Le vite degli altri visita guidata. Oggi alle 16 ai Musei provinciali di Borgo Castello si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’associazione 4704.
17 marzo 2012 — pagina 34
Le vite degli altri visita guidata. Domani alle 16 ai Musei provinciali di Borgo Castello si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’associazione 4704.
16 marzo 2012 — pagina 40
ESPOSIZIONE Le vite degli altri in borgo castello. Domenica prossima alle 16 ai Musei Provinciali di Borgo Castello di Gorizia si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’Associazione 4704. Il curatore della mostra, Alessandro Cattunar, accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono l’esposizione. L’attenzione si focalizzerà da un lato sulle problematiche relative al rapporto tra storia e memoria lungo il confine – nucleo tematico della mostra – e dall’altro sull’utilizzo dei linguaggi multimediali per l’interpretazione delle fonti storiche. Si ricorda che l’iscrizione, non obbligatoria ma consigliata, è possibile presso la Mediateca provinciale di Gorizia oppure scrivendo a segreteria@mediateca.go.it o telefonando al numero 0481.534604. Sia la visita guidata che la mostra sono gratuite.
09 marzo 2012 — pagina 40
“Le vite degli altri” ai musei provinciali. Alle 18 ai Musei Provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, verrà inaugurata la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”
09 marzo 2012 — pagina 47 sezione: Speciali
“Le vite degli altri” multimediale Oggi, alle 18, a Musei Provinciali di Borgo Castello inaugurazione della mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”
08 marzo 2012 — pagina 34
“Vite degli altri”, la storia diventa multimediale
Interrogare le fonti storiche per il tramite dell’arte e dei suoi linguaggi, in particolare usando quelli multimediali e audiovisivi. Volendolo enucleare, l’obiettivo di “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” è proprio questo. L’esposizione ieri presentata ai Musei provinciali di Borgo Castello con introduzione dell’assessore provinciale Federico Portelli, – inaugurazione prevista per domani alle 18 negli stessi spazi – si basa su 7 installazioni principali senza tralasciare dell’altro materiale. Essa si concretizza nella raccolta, da parte di ricercatori, di alcune testimonianze di italiani e sloveni che hanno vissuto in prima persona, nel nostro territorio, il Secondo conflitto mondiale: il tutto, appunto, con i linguaggi dell’arte contemporanea. Riguardando la mostra temi storici ma pur sempre attuali, il suo curatore, Alessandro Cattunar, ha invitato ieri le scuole a prender contatto (stradedellamemoria@gmail.com) per visitare il “suo” lavoro, organizzato dall’associazione Quarantasettezeroquattro (rappresentata, all’incontro di ieri, da Raffaella Canci) assieme allo studio N!03: un lavoro, tra l’altro, dove il ruolo del visitatore è “attivo” anche, ad esempio, nel dar l’avvio a un’installazione o nel poter scrivere su foglietti delle riflessioni da affiggersi a una parete. Se il legame con le scuole, tuttavia, è di là da venire, quello con altre realtà locali è già in essere: col Dams, con l’ateneo di Trieste, col Polo liceale di Gorizia, col Kinoatelje (rappresentato da Anja Medved), con l’associazione Home Movies e con l’Irsml. Ciò mentre tutti (o quasi) gli ospiti stranieri di Film Forum, secondo un’altra proficua collaborazione, a visitare la mostra verranno gentilmente invitati. Alex Pessotto
07 marzo 2012 — pagina 21
Alle 11, ai Musei di Borgo Castello si presenta la mostra “Le vite degli altri – Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”
07 marzo 2012 — pagina 42
Mostra ai Musei provinciali. Venerdì alle 18 ai Musei Provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, verrà inaugurata la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”. La mostra è strettamente collegata al FilmForum Festival in programma tra Udine e Gorizia tra il 20 e il 29 marzo
