MEMOBUS 2014 – Viaggiare per comprendere, malgrado tutto
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Un viaggio di formazione ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Un’esperienza educativa per comprendere la storia e tramandare la memoria.
Un progetto educativo rivolto agli studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia, un viaggio – al contempo fisico e ideale – all’interno delle memorie tragiche della Shoah e dei totalitarismi.
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IL PROGETTO
“Memobus” si fonda sulla convinzione che per mantenere e tramandare la memoria della Shoah sia necessario un lungo percorso che attraverso l’analisi, la riflessione, e l’immedesimazione, porti alla comprensione. La memoria, dunque, è comprensione e impegno.
Per questo motivo il progetto Memobus propone una visita a Cracovia e ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau come momento centrale di un’esperienza formativa più ampia e articolata che intende focalizzarsi sugli eventi, sui luoghi e sulle persone. Un’esperienza che si compone di lezioni interattive, incontri con i testimoni e laboratori per concludersi con un confronto diretto con i luoghi della memoria: i campi, ma anche il ghetto di Cracovia, il quartiere ebraico e il museo Schindler.
PENSIERO E IMMAGINAZIONE
Immaginare vuol dire fare uno sforzo di pensiero, di ragionamento. Significa provare a fare propria un’esperienza, inserendosi al suo interno, rapportandosi direttamente ad essa. Vuol dire, in un certo senso, abbattere le barriere che fanno percepire un determinato evento storico come definitivamente passato ed estraneo.
Questa è la sfida che intendiamo affrontare con il progetto “Memobus”.
La visita ai più grandi e importanti campi di sterminio concepiti dal regime nazista rappresenta un’esperienza di forte impatto emotivo e formativo.
Consente infatti agli studenti di confrontarsi direttamente con gli spazi che furono al centro di eventi che ormai possono apparire lontani e incomprensibili, se non addirittura inimmaginabili.
Più volte si è ripetuto che Auschwitz è impensabile, che la Shoah non è rappresentabile. Che l’esperienza del campo di sterminio è un limite invalicabile per l’immaginazione e per la narrazione. Tali constatazioni hanno contribuito a creare, attorno al problema dei campi di concentramento e di sterminio – non solo degli ebrei, ma anche degli oppositori politici, di Rom e Sinti e di tutti coloro ritenuti inferiori o pericolosi dal regime di Hitler – una sorta di aura, relegandolo quasi in una dimensione di sacralità, in un universo a cui bisognava accostarsi con prudenza e riverenza.
Tale aura ha spesso rappresentato un ostacolo per coloro che intendevano, con i mezzi più diversi, avvicinarsi alla Shoah con l’intenzione di “raccontarla”, di tramandarla, di farla comprendere alle nuove generazioni.
Ma confinare la questione all’interno dell’“impensabile” vuol dire, in un certo senso, sbarazzarsi del problema, firmare una vera e propria dichiarazione d’impotenza. Per non lasciarsi sopraffare da questo sentimento, Hannah Arendt ha insistito sul fatto che «là dove il pensiero fallisce, proprio là il pensiero deve insistere e persistere, tentando magari vie diverse».
Non bisogna quindi parlare di inimmaginabile, ma bisogna anzi essere disposti a riconoscere che per sapere, per comprendere e per comunicare è innanzitutto necessario immaginare. «Dobbiamo provare a immaginare l’inferno di Auschwitz». Bisogna aprirsi all’«immaginazione,malgrado tutto»(G. Didi-Huberman).
I LUOGHI E I TESTIMONI
Aprirsi alle possibilità dell’immaginazione nel momento in cui si vuole “spiegare”, “raccontare” alle nuove generazioni cos’è stata la Shoah è ancora più importante oggi, mentre ci si sta dirigendo verso la fine dell’“era del testimone”.
Attraverso la collaborazione con ANED e ANPI i partecipanti al progetto avranno la possibilità di dialogare e confrontarsi con alcuni ex deportati e, attraverso i loro racconti, acquisire delle chiavi di lettura fondamentali per comprendere ciò che andranno a vedere. Al contempo, però, gli studenti avranno modo di riflettere sul fatto che, essendo l’ultima generazione a poter ascoltare le testimonianze dirette di chi visse quegli avvenimenti, sarà necessario “immaginare” e promuovere nuove modalità per mantenere e tramandare la memoria.
E questa sarà una loro responsabilità.
ATTIVITA’ FORMATIVE
Il progetto Memobus prevede tre incontri di preparazione prima del viaggio e uno successivo al rientro con storici, docenti universitari, esperti e testimoni diretti dei fatti. Questi appuntamenti consentiranno di riflettere e dialogare sulla storia della prima metà del Novecento a livello europeo e italiano, ma anche di focalizzarsi sul contesto locale del Friuli Venezia Giulia, sulle complesse dinamiche che caratterizzarono un’area di confine abitata da diverse comunità nazionali, linguistiche, religiose e culturali. Inoltre, ci si confronterà con le dinamiche e le difficoltà che riguardano la trasmissione della memoria a livello pubblico e privato.
Storici ed educatori accompagneranno i ragazzi durante il viaggio e, sfruttando anche i momenti di convivialità, stimoleranno continuamente l’interazione e la discussione a vari livelli proponendo momenti di riflessione e rielaborazione individuali e di gruppo.
Tutte le attività saranno svolte con il supporto di materiali appositamente predisposti che forniranno ai partecipanti strumenti critici e scevri da pregiudizi, per affrontare e comprendere l’intreccio di fatti e memorie, riconoscendone la complessità.
PROGRAMMA
Modalità Viaggio
In Pullman da 51 posti.
Alloggio in ostelli e bed and breakfast con camerate, camere singole, doppie e triple.
La quota di partecipazione verrà definita sulla base del numero di partecipanti. Eventuali contributi da parte degli enti locali potranno abbattere la quota di partecipazione degli studenti.
Primo giorno
16.00: Partenza
17.30: Ritrovo a Trieste
18.00: Visita alla Risiera di San Sabba e cerimonia con le autorità
20.30: Partenza dei pullman da Trieste
21.30: Attività di preparazione
Secondo giorno
10.30: Arrivo a Cracovia
10.00 – 18.30: Sistemazione in ostello e visita libera alla città.
18.30 – 20-30: Testimonianza – dialogo con i testimoni
Terzo giorno
8.30 – 9.30: Spostamento al campo di Auschwitz 1.
9.30 – 13.00: Visita guidata al campo di Auschwitz 1.
13.00 – 13.30: Pranzo a sacco offerto dagli organizzatori.
14.00 – 17.00: Visita al campo di Auschwitz 2 Birkenau.
18.30: Rientro a Cracovia
20.00: Cena
Quarto giorno
10.00 – 13.00: Visita al quartiere ebraico e al ghetto
13.00 – 14.30: Pranzo
15.00 – 17.30: Visita al museo Schindler
20.30: Partenza da Cracovia
Quinto giorno
10.00: Arrivo a Trieste
Durante il viaggio: Attività di confronto e dialogo
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
Associazione Quarantasettezeroquattro
segreteria@quarantasettezeroquattro.it
Alessandro Cattunar
tel 3381411435