E’ appena stato pubblicato da Le Monnier – Mondadori education il volume “Il confine delle memorie” che racconta e analizza la storia dell’area di confine tra Italia e Jugoslavia nella prima metà del Novecento a partire dai racconti di vita dei testimoni e dalle cronache dei quotidiani.
Le testimonianze orali che si intrecciano nella narrazione proposta dall’autore sono frutto di un lungo lavoro, iniziato nel 2007, promosso dall’Associazione Quarantasettezeroquattro e che ha portato alla realizzazione dell’Archivio multimediale delle memorie di confine. Il sito raccoglie e rende fruibili fonti orali e fotografiche capaci di far riemergere le esperienze individuali e collettive e di mettere in luce i diversi punti di vista che persone e comunità hanno sulle medesime vicende.
Presentazione. Il confine e le sue memorie plurime, di Marta Verginella; Premessa; Ringraziamenti; 1. Storia e memoria, confini e identità; 2. Un’idilliaca convivenza?; 3. Armistizio o capitolazione?; 4. «Strana gente…»; 5. Chi sono i liberatori?; 6. Il Governo militare alleato; 7. La guerra della stampa; 8. Verso il nuovo confine; 9. Tra due mondi; 10. Conclusioni; Elenco dei testimoni; Note; Bibliografia; Indice dei nomi.
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Presentazione
Chi liberò Gorizia e Trieste dal nazi-fascismo? E quando? I partigiani di Tito furono dei liberatori o un nuovo esercito di occupazione? Quali furono le conseguenze della definizione della nuova linea di confine?
Si tratta di domande a cui la storiografia (italiana e slovena) sembra aver dato risposte ormai definitive. Ma se prestiamo orecchio alle numerose narrazioni che i protagonisti stessi fanno di quegli eventi sentiremo una pluralità di narrazioni differenti, irriducibili ad un’unica versione dei fatti. È una questione di punti di vista. Gran parte dei complessi avvenimenti che caratterizzarono l’area di confine tra Italia e Jugoslavia (poi Slovenia) nel periodo compreso tra l’ascesa del fascismo e la nascita della frontiera venne interpretato in modo differente dalle diverse comunità presenti sul territorio. Italiani e sloveni, comunisti e anticomunisti, abitanti delle città o delle campagne raccontano una propria “verità”, in cui gli eventi storici si mescolano con le dinamiche emotive, i processi identitari, le esigenze familiari e quelle lavorative. La Storia e le memorie, lungo il confine, s’intrecciano in modo complesso, quasi mai lineare.
Ecco perché studiare un’area di confine, una borderland, vuol dire affrontare un complesso nodo di problematiche. Questioni politiche, geografiche, storiche ma anche mentali, simboliche e identitarie. La frontiera, infatti, è un’area fluida, mobile, in continua ridefinizione che non circoscrive delle identità ma le mette in contatto.
Nel volume l’attenzione si concentra in particolare sul territorio goriziano (composto oggi da Gorizia in Italia, Nova Gorica in Slovenia e zone limitrofe ai due centri urbani), area poco studiata che rivela alcune importanti specificità ma anche alcune dinamiche riconducibili a tutto il territorio transfrontaliero. Gorizia ha un destino tutto particolare: nel settembre del 1947 si trova letteralmente attraversata dal quel nuovo confine tra Italia e Jugoslavia che diventerà il tratto finale della “cortina di ferro” e che sarà, poi, “l’ultimo muro” a cadere in mezzo all’Europa. La presenza dei valichi nel centro urbano e la nascita della “città nuova” subito al di là della rete rende particolarmente esplicite alcune ricadute sulla vita quotidiana delle persone (famiglie divise, matrimoni non celebrati, case separate dai campi, legami amicali interrotti), sulla loro psicologia e sui rapporti tra diversi gruppi sociali, nazionali e politici.
L’analisi si sofferma su un contesto politico che appare in perenne mutamento, soprattutto nel periodo 1943-1947: nell’arco di cinque anni si susseguirono altrettante amministrazioni (fascista, nazista, jugoslava, anglo-americana, italiana), accentuando da un lato la fluidità nella definizione identitaria dei singoli ma radicalizzando, dall’altro, le contrapposizioni tra diverse comunità.
Un ulteriore fattore di complessità riguarda l’oggetto stesso dell’indagine, che non si limita alla ricostruzione dei fatti ma cerca di far emergere quelle dimensioni immateriali che hanno a che fare con la definizione del sé e dell’“altro”, con la percezione degli avvenimenti e con i modi di raccontare (e alle volte reinventare) gli eventi del passato. Dimensioni quasi “astratte” che però comportano profonde ripercussioni nella vita concreta degli individui e dei gruppi.
Lo studio si fonda principalmente su due tipologie di fonti: i racconti di vita di testimoni italiani e sloveni che vissero nel goriziano durante il periodo considerato (è stato raccolto un corpus di più di cinquanta interviste biografiche), e le narrazioni pubbliche diffuse dai giornali dell’epoca.
Si tratta di memorie cariche di emozioni e sentimenti, paure e desideri, spesso contrapposti, che ci permettono di comprendere le ripercussioni che i grandi eventi traumatici, ma anche le più ristrette dimensioni della quotidianità e della socialità, continuano ad avere sulle persone e sulle comunità che vivono lungo la frontiera.
Molti racconti di vita prendono avvio dalla descrizione di un’iniziale atmosfera di convivenza e comprensione reciproca tra i diversi gruppi linguistici e sociali, una koinè sovranazionale che rappresenta – nelle memorie individuali – la vera ricchezza dell’area di confine. “Ma perché segna così tanto questo stare in bilico tra due terre, due popoli?”, si chiede uno dei testimoni. “Nascere sulla frontiera è un privilegio. […] Uno si ritrova subito più ricco: con più culture a disposizione, più linguaggi, più identità. Un patrimonio che dovrebbe assicurare grande disponibilità, apertura al dialogo, tolleranza. Ogni tanto però la storia impone a queste persone tanto ricche d’identità di doverne scegliere una sola”.
È con l’affermazione del “fascismo di confine” e con il tentativo snazionalizzazione della popolazione slovena che questo meccanismo d’imposizione identitaria si rende manifesto. In questo senso l’occupazione nazista, la lotta di liberazione, le violente persecuzioni che caratterizzarono il periodo di amministrazione jugoslava (foibe), la necessità – dopo il 1947 – di scegliere da che parte del confine andare a vivere, rappresentano altri importanti momenti di svolta. Si è cercato di mettere in luce soprattutto le modalità di ricezione individuale di tali snodi storici, l’interpretazione dei singoli eventi e la loro trasmissione attraverso la memoria. Per comprendere in profondità le ragioni che spinsero gli individui all’azione è necessario provare a indagare anche i loro sentimenti: la paura e le speranze, i traumi del passato e le aspettative verso un futuro estremamente incerto.