07 marzo 2012 — pagina 42
Da venerdì in mostra “Le vite degli altri”
Verrà inaugurata venerdì 9 marzo, alle 18, ai Musei provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, a cura di Alessandro Cattunar, realizzata dall’associazione Quarantasettezeroquattro e dallo Studio Ennezerotre, con il contributo della Provincia e della Fondazione Carigo. L’iniziativa, che riecheggia il titolo della nota pellicola del 2006 scritta e diretta da Florian Henckel von Donnersmarck, sarà visitabile fino al 15 aprile da martedì a domenica, con ingresso gratuito. La mostra è strettamente collegata al FilmForum Festival 2012 e in particolare alla sezione di Gorizia che, dal 23 al 29 marzo, proporrà quotidianamente incontri, stage, workshop e proiezioni. Si tratta di una mostra multimediale e innovativa, in cui la storia del Novecento e le molteplici memorie dell’area di confine riemergono, dialogano e si confrontano. Un viaggio attraverso i luoghi della memoria e delle memorie dei luoghi che emergono dai racconti di vita dei testimoni, dai film di famiglia, dalle fotografie. L’obiettivo è quello di fornire nuovi strumenti per far dialogare i goriziani di oggi con quelli di ieri, attraverso un confronto con la città e i suoi spazi, alla riscoperta delle memorie plurime che questi conservano, a volte celandole, a volte esplicitandole. Tema portante della XIX edizione di Filmforum Festival, promossa dall’Università di Udine sarà “Il cinema si impara? Sapere, formazione, professioni”.
06 marzo 2012 — pagina 21
Domani alle 11, ai Musei di Borgo Castello si presenta la mostra “Le vite degli altri – Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”.
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PRIMORSKI DNEVNIK
09 marzo 2012
Gorica – odprtje multimedijske razstave v grajskem naselju
Življenje drugih
Na grajskem sedežu Pokrajinskih mu- zejev v Gorici bodo danes ob 18. uri odpr- li multimedijsko razstavo »Življenje drugih – Glasovi in pogledi krajev spomina in spo- minov na kraje«. Da bi gledalec ne bil pasi- ven, bo zgodovinska snov iz naše bližnje pre- teklosti, zaznamovane z mejo, prikazana z avdiovizualnimi in interaktivnimi instalaci- jami, te pa slonijo na virih, ki jih običajno uporabljajo zgodovinarji pri raziskovalnem delu. Ustna pričevanja, družinski filmi in fo- tografije bodo tokrat postali izraz sodobne umetnosti, ki bo tudi zaradi uporabe teh- noloških pripomočkov posebej nagovarjal mladega gledalca. Besede pričevalcev, foto- grafije in filmski posnetki se prepletajo in odražajo zapletenost odnosov obmejnega področja, ki ga pogojujejo različne izkušnje, zaznavanja in želje tukajšnjih prebivalcev.
Razstavo je uredil Alessandro Cat- tunar iz goriškega združenja Quaranta- settezeroquattro, ki je k sodelovanju med drugim povabilo goriški Kinoatelje. Do- kumentarna produkcija slovenskega zdru- ženja je temi iz naslova zapisana na kožo. V eni izmed štirih razstavnih soban bo Ki- noatelje prikazal svoje »Poglede skozi že- lezno zaveso«, dokumentarni film Anje Medved, ki je nastal na osnovi gradiva, zbranega med prvo spominodajalsko ak- cijo »Spovednica tihotapcev« (2007); tej sta sledili še dve, in sicer »Ordinacija spomina« leta 2007 ter »Album mesta« leta 2011. Ostale instalacije so pripravili združenje Quarantasettezeroquattro, goriški Dams Videmske univerze, pokrajinsko mediate- ko, višješolski inštitut Dante Alighieri iz Gorice, N!03 studioennezerotre in zdru- ženje Home Movies. Pokroviteljica raz- stave, ki bo s prostim vstopom na ogled do 15. aprila, je goriška pokrajina.»Nemogoče bo poenotiti različne spomine goriškega prostora. Evidentirati moramo razlike, zato da bosta omogoče- na dialog in soočanje. Brez spopada. Tudi različni spomini so napše bogastvo,« trdi raziskovalec mlajše generacije, Alessandro Cattunar.
