Con l’affermarsi del Cristianesimo si diffuse la concezione della malattia come volontà di Dio e, di conseguenza, il medico non poteva e non doveva opporsi alla Sua volontà. Vi era poi la proibizione da parte della chiesa di eseguire autopsie. Quindi i medici, non potendosi basare sulla pratica e l’ esperienza, si basavano sui grandi studiosi dell’antichità.
Sarà poi nell’Alto Medioevo che si affermerà la Scuola Medica di Salerno e i medici inizieranno a basarsi anche sulla pratica clinica e non più solo sull’autorità degli antichi. Questa scuola, infatti, integra le conoscenze occidentali con quelle dei medici arabi aprendo la strada al metodo empirico (ovvero un metodo basato sull’esperienza e quindi sull’osservazione diretta del fenomeno).
Inoltre è proprio alla Scuola Salernitana possono accedere anche le donne.
La maggiore attività delle donne in campo sanitario è quella di ostetrica e levatrice.
L’ostetrica, chiamata anche levatrice perché leva il neonato dal corpo della donna, è stato un tradizionale mestiere femminile, le cui competenze e conoscenze erano apprese con l’esperienza e trasmesse attraverso l’imitazione.
Oltre ad assistere ai parti, però, curavano con decotti di erbe, piante, unguenti.
Nel Medioevo, infatti, la conoscenza delle proprietà delle erbe erano alla base della “medicina” praticata dalle donne.
(Emma Fabro, 3D)
Due innovatrici
Nel XII secolo due donne intuirono che le conoscenze medievali sul corpo femminile, erano del tutto sbagliate, così entrambe cominciarono un percorso di studio in ambito medico/naturalistico scoprendo come poter aiutare innanzitutto le donne come loro. La prima, Trotula, vive in Sicilia e dopo aver frequentato la Scuola Salernitana e dopo aver preso il dottorato in medicina, decide che si sarebbe occupata di malattie femminile ed infantili\pediatriche. Nello stesso periodo una monaca di nome Ildegarda, in Germania, comincia a scrivere riguardo le sue visione mistiche, iniziate durante l’infanzia che hanno come tema, tra le altre cose, proprio le malattie femminili ed infantili.
Grazie a queste due donne ed ai loro scritti le donne nel Medioevo saranno maggiormente in grado di curare le loro “malattie” , come ad esempio il dolore causato dalle mestruazioni.
Inoltre queste donne furono ritenute importanti persino dai sovrani ed entrambe saranno ricordate anche nei secoli a venire.
(Giorgia Liz Garau, 3G)