Allo stesso tempo, l’analisi dei quotidiani dell’epoca fa emergere come i discorsi pubblici dell’immediato dopoguerra, e le valenze politiche e ideologiche di cui furono caricati, siano diventati elementi fondanti nella strutturazione e nella narrazione dei ricordi. Sui giornali, infatti, si assistette ad una vera e propria “guerra discorsiva”, che si articolò attorno ad alcune specifiche parole, rivendicate da entrambi gli schieramenti nazionali, ma che assumevano significati e valenze spesso molto distanti tra di loro. I concetti di libertà, democrazia, popolo, pace, fascismo/antifascismo che occupavano gran parte delle poche pagine a disposizione, sembrano ricollegarsi a valori e concezioni di matrice opposta a seconda della testata che li proponeva.
I racconti dei testimoni e le narrazioni pubbliche obbligano a porsi la “questione del punto di vista” facendoci riflettere sulle diverse esperienze di vita. Tutti gli eventi, anche quelli più traumatici, non rappresentano sempre e per forza una ferita aperta e una fonte di contrasti. Ascoltare, leggere, “le vite degli altri” consente di capire i modi estremamente differenziati in cui gli eventi si sedimentano nei ricordi e nelle narrazioni, presupposto per costruire un confronto e un dialogo che, a partire dal passato, ci permetta di comprendere le nuove prospettive che si spalancano di fronte all’area di confine nel contesto dell’Europa Unita.
Storia del Novecento / cinema e audiovisivi / fumetti e graphic novel / letteratura per ragazzi / albi illustrati.
DESTINATARI
Docenti delle scuole Secondarie 1° Secondaria 2°
DESCRIZIONE
I seminari proposti vogliono offrire un aggiornamento per i docenti sull’ampia produzione culturale di argomento storico: non solo romanzi, fumetti o albi illustrati pensati specificamente per i ragazzi, ma anche prodotti audiovisivi destinati ad un pubblico adulto che, se sapientemente mediati, possono raggiungere efficacemente gli studenti. I seminari vogliono quindi aiutare gli insegnati nella scelta di apparati integrativi ai libri di testo quali veicolo privilegiato per approfondimenti su alcune tematiche di grande interesse storico per il Novecento. Particolare attenzione sarà posta sul rapporto tra memoria e audiovisivi (interviste, documentari basati su testimonianze) e sul rapporto tra storia, immaginario e narrazione (film, fiction, serie web…).
OBIETTIVI
– Esplorare la varietà di approcci mediali (cinema, audiovisivi, fumetti, graphic novel, romanzi, albi illustrati …) con cui provare ad avvicinare i ragazzi alle tematiche storiche;
– riflettere sul rapporto tra storia, memoria e immaginario;
– fornire strumenti per un’analisti approfondita e critica dei diversi linguaggi mediali;
– creare confronto e discussione sugli strumenti e le motodologie di didattica della storia;
– fornire i principi base della media-education.
MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO
I docenti possono scegliere uno o più seminari (della durata di tre ore ciascuno) tra quelli proposti:
– Rappresentare le memorie, raccontare le violenze: un percorso tra cinema, fumetto e televisione
L’intervento si concentrerà su uno specifico aspetto della complessa relazione tra media, memoria e storia: quello della “rappresentazione”, della “messa in scena” delle memorie dei testimoni. Verranno analizzati in particolare quattro testi: il film “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti, il graphic novel “Maus” di Art Spiegelman, una puntata della trasmissione televisiva “La storia siamo noi” di Giovanni Minoli e un breve documentario interamente composto da videointerviste. Grazie ad un approccio che fa interagire questioni storiografiche con l’analisi dei codici linguistici si analizzerà “l’uso” che i diversi media fanno delle memorie individuali, le strategie narrative e i rapporti tra testimoni, storici e produttori di contenuti audiovisivi.
– Il cinema e la Shoah: questioni storiografiche, espedienti linguistici e proposte didattiche
Oggetto di studio saranno alcuni frammenti tratti da tre film relativi alla Shoah: “Shoah” di Claude Lanzman, “Schindler’s list” di Steven Spielberg e “Uno specialista” di Eyal Sivan. Si proporrà uno schema d’analisi che intreccia problemi storiografici e questioni linguistiche. Ponendo al centro la specificità dell’evento Shoah e le difficoltà che questa determina sia nell’ambito della ricerca che in quello della comunicazione: per ogni film verranno presi in considerazione i contesti produttivi, l’uso dei codici cinematografici, le interpretazioni storiche e gli intenti politici.
– Che storia è questa? Romanzi, albi illustrati, fumetti e graphic novel che raccontano la storia.
Il seminario intende analizzare un segmento preciso della vasta produzione letteraria per ragazzi: quello che tratta di argomenti storici, con particolare riferimento ai due conflitti mondiali e alla Shoah, cui si aggiungeranno incursioni in tematiche e avvenimenti della storia più recente. Negli ultimi anni si è assistito ad un exploit quantitativo e qualitativo delle proposte di lettura per i più giovani che merita di essere di essere esplorato. Albi illustrati, fumetti, graphic novel, romanzi: il seminario vuole quindi offrire ai docenti un ventaglio di suggerimenti bibliografici, ad integrazione e supporto dei libri scolastici, nella convinzione che l’invito alla lettura di testi alternativi e accattivanti possa avvicinare i ragazzi allo studio di una materia complessa come la storia.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Immagine-metacinema-e1403801168691.jpg252448adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2014-06-26 17:29:402015-12-02 18:11:49I MEDIA TRA LINGUAGGI E TECNICHE Percorsi di aggiornamento per insegnanti
Libri e lettura / filiera editoriale / bibliodiversità / editoria per ragazzi / albi illustrati
DESTINATARI
Primaria / 3 – 4 – 5
Secondaria 1° / tutte
DESCRIZIONE
Il laboratorio pone al centro della riflessione il libro inteso come prodotto editoriale, frutto del lavoro e della collaborazione tra le diverse figure professionali che ne compongono la filiera (autore, illustratore, editore, grafico ….). Il progetto si rivolge sia ai bambini e ragazzi che già apprezzano i libri sia a quelli che, per varie ragioni, li conoscono solo come strumenti di apprendimento scolastico. Mostrare la bibliodiversità e i procedimenti tecnici che portano alla realizzazione dei volumi permette di incuriosire e far giocare i due diversi pubblici: chi ne è già fruitore scoprirà, divertendosi, quali e quanti segreti si nascondono dietro i libri, chi non ha ancora avuto la fortuna di incontrarli, avrà modo di lasciarsi affascinare dall’oggetto libro e dalle sue enormi potenzialità, racchiuse appunto nella grande varietà di tipologie, forme e funzioni.