ARCHIVIO DELLA MEMORIA
PROGETTI, PROGETTI 2013-2014, RICERCA, RICERCA 2014-15L’Archivo della memoria dell’area di confine è disponibile all’indirizzo www.stradedellamemoria.it.
A cura dell’Associazione Quarantasettezeroquattro di Gorizia con il sostegno dell’Unione Europea (EACEA – Europe for Citizens – Action 4) e in collaborazione con la Provincia di Gorizia, la Provincia di Trieste, l’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste, le Università di Udine, Trieste e Lubiana.
Scarica il pieghevole illustrativo (.pdf))
L’Archivio della memoria promuove la raccolta, la conservazione e la divulgazione di fonti orali e fotografie relative alla storia dell’area di confine tra Italia e Slovenia nel corso del Novecento.
L’Archivio raccoglie materiali documentari che, da un lato, consentono di ricostruire a più livelli le storie di vita individuali e collettive – valorizzando la molteplicità dei punti di vista – e dall’altro ci parlano dell’evoluzione e della trasformazione del territorio transfrontaliero.
Il portale multimediale intende rendere fruibile questo patrimonio di memorie, oltre che a studiosi e ricercatori, anche a un pubblico ampio e diversificato, proponendo un’interfaccia intuitivo senza rinunciare, tuttavia, al rigore dell’impostazione archivistica.
É possibile, infatti, consultare liberamente testimonianze orali (videointerviste e audio interviste) e fotografie catalogate secondo gli standard internazionali proposti dall’ICCD (Istituto centrale per il catalogo e il documento) e dall’ICBSA (Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi).
Il sito consente la fruizione interrelata dei diversi documenti: a partire da un racconto di vita si può leggere la trascrizione integrale (e in alcuni casi la traduzione), vedere/ascoltare una parte dell’intervista, consultare la scheda biografica del testimone, accedere a percorsi bibliografici mirati e visualizzare le fotografie donate dai testimoni.
L’Archivio, al cui coordinamento collaborano i principali enti che a livello locale e nazionale si occupano dello studio della memoria storica (AISO – Associazione Italiana di Storia Orale, Università di Udine, Trieste e Lubiana), vuole essere uno spazio di ricerca e conservazione dei materiali, ma anche rappresentare un’opportunità per la loro elaborazione in progetti di comunicazione, valorizzazione culturale, scambio con i cittadini e con coloro che sono interessati alla storia di questo territorio. In tal senso, intende configurarsi come punto di riferimento di una rete di progetti di ricerca, educazione e divulgazione articolati e coerenti. Una prima tappa in questa direzione è stata raggiunta con l’allestimento della Mostra multimediale “Le vite degli altri” (Musei provinciali di Gorizia 9 marzo-15 aprile 2012), in cui racconti di vita e fotografie sono stati elaborati all’interno di installazioni interattive.
Nelle sedi fisiche dell’Archivio della Memoria, presenti presso la Mediateca Provinciale di Gorizia e presso la Biblioteca pubblica France Bevk di Nova Gorica, sarà possibile consultare i materiali conservati sui supporti originali e nella loro completezza con l’assistenza di personale appositamente formato.
Le sedi dell’archivio si configureranno anche come centri di divulgazione operando, in collaborazione con le altre istituzioni culturali locali, nella realizzazione di attività temporanee o permanenti dedicate ai temi di ricerca di cui l’Archivio s’interessa.
L’Archivio della memoria si proporrà, infine, come un luogo di riflessione scientifica sulle problematiche relative all’analisi e all’utilizzo delle memorie all’interno delle ricerche storiografiche e delle iniziative di divulgazione più ampia.
