Per-Forma è un progetto artistico che si pone l’obiettivo di far emergere, raccontare e valorizzare il legame fra imprese e specifici territori nell’ambito regionale attraverso un lavoro che coniughi ricerca storico-etnografica, espressioni artistiche contemporanee e innovazione. Ogni anno, il progetto si focalizza su un settore produttivo specifico che si caratterizza per un profondo legame con il territorio, l’ambiente e la comunità.

L’edizione 2024-2025 è dedicata alla produzione del caffè a Trieste e Gorizia.

Il racconto del caffè

Nel 2024, il progetto è dedicato all’esplorazione e al racconto il mondo del caffè, dalla produzione fino al bar e alle case, focalizzando l’attenzione sul territorio goriziano e triestino.
Trieste può essere considerata, a tutti gli effetti, la capitale del caffè. È qui, nel porto asburgico che, fin dal Settecento, il caffè arriva via mare per poi essere commercializzato in tutto il continente. È qui che sorge la Borsa del Caffè, inaugurata in città nei primi del Novecento, ed è qui che si concentrano le principali industrie di eccellenza del settore.
Radici storiche, quindi, che si uniscono a quella che, nel tempo, è diventata una tradizione e un vero e proprio simbolo della città: i caffè storici di Trieste rappresentano un patrimonio di Storia e di storie, di personaggi illustri e di pratiche sociali, di discussioni politiche e di esperimenti letterari. Luoghi d’incontro per eccellenza, spazi di dialogo entrati a far parte dell’immaginario collettivo.

Trieste è, a tutti gli effetti, un centro di eccellenza a livello globale, propulsore di innovazione, grazie a un tessuto imprenditoriale estremamente ricco.
Ma oltre alla ormai famosa Trieste, anche il vicino territorio goriziano appare segnato dalle produzioni legate al caffè. Basti pensare alla “Torrefazione Mattioni”, fondata negli Anni Venti, che vanta una tradizione che risale al 1922 quando Lino ed Enrico Mattioni si stabiliscono a Gorizia aprendo uno stabilimento in via Garibaldi, in quello che nella vecchia Gorizia era palazzo Maurovich, residenza privata del podestà del capoluogo isontino alla fine dell’800. Per sessant’anni la Torrefazione Mattioni vive dunque nel cuore della città, fornendo lavorando caffè provenienti dal Brasile, dalla Colombia, dal Centro America e dall’Africa.
Processi innovativi sono poi sviluppati dalla Torrefazione Goriziana, nata a Gorizia nel 1967 e oggi tra le aziende più apprezzate in Europa e presente in oltre 35 paesi nel mondo.

LA PERFORMANCE

M.M.MOCA – MetaMultiMuseo del caffè

percorso installativo e performativo per 30 spettatori alla volta

a cura di Hombre Collettivo, Caterina Marino e Benedetta Parisi

coordinamento e tutorship Giuliano Scarpinato

durata dell’attraversamento: 45 min

Il caffè, bevanda preziosa e irrinunciabile per tutto il mondo occidentale, non esiste più. Lo sfruttamento intensivo di piantagioni e manodopera e la spietata corsa del cambiamento climatico hanno provocato l’esaurimento pressochè definitivo di una risorsa preziosa, con un impatto epocale sulla planetaria congerie dei suoi consumatori.
Da questa distopia / ucronia gli artisti Hombre Collettivo, Caterina Marino e Benedetta Parisi prendono le mosse per offrire al pubblico di Per-Forma, nelle suggestive sale di Palazzo De Grazia, un percorso installativo e performativo unico nel suo genere. Quattro guide venute da un futuro prossimo ci condurranno in un percorso che dalla recente catastrofe della fine del caffè risalirà indietro fino alla sua nascita, passando per la lunga stagione della sua diffusione e attraversando in lungo in largo la sua vicenda produttiva, storica e sentimentale.

Gli interventi:

C.C.C.C.

Coffee Capitalism and climate change

a cura di Hombre Collettivo

In presa diretta da un futuro distopico, i ricercatori di Hombre Collettivo si interrogano sulle cause economiche e ambientali che hanno portato all’ascesa del caffè, alla sua massima diffusione, e infine alla sua inesorabile scomparsa. Quale lezione può trarre l’umanità (di oggi, anno 2075), dalla parabola del caffè, bevanda simbolo di un’intera cultura, di un intero mondo votato all’estinzione?

 

Archivio scientifico e sentimentale del caffè

a cura di Caterina Marino

L’Archivio scientifico sentimentale del caffè  fa parte della Collezione Permanente del Museo. Grazie al contributo di donazioni provenienti da tutto il mondo e un lungo lavoro di ricerca, si compone oggi di elementi che attraversano le epoche e ci permettono di ricostruire la lunga e travagliata storia di questo prodotto. La guida condurrà il pubblico attraverso l’Archivio, cercando di rispondere alla domanda “Chi faceva il caffè?”. 

Sarà un viaggio nel passato alla scoperta di terre lontane, mestieri che non esistono più e momenti di vita ormai dimenticati.

 

Che cosa resta

a cura di Benedetta Parisi

“Che cosa resta” è un’installazione all’interno del M.M.MOCA che ricrea un bar, luogo scomparso dopo la Grande Crisi, simbolo di un’epoca perduta. La sala è spoglia: tavolini vuoti, tazzine sporche di qualcosa che non conosciamo più, nessuno a servire. Al centro dell’esperienza ci sono le conversazioni, udibili tramite cuffie, che narrano frammenti di vite immaginarie e ricordi legati al bar. I visitatori, guidati solo dai suoni, immaginano una quotidianità svanita, trasformando il luogo in uno spazio di riflessione su ciò che resta di un rituale collettivo ormai perduto.