OBIETTIVI
– Avvicinare al mondo dei libri anche, e soprattutto, quei bambini e quei ragazzi che conoscono il libro solo in contesto scolastico;
– incuriosire gli studenti mostrando loro la ricchezza che caratterizza il mondo editoriale legato all’infanzia e all’adolescenza: libri per/da giocare, alfabetieri, bestiari, cataloghi, libri senza parole, libri pop-up, libri per viaggiare, libri con forme diverse (sbilenca, a forma di lettera …);
– trasmettere l’amore per i libri e la lettura suscitando la curiosità intorno al libro inteso come oggetto concreto, dalle molteplici forme, che si immagina, si progetta e si produce;
– far conoscere, in modo giocoso e laboratoriale, ma nel contempo approfondito, com’è fatto e come si fa un libro.
MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO
Il percorso laboratoriale, si articola in 3 incontri (2 ore ciascuno). È possibile integrare il laboratorio con ulteriori moduli di approfondimento da 2 ore: – un incontro con i professionisti del settore (autori, illustratori, editori…) – un incontro dedicato alla storia del libro dall’antichità ai giorni nostri A completamento del percorso si può realizzare una mostra dei libri realizzati dagli alunni.
MATERIALI E ATTREZZATURE RICHIESTE
I materiali (libri, fogli, ritagli, illustrazioni, cartoncini, colla, forbici…) sono a carico dell’organizzazione. Per la proiezione di power-point e di materiale audio-visivo si richiede la disponibilità di una lavagna multimediale o di un video-proiettore.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/IMG_0540-low-e1406737952223.jpg11402000adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2014-06-26 17:24:202015-12-02 18:12:03DIETRO UN LIBRO. L’oggetto-libro svelato a menti curiose
Storia e memoria / luoghi della memoria / storia orale / grammatica cinematografica / tecniche e linguaggi audiovisivi / sceneggiatura / riprese e montaggio / video-interviste.
DESTINATARI
Secondaria 2° / Tutte
DESCRIZIONE
Il progetto intende fornire un percorso didattico che affronti alcune problematiche relative alla storia locale del Novecento (memorie di “seconda generazione” sulla prima guerra mondiale; Seconda guerra mondiale; emigrazione, boom economico e rivoluzione culturale; terremoto del ’76…) attraverso un coinvolgimento attivo degli studenti, dando loro modo non solo di conoscere i fatti, ma anche di riflettere in maniera critica, mettendosi in gioco in prima persona e rielaborando le conoscenze acquisite attraverso i linguaggi audiovisivi. Verranno forniti agli studenti gli strumenti di base, sia teorici che pratici, per la comprensione e l’utilizzo consapevole di un linguaggio specifico e complesso come quello audiovisivo. Si intende introdurre gli allievi alle procedure fondamentali che consentono di ragionare e di comunicare “per immagini” e, dunque, di apprendere le procedure linguistiche, tecniche e operative che sono alla base della realizzazione di un prodotto audiovisivo.
OBIETTIVI
– Fornire gli elementi storici di base in relazione all’argomento scelto; – creare un dialogo e un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti;
– favorire una riflessione critica sui luoghi della memoria e sulla descrizione e rielaborazione da parte dei testimoni;
– educare ad una visione critica ed attiva del testo audiovisivo, soprattutto di carattere storico, attraverso l’osservazione e l’analisi di frammenti filmici;
– comprendere i codici e la grammatica che fondano il linguaggio audiovisivo e confrontarli con gli altri linguaggi;
– assumere un preciso ruolo all’interno di una produzione audiovisiva al fine di imparare il lavoro di équipe;
– imparare a realizzare videointerviste ai testimoni; – scrivere una sceneggiatura.
MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO
Il laboratorio si articola in otto incontri (di due ore ciascuno) che alternano una parte teorica – sulla storia locale e sulle tecniche di ripresa audiovisiva – ad una pratica in cui i ragazzi impareranno i principi fondamentali necessari a realizzare un cortometraggio (scelta del soggetto, riprese, montaggio). Particolare rilievo verrà dato alle video-interviste realizzate ai testimoni che vissero il periodo in analisi quale punto di partenza per la riflessione storica e tecnica. Lezioni frontali, letture, discussioni di gruppo, confronto con i testimoni e viaggi nei luoghi della memoria permetteranno agli studenti di approcciarsi ai complessi eventi che caratterizzano l’area in cui vivono e di comprendere alcune delle dinamiche principali attraverso un coinvolgimento diretto e attivo.
MATERIALI E ATTREZZATURE RICHIESTE
Per il modulo storico è necessaria una normale aula con tv, videoproiettore e collegamento al pc. Per il modulo audiovisivo è necessaria una sala oscurabile sufficientemente ampia, per le esercitazioni con la telecamera. Gli organizzatori metteranno a disposizione le seguenti attrezzature tecniche professionali: – Telecamera professionale JVC 5001 con stativo, Telcamera Sony HD, Microfono con giraffa, PC portatile, attrezzatura per il montaggio.
GIÀ REALIZZATO CON…
Scuole secondarie di secondo grado di: Gorizia / Trieste.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Foto-1.jpg6891385adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2014-06-26 17:19:312015-12-02 18:12:19(RI)PRENDERE LA MEMORIA Laboratorio di storia e audiovisivi
Giornata della memoria / Shoah / fascismo e totalitarismi / altre persecuzioni (rom e sinti, omosessuali, disabili, oppositori …) / zona grigia / memoria.
DESTINATARI
Secondaria 1° / 3
Secondaria 2° / 3 – 4 – 5
DESCRIZIONE
“La memoria siamo noi” si configura come un percorso didattico “lungo”, che non si limiti alle commemorazioni legate alla Giornata della memoria, ma muova dalla consapevolezza della tragicità per giungere alla comprensione degli avvenimenti. Il progetto si propone, quindi, di introdurre gli studenti alle vicende storiche della Shoah – e più in generale del periodo dei totalitarismi – attraverso un confronto diretto con i fatti, i luoghi, i testimoni e le loro memorie individuali: superando lo stadio emotivo – esperienza imprescindibile per potersi accostare a tali questioni – vogliamo accompagnare gli studenti nel graduale percorso di comprensione delle dinamiche politiche, economiche e socio-culturali che resero possibile l’avvento dei fascismi in Europa. Al centro della riflessione si pone il tema della trasmissione e rielaborazione delle memorie delle vittime, dei carnefici, dei burocrati, delle “persone comuni” che si trovarono coinvolte nei grandi meccanismi della storia. Senza trascurare l’impatto di quegli eventi e di quei ricordi sulle seconde e terze generazioni.