In questa prospettiva, l’Archivio vorrebbe da un lato essere una sorta di “garante” di un utilizzo non partigiano delle memorie, e dall’altro un luogo aperto in cui stimolare la discussione e il confronto.
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CAMPAGNA DI RACCOLTA DEI RACCONTI DI VITA
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All’interno delle attività dell’Archivio della memoria è stata avviata una campagna di raccolta dei racconti di vita dei testimoni che hanno vissuto nel territorio transfrontaliero nel periodo compreso tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta.
Un gruppo di ricercatori qualificati è disponibile a intervistare tutti coloro che vorranno “donare” i loro ricordi al fine di mantenere viva la memoria della città.
Le testimonianze saranno raccolte in formato audio o video.
L’obiettivo è quello di raccogliere e conservare i racconti di vita delle persone appartenenti ai diversi gruppi linguistici, politici e culturali, nella convinzione che sia importante ascoltare i racconti e i ricordi di tutti, non solo di coloro che hanno vissuto esperienze particolari o traumatiche.
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PARTNER
Icbsa – Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (Roma)
Aiso – Associazione Italiana di Storia Orale (Roma)
Università degli Studi di Udine – DAMS di Gorizia
Università di Lubiana – Dipartimento di Storia
Museo nazionale di Storia Contemporanea – Slovenia (Lubiana)
ISIG – Istituto di sociologia internazionale di Gorizia
Associazione Palazzo del Cinema – Mediateca provinciale di Gorizia
CON IL SOSTEGNO DETERMINANTE DI
Unione Europea – EACEA Europe for Citizens – Action 4
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
CON IL COFINANZIAMENTO DI
Provincia di Gorizia
Provincia di Trieste
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CONTATTI
e-mail:
stradedellamemoria@gmail.com
tel:
Alessandro Cattunar (0039.3381411435)
posta:
Associazione Culturale Quarantasettezeroquattro – Corso Italia 182, Gorizia
web:
www.stradedellamemoria.it
www.quarantasettezeroquattro.it
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(RI)PRENDERE LA MEMORIA
DIDATTICAPERCORSI DI CONFINE TRA STORIA E AUDIOVISIVI
Il corso di è svolto presso l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Dante Alighieri” di Gorizia negli anni scolastici 2010-2011 e 2011-2012 e presso il Liceo Scientifico “Oberdan” di Trieste nell’anno scolastico 2011-2012.
Destinatari
Studenti degli Istituti d’istruzione superiore.
Premessa
Il progetto intende fornire alle scuole superiori un percorso didattico che affronti le problematiche relative alla storia dell’area di confine tra Italia e Jugoslavia (poi Slovenia) attraverso un coinvolgimento attivo degli studenti, dando loro modo non solo di conoscere i fatti, ma anche di riflettere in maniera critica, mettendosi in gioco in prima persona e rielaborando le conoscenze acquisite attraverso i linguaggi audiovisivi.
Il progetto prevede la realizzazione di due percorsi paralleli che confluiranno, alla fine, nella realizzazione di un prodotto audiovisivo che sarà integrato all’interno dei percorsi del costituendo “Museo diffuso della memoria” di Gorizia (progetto realizzato dall’Associazione Quarantasettezeroquattro in collaborazione con le Università degli Studi di Trieste e di Udine e con la Provincia di Gorizia).
Il primo percorso, di carattere storico, intende utilizzare i racconti di vita dei testimoni e il confronto diretto con i “luoghi della memoria” come punto di partenza per un dialogo intergenerazionale e interculturale che porti a riflettere sulle caratteristiche di un’area di confine come quella in cui viviamo e sulle possibilità e modalità di convivenza e scambio tra diversi gruppi etnici, linguistici e culturali. Attraverso le memorie dirette dei testimoni, si cercherà di stimolare l’interesse dei giovani verso un passato complesso, fatto di conflitti ma anche di interazione e condivisione (di spazi, esperienze, amministrazioni) fra diverse popolazioni e culture. Mantenere viva e attiva la memoria degli eventi può aiutare a comprendere meglio traumi, talvolta, ancora vivi nella memoria della popolazione: il totalitarismo fascista e la snazionalizzazione, persecuzione e deportazione della popolazione slovena e croata, il periodo di dominazione nazista, i 40 giorni di amministrazione jugoslava con le persecuzioni che ne seguirono e l’instaurazione di quel confine che diventerà il primo pezzo della “cortina di ferro”.