OBIETTIVI
– Fornire un contesto di conoscenze in cui collocare le celebrazioni della Giornata della memoria;
– fornire gli elementi di base della storia della Shoah e dei totalitarismi con particolare riferimento all’area di confine e alle sue problematiche specifiche;
– creare un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti;
– stimolare la curiosità verso linguaggi e “strumenti di conoscenza” alternativi ai libri di testo: film, fumetti, romanzi, albi illustrati;
– educare a un atteggiamento critico e consapevole che permetta di superare ogni visione unilaterale dei problemi;
– incoraggiare i ragazzi a mettersi in gioco in prima persona e, attraverso attività di gruppo, promuovere il dibattito e il confronto;
– riflettere sulle “zone grigie” del passato e del presente.
MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO
Il progetto prevede due moduli: ogni scuola può scegliere di aderire al percorso che preferisce – percorso di formazione: da 4 a 7 incontri (di due ore ciascuno) da 2 a 3 incontri laboratori ali con storici ed esperti prima della Giornata della memoria; 1 evento in occasione della Giornata della Memoria; 1 incontro-dialogo con un testimone dell’ANED o dell’ANPI; 1 giornata di visita ai luoghi della memoria ebraica regionale (Trieste, Gorizia e Nova Gorica); 1 incontro finale di restituzione. I moduli si possono combinare a seconda delle specifiche esigenze. – Memobus: 3 incontri con storici ed esperti prima della Giornata della memoria (2 ore ciascuno); 1 evento in occasione della Giornata della Memoria; 1 incontro con un testimone dell’ANED o dell’ANPI; viaggio a Cracovia-Auschwitz-Birkenau (4 giorni, compreso il viaggio a/r), 1 incontro di restituzione dopo il viaggio. È possibile integrare il percorso di formazione con un laboratorio teatrale sulle tematiche della Shoah e dei totalitarismi.
MATERIALI E ATTREZZATURE RICHIESTE
Tutti i materiali sono messi a disposizione dall’organizzazione. Si richiede la disponibilità di un video-proiettore e di un sistema audio.
GIÀ REALIZZATO CON…
Scuole secondarie di primo grado di: Fontanafredda (PN) / Caneva (PN)
Scuole secondarie di secondo grado di: Gorizia / Staranzano (GO) (In collaborazione con la Provincia di Gorizia.
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/La-testimonianza-con-logo.jpg25923872adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2014-06-26 17:12:402015-12-02 18:12:38LA MEMORIA SIAMO NOI / MEMOBUS 2015 – Viaggiare per comprendere, malgrado tutto
Storia di confine (Prima e Seconda guerra mondiale; Fascismo; Guerra fredda) / identità / memorie / interculturalità / minoranze linguistico-nazionali.
DESTINATARI
Secondaria 1° / 3
Secondaria 2° / Tutte
DESCRIZIONE
Cosa vuol dire vivere lungo il confine? Che ruolo gioca l’identità (linguistica, nazionale, politica…) nel momento in cui si deve scegliere “da che parte stare”? Che conseguenze ha una scelta così importante? Quale è il rapporto tra Storia e memoria (individuale, collettiva, pubblica)? Il percorso di visita lungo le tappe di questo particolare museo a cielo aperto – che attraversa alcuni dei luoghi più significativi per la storia di Gorizia e Nova Gorica – intende rispondere a queste domande attraverso un approccio laboratoriale basato sull’interazione tra multimedialità e fonti tradizionali.
OBIETTIVI
– Avvicinare gli studenti alle complesse vicende che caratterizzarono il confine orientale tra il Primo e il Secondo conflitto mondiale attraverso una modalità partecipata ed interattiva;
– coinvolgere attivamente gli studenti nella visita attraverso l’uso di strumenti multimediali;
– scoprire la pluralità di memorie legate ad ogni luogo attraverso l’utilizzo di fonti di varia natura (archivistiche, memorialistiche, letterarie…) e, quindi, assumere punti di vista differenti sulle vicende;
– ragionare sul valore dell’identità (nazionale, politica, culturale …) in relazione ai mutamenti geopolitici che coinvolsero la Venezia Giulia nella prima metà del Novecento;
– individuare le tracce delle memorie pubbliche attraverso uno sguardo consapevole sulla città.
DURATA E MODALITÀ DELLA VISITA AL MUSEO DIFFUSO DELL’AREA DI CONFINE
Il percorso di visita a Topografie della memoria – primo esempio, in Italia, di museo transfrontaliero a cielo aperto – ha una durata variabile a seconda delle necessità: si va da un minimo di tre ore ad un massimo di otto ore (con pausa pranzo ed eventuale visita a siti non compresi nel percorso: Museo della Grande guerra, cimitero ebraico di Rožna Dolina, sinagoga …) Per ogni tappa sono proposte attività laboratoriali e interattive che mirano a ricostruire la storia del goriziano attraverso foto e documenti d’archivio, pagine dei quotidiani, brani di interviste e letture. I ragazzi che possiedono uno smartphone o un tablet possono accedere direttamente ai contenuti multimediali scaricabili dai totem posizionati in ogni tappa del percorso.
MATERIALI
Tutti i materiali per i laboratori sono messi a disposizione dagli organizzatori.
GIÀ REALIZZATO CON…
Scuole secondarie di primo grado di: Buja (UD) / Bedizzole (BS) / Piacenza
Scuole secondarie di secondo grado di: Roma / Brescia / Villa D’Adda (BG)
https://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Visita-guidata-Topografie-della-memoria-Piazza-Vittoria-Gorizia-3.jpg24723872adminhttps://www.quarantasettezeroquattro.it/wp-content/uploads/Logo-4704-web-21.jpgadmin2014-06-26 16:58:232015-12-02 18:13:13TOPOGRAFIE DELLA MEMORIA Museo diffuso dell’area di confine (Gorizia-Nova Gorica)
IL CONFINE DELLE MEMORIE
INFO, NEWSIL CONFINE DELLE MEMORIE
Storie di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia (1922-1955)
di Alessandro Cattunar
editore: Le Monnier-Mondadori education, 2014.
Collana: Quaderni di storia
400 pagine
29.00 euro
www.mondadorieducation.it/libro/alessandro-cattunar/il-confine-della-memoria-opera/120900040493
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E’ appena stato pubblicato da Le Monnier – Mondadori education il volume “Il confine delle memorie” che racconta e analizza la storia dell’area di confine tra Italia e Jugoslavia nella prima metà del Novecento a partire dai racconti di vita dei testimoni e dalle cronache dei quotidiani.
Le testimonianze orali che si intrecciano nella narrazione proposta dall’autore sono frutto di un lungo lavoro, iniziato nel 2007, promosso dall’Associazione Quarantasettezeroquattro e che ha portato alla realizzazione dell’Archivio multimediale delle memorie di confine. Il sito raccoglie e rende fruibili fonti orali e fotografiche capaci di far riemergere le esperienze individuali e collettive e di mettere in luce i diversi punti di vista che persone e comunità hanno sulle medesime vicende.
E’ possibile acquistare il libro su:
Feltrinelli / inMondadori / ibs / unilibro /
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Indice
Presentazione. Il confine e le sue memorie plurime, di Marta Verginella; Premessa; Ringraziamenti; 1. Storia e memoria, confini e identità; 2. Un’idilliaca convivenza?; 3. Armistizio o capitolazione?; 4. «Strana gente…»; 5. Chi sono i liberatori?; 6. Il Governo militare alleato; 7. La guerra della stampa; 8. Verso il nuovo confine; 9. Tra due mondi; 10. Conclusioni; Elenco dei testimoni; Note; Bibliografia; Indice dei nomi.
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Presentazione
Chi liberò Gorizia e Trieste dal nazi-fascismo? E quando? I partigiani di Tito furono dei liberatori o un nuovo esercito di occupazione? Quali furono le conseguenze della definizione della nuova linea di confine?
Si tratta di domande a cui la storiografia (italiana e slovena) sembra aver dato risposte ormai definitive. Ma se prestiamo orecchio alle numerose narrazioni che i protagonisti stessi fanno di quegli eventi sentiremo una pluralità di narrazioni differenti, irriducibili ad un’unica versione dei fatti. È una questione di punti di vista. Gran parte dei complessi avvenimenti che caratterizzarono l’area di confine tra Italia e Jugoslavia (poi Slovenia) nel periodo compreso tra l’ascesa del fascismo e la nascita della frontiera venne interpretato in modo differente dalle diverse comunità presenti sul territorio. Italiani e sloveni, comunisti e anticomunisti, abitanti delle città o delle campagne raccontano una propria “verità”, in cui gli eventi storici si mescolano con le dinamiche emotive, i processi identitari, le esigenze familiari e quelle lavorative. La Storia e le memorie, lungo il confine, s’intrecciano in modo complesso, quasi mai lineare.
Ecco perché studiare un’area di confine, una borderland, vuol dire affrontare un complesso nodo di problematiche. Questioni politiche, geografiche, storiche ma anche mentali, simboliche e identitarie. La frontiera, infatti, è un’area fluida, mobile, in continua ridefinizione che non circoscrive delle identità ma le mette in contatto.
Nel volume l’attenzione si concentra in particolare sul territorio goriziano (composto oggi da Gorizia in Italia, Nova Gorica in Slovenia e zone limitrofe ai due centri urbani), area poco studiata che rivela alcune importanti specificità ma anche alcune dinamiche riconducibili a tutto il territorio transfrontaliero. Gorizia ha un destino tutto particolare: nel settembre del 1947 si trova letteralmente attraversata dal quel nuovo confine tra Italia e Jugoslavia che diventerà il tratto finale della “cortina di ferro” e che sarà, poi, “l’ultimo muro” a cadere in mezzo all’Europa. La presenza dei valichi nel centro urbano e la nascita della “città nuova” subito al di là della rete rende particolarmente esplicite alcune ricadute sulla vita quotidiana delle persone (famiglie divise, matrimoni non celebrati, case separate dai campi, legami amicali interrotti), sulla loro psicologia e sui rapporti tra diversi gruppi sociali, nazionali e politici.
L’analisi si sofferma su un contesto politico che appare in perenne mutamento, soprattutto nel periodo 1943-1947: nell’arco di cinque anni si susseguirono altrettante amministrazioni (fascista, nazista, jugoslava, anglo-americana, italiana), accentuando da un lato la fluidità nella definizione identitaria dei singoli ma radicalizzando, dall’altro, le contrapposizioni tra diverse comunità.
Un ulteriore fattore di complessità riguarda l’oggetto stesso dell’indagine, che non si limita alla ricostruzione dei fatti ma cerca di far emergere quelle dimensioni immateriali che hanno a che fare con la definizione del sé e dell’“altro”, con la percezione degli avvenimenti e con i modi di raccontare (e alle volte reinventare) gli eventi del passato. Dimensioni quasi “astratte” che però comportano profonde ripercussioni nella vita concreta degli individui e dei gruppi.
Lo studio si fonda principalmente su due tipologie di fonti: i racconti di vita di testimoni italiani e sloveni che vissero nel goriziano durante il periodo considerato (è stato raccolto un corpus di più di cinquanta interviste biografiche), e le narrazioni pubbliche diffuse dai giornali dell’epoca.
Si tratta di memorie cariche di emozioni e sentimenti, paure e desideri, spesso contrapposti, che ci permettono di comprendere le ripercussioni che i grandi eventi traumatici, ma anche le più ristrette dimensioni della quotidianità e della socialità, continuano ad avere sulle persone e sulle comunità che vivono lungo la frontiera.
Molti racconti di vita prendono avvio dalla descrizione di un’iniziale atmosfera di convivenza e comprensione reciproca tra i diversi gruppi linguistici e sociali, una koinè sovranazionale che rappresenta – nelle memorie individuali – la vera ricchezza dell’area di confine. “Ma perché segna così tanto questo stare in bilico tra due terre, due popoli?”, si chiede uno dei testimoni. “Nascere sulla frontiera è un privilegio. […] Uno si ritrova subito più ricco: con più culture a disposizione, più linguaggi, più identità. Un patrimonio che dovrebbe assicurare grande disponibilità, apertura al dialogo, tolleranza. Ogni tanto però la storia impone a queste persone tanto ricche d’identità di doverne scegliere una sola”.
È con l’affermazione del “fascismo di confine” e con il tentativo snazionalizzazione della popolazione slovena che questo meccanismo d’imposizione identitaria si rende manifesto. In questo senso l’occupazione nazista, la lotta di liberazione, le violente persecuzioni che caratterizzarono il periodo di amministrazione jugoslava (foibe), la necessità – dopo il 1947 – di scegliere da che parte del confine andare a vivere, rappresentano altri importanti momenti di svolta. Si è cercato di mettere in luce soprattutto le modalità di ricezione individuale di tali snodi storici, l’interpretazione dei singoli eventi e la loro trasmissione attraverso la memoria. Per comprendere in profondità le ragioni che spinsero gli individui all’azione è necessario provare a indagare anche i loro sentimenti: la paura e le speranze, i traumi del passato e le aspettative verso un futuro estremamente incerto.