Lezioni frontali, discussioni di gruppo, confronto con i testimoni e viaggi nei luoghi della memoria permetteranno agli studenti di approcciarsi ai complessi eventi che caratterizzano l’area in cui vivono e di comprendere alcune delle dinamiche principali attraverso un coinvolgimento diretto e attivo.
Il secondo percorso, fortemente interconnesso al primo, coinvolgerà gli studenti in attività di espressione creativa audiovisiva. Verranno forniti agli studenti gli strumenti di base, sia teorici che pratici, per la comprensione e l’utilizzo consapevole di un linguaggio specifico e complesso come quello audiovisivo. Si intende introdurre gli allievi alle procedure fondamentali che consentono di ragionare e di comunicare “per immagini”. A questo scopo gli studenti dovranno apprendere le procedure linguistiche ma anche tecniche e operative che stanno alla base della realizzazione di un prodotto audiovisivo. Tale formazione troverà poi sbocco in un’installazione audiovisiva multimediale.
L’installazione sarà la naturale conclusione dei due percorsi. Infatti, i ragazzi saranno stimolati a riflettere in maniera “visiva” sui luoghi della memoria della città e sui racconti di vita ad essi legati. Impareranno a realizzare videointerviste ai testimoni e a riprendere in modo creativo gli spazi della città.
L’installazione così realizzata, frutto del laboratorio, confluirà all’interno del Museo diffuso, creando un positivo cortocircuito tra memoria, impegno e pratiche creative nel e per il territorio.
Obiettivi didattici:
Gli obiettivi didattici alla base del progetto sono:
Attività
1. INTRODUZIONE
– Come si realizza un film: note sulle diverse fasi della realizzazione di un prodotto audiovisivo.- Cinema come strumento di ricerca, il cinema come arte, il cinema come mezzo di comunicazione.- Esercitazioni pratiche: scrivere e riprendere una scena.
2. IL CONFRONTO CON I TESTIMONI
3. i luoghi della memoria
– L’ambiente e la figura.
– La scala dei piani, angolazioni e movimenti di macchina.- Discussione e confronto:la memoria diventa pubblica; la retorica dei monumenti;
l’uso pubblico della storia; storia-memoria-identità.- Come effettuare le riprese in esterno: questioni di luce e di rumori.- L’organizzazione della troupe in esterno.
4. PRODUZIONE E RIELABORAZIONE
Luoghi e Materiali
Per il modulo storico è necessaria una normale aula con tv o videoproiettore. Per il modulo audiovisivo è necessaria una sala oscurabile con l’attrezzatura per la visione di film su nastro magnetico (VHS) o DVD e sufficientemente ampia, per le esercitazioni con la telecamera.
I docenti esterni metteranno a disposizione le seguenti attrezzature tecniche professionali:
– Telecamera professionale JVC 5001 con stativo.
– Microfono con giraffa.
– PC portatile
– Attrezzatura per il montaggio.
A cura di
Il corso è organizzato dall’Associazione culturale Quarantasettezeroquattro e prevede l’intervento di diversi docenti ed esperti nelle diverse fasi di avanzamento: storici, educatori, video maker, esperti in installazioni museali multimediali.
Gli esperti coinvolti hanno posto l’interazione tra ricerca storica, cittadinanza attiva e utilizzo dei linguaggi multimediali e audiovisivi al centro della propria attività di ricerca accademica e della propria attività professionale.
Durata
50 ore