Allo stesso tempo, l’analisi dei quotidiani dell’epoca fa emergere come i discorsi pubblici dell’immediato dopoguerra, e le valenze politiche e ideologiche di cui furono caricati, siano diventati elementi fondanti nella strutturazione e nella narrazione dei ricordi. Sui giornali, infatti, si assistette ad una vera e propria “guerra discorsiva”, che si articolò attorno ad alcune specifiche parole, rivendicate da entrambi gli schieramenti nazionali, ma che assumevano significati e valenze spesso molto distanti tra di loro. I concetti di libertà, democrazia, popolo, pace, fascismo/antifascismo che occupavano gran parte delle poche pagine a disposizione, sembrano ricollegarsi a valori e concezioni di matrice opposta a seconda della testata che li proponeva.
I racconti dei testimoni e le narrazioni pubbliche obbligano a porsi la “questione del punto di vista” facendoci riflettere sulle diverse esperienze di vita. Tutti gli eventi, anche quelli più traumatici, non rappresentano sempre e per forza una ferita aperta e una fonte di contrasti. Ascoltare, leggere, “le vite degli altri” consente di capire i modi estremamente differenziati in cui gli eventi si sedimentano nei ricordi e nelle narrazioni, presupposto per costruire un confronto e un dialogo che, a partire dal passato, ci permetta di comprendere le nuove prospettive che si spalancano di fronte all’area di confine nel contesto dell’Europa Unita.
I MEDIA TRA LINGUAGGI E TECNICHE Percorsi di aggiornamento per insegnanti
DIDATTICA, DIDATTICA 2014-15, FORMAZIONE INSEGNANTI, PROGETTI, PROGETTI 2014-15ARGOMENTI
Storia del Novecento / cinema e audiovisivi / fumetti e graphic novel / letteratura per ragazzi / albi illustrati.
DESTINATARI
Docenti delle scuole Secondarie 1° Secondaria 2°
DESCRIZIONE
I seminari proposti vogliono offrire un aggiornamento per i docenti sull’ampia produzione culturale di argomento storico: non solo romanzi, fumetti o albi illustrati pensati specificamente per i ragazzi, ma anche prodotti audiovisivi destinati ad un pubblico adulto che, se sapientemente mediati, possono raggiungere efficacemente gli studenti. I seminari vogliono quindi aiutare gli insegnati nella scelta di apparati integrativi ai libri di testo quali veicolo privilegiato per approfondimenti su alcune tematiche di grande interesse storico per il Novecento. Particolare attenzione sarà posta sul rapporto tra memoria e audiovisivi (interviste, documentari basati su testimonianze) e sul rapporto tra storia, immaginario e narrazione (film, fiction, serie web…).
OBIETTIVI
– Esplorare la varietà di approcci mediali (cinema, audiovisivi, fumetti, graphic novel, romanzi, albi illustrati …) con cui provare ad avvicinare i ragazzi alle tematiche storiche;
– riflettere sul rapporto tra storia, memoria e immaginario;
– fornire strumenti per un’analisti approfondita e critica dei diversi linguaggi mediali;
– creare confronto e discussione sugli strumenti e le motodologie di didattica della storia;
– fornire i principi base della media-education.
MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO
I docenti possono scegliere uno o più seminari (della durata di tre ore ciascuno) tra quelli proposti:
– Rappresentare le memorie, raccontare le violenze: un percorso tra cinema, fumetto e televisione
L’intervento si concentrerà su uno specifico aspetto della complessa relazione tra media, memoria e storia: quello della “rappresentazione”, della “messa in scena” delle memorie dei testimoni. Verranno analizzati in particolare quattro testi: il film “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti, il graphic novel “Maus” di Art Spiegelman, una puntata della trasmissione televisiva “La storia siamo noi” di Giovanni Minoli e un breve documentario interamente composto da videointerviste. Grazie ad un approccio che fa interagire questioni storiografiche con l’analisi dei codici linguistici si analizzerà “l’uso” che i diversi media fanno delle memorie individuali, le strategie narrative e i rapporti tra testimoni, storici e produttori di contenuti audiovisivi.
– Il cinema e la Shoah: questioni storiografiche, espedienti linguistici e proposte didattiche
Oggetto di studio saranno alcuni frammenti tratti da tre film relativi alla Shoah: “Shoah” di Claude Lanzman, “Schindler’s list” di Steven Spielberg e “Uno specialista” di Eyal Sivan. Si proporrà uno schema d’analisi che intreccia problemi storiografici e questioni linguistiche. Ponendo al centro la specificità dell’evento Shoah e le difficoltà che questa determina sia nell’ambito della ricerca che in quello della comunicazione: per ogni film verranno presi in considerazione i contesti produttivi, l’uso dei codici cinematografici, le interpretazioni storiche e gli intenti politici.
– Che storia è questa? Romanzi, albi illustrati, fumetti e graphic novel che raccontano la storia.
Il seminario intende analizzare un segmento preciso della vasta produzione letteraria per ragazzi: quello che tratta di argomenti storici, con particolare riferimento ai due conflitti mondiali e alla Shoah, cui si aggiungeranno incursioni in tematiche e avvenimenti della storia più recente. Negli ultimi anni si è assistito ad un exploit quantitativo e qualitativo delle proposte di lettura per i più giovani che merita di essere di essere esplorato. Albi illustrati, fumetti, graphic novel, romanzi: il seminario vuole quindi offrire ai docenti un ventaglio di suggerimenti bibliografici, ad integrazione e supporto dei libri scolastici, nella convinzione che l’invito alla lettura di testi alternativi e accattivanti possa avvicinare i ragazzi allo studio di una materia complessa come la storia.
DIETRO UN LIBRO. L’oggetto-libro svelato a menti curiose
DIDATTICA, DIDATTICA 2014-15, FORMAZIONE INSEGNANTI, PROGETTI, PROGETTI 2014-15ARGOMENTI
Libri e lettura / filiera editoriale / bibliodiversità / editoria per ragazzi / albi illustrati
DESTINATARI
Primaria / 3 – 4 – 5
Secondaria 1° / tutte
DESCRIZIONE
Il laboratorio pone al centro della riflessione il libro inteso come prodotto editoriale, frutto del lavoro e della collaborazione tra le diverse figure professionali che ne compongono la filiera (autore, illustratore, editore, grafico ….). Il progetto si rivolge sia ai bambini e ragazzi che già apprezzano i libri sia a quelli che, per varie ragioni, li conoscono solo come strumenti di apprendimento scolastico. Mostrare la bibliodiversità e i procedimenti tecnici che portano alla realizzazione dei volumi permette di incuriosire e far giocare i due diversi pubblici: chi ne è già fruitore scoprirà, divertendosi, quali e quanti segreti si nascondono dietro i libri, chi non ha ancora avuto la fortuna di incontrarli, avrà modo di lasciarsi affascinare dall’oggetto libro e dalle sue enormi potenzialità, racchiuse appunto nella grande varietà di tipologie, forme e funzioni.
OBIETTIVI
– Avvicinare al mondo dei libri anche, e soprattutto, quei bambini e quei ragazzi che conoscono il libro solo in contesto scolastico;
– incuriosire gli studenti mostrando loro la ricchezza che caratterizza il mondo editoriale legato all’infanzia e all’adolescenza: libri per/da giocare, alfabetieri, bestiari, cataloghi, libri senza parole, libri pop-up, libri per viaggiare, libri con forme diverse (sbilenca, a forma di lettera …);
– trasmettere l’amore per i libri e la lettura suscitando la curiosità intorno al libro inteso come oggetto concreto, dalle molteplici forme, che si immagina, si progetta e si produce;
– far conoscere, in modo giocoso e laboratoriale, ma nel contempo approfondito, com’è fatto e come si fa un libro.
MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO
Il percorso laboratoriale, si articola in 3 incontri (2 ore ciascuno). È possibile integrare il laboratorio con ulteriori moduli di approfondimento da 2 ore: – un incontro con i professionisti del settore (autori, illustratori, editori…) – un incontro dedicato alla storia del libro dall’antichità ai giorni nostri A completamento del percorso si può realizzare una mostra dei libri realizzati dagli alunni.
MATERIALI E ATTREZZATURE RICHIESTE
I materiali (libri, fogli, ritagli, illustrazioni, cartoncini, colla, forbici…) sono a carico dell’organizzazione. Per la proiezione di power-point e di materiale audio-visivo si richiede la disponibilità di una lavagna multimediale o di un video-proiettore.
GIÀ REALIZZATO CON…
Scuola primaria di: San Quirino (PN)
(RI)PRENDERE LA MEMORIA Laboratorio di storia e audiovisivi
DIDATTICA, DIDATTICA 2014-15, MEDIE E PRIMARIE, PROGETTI, PROGETTI 2014-15, SCUOLE SUPERIORIARGOMENTI
Storia e memoria / luoghi della memoria / storia orale / grammatica cinematografica / tecniche e linguaggi audiovisivi / sceneggiatura / riprese e montaggio / video-interviste.
DESTINATARI
Secondaria 2° / Tutte
DESCRIZIONE
Il progetto intende fornire un percorso didattico che affronti alcune problematiche relative alla storia locale del Novecento (memorie di “seconda generazione” sulla prima guerra mondiale; Seconda guerra mondiale; emigrazione, boom economico e rivoluzione culturale; terremoto del ’76…) attraverso un coinvolgimento attivo degli studenti, dando loro modo non solo di conoscere i fatti, ma anche di riflettere in maniera critica, mettendosi in gioco in prima persona e rielaborando le conoscenze acquisite attraverso i linguaggi audiovisivi. Verranno forniti agli studenti gli strumenti di base, sia teorici che pratici, per la comprensione e l’utilizzo consapevole di un linguaggio specifico e complesso come quello audiovisivo. Si intende introdurre gli allievi alle procedure fondamentali che consentono di ragionare e di comunicare “per immagini” e, dunque, di apprendere le procedure linguistiche, tecniche e operative che sono alla base della realizzazione di un prodotto audiovisivo.
OBIETTIVI
– Fornire gli elementi storici di base in relazione all’argomento scelto; – creare un dialogo e un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti;
– favorire una riflessione critica sui luoghi della memoria e sulla descrizione e rielaborazione da parte dei testimoni;
– educare ad una visione critica ed attiva del testo audiovisivo, soprattutto di carattere storico, attraverso l’osservazione e l’analisi di frammenti filmici;
– comprendere i codici e la grammatica che fondano il linguaggio audiovisivo e confrontarli con gli altri linguaggi;
– assumere un preciso ruolo all’interno di una produzione audiovisiva al fine di imparare il lavoro di équipe;
– imparare a realizzare videointerviste ai testimoni; – scrivere una sceneggiatura.
MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO
Il laboratorio si articola in otto incontri (di due ore ciascuno) che alternano una parte teorica – sulla storia locale e sulle tecniche di ripresa audiovisiva – ad una pratica in cui i ragazzi impareranno i principi fondamentali necessari a realizzare un cortometraggio (scelta del soggetto, riprese, montaggio). Particolare rilievo verrà dato alle video-interviste realizzate ai testimoni che vissero il periodo in analisi quale punto di partenza per la riflessione storica e tecnica. Lezioni frontali, letture, discussioni di gruppo, confronto con i testimoni e viaggi nei luoghi della memoria permetteranno agli studenti di approcciarsi ai complessi eventi che caratterizzano l’area in cui vivono e di comprendere alcune delle dinamiche principali attraverso un coinvolgimento diretto e attivo.
MATERIALI E ATTREZZATURE RICHIESTE
Per il modulo storico è necessaria una normale aula con tv, videoproiettore e collegamento al pc. Per il modulo audiovisivo è necessaria una sala oscurabile sufficientemente ampia, per le esercitazioni con la telecamera. Gli organizzatori metteranno a disposizione le seguenti attrezzature tecniche professionali: – Telecamera professionale JVC 5001 con stativo, Telcamera Sony HD, Microfono con giraffa, PC portatile, attrezzatura per il montaggio.
GIÀ REALIZZATO CON…
Scuole secondarie di secondo grado di: Gorizia / Trieste.
LA MEMORIA SIAMO NOI / MEMOBUS 2015 – Viaggiare per comprendere, malgrado tutto
DIDATTICA, DIDATTICA 2014-15, PROGETTI, PROGETTI 2014-15, SCUOLE SUPERIORIARGOMENTI
Giornata della memoria / Shoah / fascismo e totalitarismi / altre persecuzioni (rom e sinti, omosessuali, disabili, oppositori …) / zona grigia / memoria.
DESTINATARI
Secondaria 1° / 3
Secondaria 2° / 3 – 4 – 5
DESCRIZIONE
“La memoria siamo noi” si configura come un percorso didattico “lungo”, che non si limiti alle commemorazioni legate alla Giornata della memoria, ma muova dalla consapevolezza della tragicità per giungere alla comprensione degli avvenimenti. Il progetto si propone, quindi, di introdurre gli studenti alle vicende storiche della Shoah – e più in generale del periodo dei totalitarismi – attraverso un confronto diretto con i fatti, i luoghi, i testimoni e le loro memorie individuali: superando lo stadio emotivo – esperienza imprescindibile per potersi accostare a tali questioni – vogliamo accompagnare gli studenti nel graduale percorso di comprensione delle dinamiche politiche, economiche e socio-culturali che resero possibile l’avvento dei fascismi in Europa. Al centro della riflessione si pone il tema della trasmissione e rielaborazione delle memorie delle vittime, dei carnefici, dei burocrati, delle “persone comuni” che si trovarono coinvolte nei grandi meccanismi della storia. Senza trascurare l’impatto di quegli eventi e di quei ricordi sulle seconde e terze generazioni.
OBIETTIVI
– Fornire un contesto di conoscenze in cui collocare le celebrazioni della Giornata della memoria;
– fornire gli elementi di base della storia della Shoah e dei totalitarismi con particolare riferimento all’area di confine e alle sue problematiche specifiche;
– creare un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti;
– stimolare la curiosità verso linguaggi e “strumenti di conoscenza” alternativi ai libri di testo: film, fumetti, romanzi, albi illustrati;
– educare a un atteggiamento critico e consapevole che permetta di superare ogni visione unilaterale dei problemi;
– incoraggiare i ragazzi a mettersi in gioco in prima persona e, attraverso attività di gruppo, promuovere il dibattito e il confronto;
– riflettere sulle “zone grigie” del passato e del presente.
MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO
Il progetto prevede due moduli: ogni scuola può scegliere di aderire al percorso che preferisce – percorso di formazione: da 4 a 7 incontri (di due ore ciascuno) da 2 a 3 incontri laboratori ali con storici ed esperti prima della Giornata della memoria; 1 evento in occasione della Giornata della Memoria; 1 incontro-dialogo con un testimone dell’ANED o dell’ANPI; 1 giornata di visita ai luoghi della memoria ebraica regionale (Trieste, Gorizia e Nova Gorica); 1 incontro finale di restituzione. I moduli si possono combinare a seconda delle specifiche esigenze. – Memobus: 3 incontri con storici ed esperti prima della Giornata della memoria (2 ore ciascuno); 1 evento in occasione della Giornata della Memoria; 1 incontro con un testimone dell’ANED o dell’ANPI; viaggio a Cracovia-Auschwitz-Birkenau (4 giorni, compreso il viaggio a/r), 1 incontro di restituzione dopo il viaggio. È possibile integrare il percorso di formazione con un laboratorio teatrale sulle tematiche della Shoah e dei totalitarismi.
MATERIALI E ATTREZZATURE RICHIESTE
Tutti i materiali sono messi a disposizione dall’organizzazione. Si richiede la disponibilità di un video-proiettore e di un sistema audio.
GIÀ REALIZZATO CON…
Scuole secondarie di primo grado di: Fontanafredda (PN) / Caneva (PN)
Scuole secondarie di secondo grado di: Gorizia / Staranzano (GO) (In collaborazione con la Provincia di Gorizia.
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TOPOGRAFIE DELLA MEMORIA Museo diffuso dell’area di confine (Gorizia-Nova Gorica)
DIDATTICA, DIDATTICA 2014-15, FESTIVAL, MOSTRE E MUSEI, PROGETTI, PROGETTI 2014-15, Progetti europei, TURISMO STORICO, TURISMO STORICO 2014-15ARGOMENTI
Storia di confine (Prima e Seconda guerra mondiale; Fascismo; Guerra fredda) / identità / memorie / interculturalità / minoranze linguistico-nazionali.
DESTINATARI
Secondaria 1° / 3
Secondaria 2° / Tutte
DESCRIZIONE
Cosa vuol dire vivere lungo il confine? Che ruolo gioca l’identità (linguistica, nazionale, politica…) nel momento in cui si deve scegliere “da che parte stare”? Che conseguenze ha una scelta così importante? Quale è il rapporto tra Storia e memoria (individuale, collettiva, pubblica)? Il percorso di visita lungo le tappe di questo particolare museo a cielo aperto – che attraversa alcuni dei luoghi più significativi per la storia di Gorizia e Nova Gorica – intende rispondere a queste domande attraverso un approccio laboratoriale basato sull’interazione tra multimedialità e fonti tradizionali.
OBIETTIVI
– Avvicinare gli studenti alle complesse vicende che caratterizzarono il confine orientale tra il Primo e il Secondo conflitto mondiale attraverso una modalità partecipata ed interattiva;
– coinvolgere attivamente gli studenti nella visita attraverso l’uso di strumenti multimediali;
– scoprire la pluralità di memorie legate ad ogni luogo attraverso l’utilizzo di fonti di varia natura (archivistiche, memorialistiche, letterarie…) e, quindi, assumere punti di vista differenti sulle vicende;
– ragionare sul valore dell’identità (nazionale, politica, culturale …) in relazione ai mutamenti geopolitici che coinvolsero la Venezia Giulia nella prima metà del Novecento;
– individuare le tracce delle memorie pubbliche attraverso uno sguardo consapevole sulla città.
DURATA E MODALITÀ DELLA VISITA AL MUSEO DIFFUSO DELL’AREA DI CONFINE
Il percorso di visita a Topografie della memoria – primo esempio, in Italia, di museo transfrontaliero a cielo aperto – ha una durata variabile a seconda delle necessità: si va da un minimo di tre ore ad un massimo di otto ore (con pausa pranzo ed eventuale visita a siti non compresi nel percorso: Museo della Grande guerra, cimitero ebraico di Rožna Dolina, sinagoga …) Per ogni tappa sono proposte attività laboratoriali e interattive che mirano a ricostruire la storia del goriziano attraverso foto e documenti d’archivio, pagine dei quotidiani, brani di interviste e letture. I ragazzi che possiedono uno smartphone o un tablet possono accedere direttamente ai contenuti multimediali scaricabili dai totem posizionati in ogni tappa del percorso.
MATERIALI
Tutti i materiali per i laboratori sono messi a disposizione dagli organizzatori.
GIÀ REALIZZATO CON…
Scuole secondarie di primo grado di: Buja (UD) / Bedizzole (BS) / Piacenza
Scuole secondarie di secondo grado di: Roma / Brescia / Villa D’Adda (BG)