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LE VITE DEGLI ALTRI – VOCI E SGUARDI TRA LUOGHI DELLA MEMORIA E MEMORIE DEI LUOGHI

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MOSTRA MULTIMEDIALE

Musei Provinciali / Borgo Castello / Gorizia
9 marzo-15 aprile 2012

Dalla sala buia si sente arrivare il rumore del traffico cittadino e dei passi di pedoni sulla ghiaia. Entriamo. Sulla parete in fondo si vede scorrere la (poca) vita quotidiana che ogni giorno anima il Parco della Rimembranza di Gorizia. Le immagini ci circondano e ci assorbono. Per un po’rimaniamo quasi ipnotizzati dal lento incedere dei passanti. Poi ci rendiamo conto che dal soffitto della sala pendono quattro torce elettriche. Le prendiamo in mano e dirigiamo il fascio luminoso verso lo schermo. Improvvisamente la città di fronte a noi inizia a mutare, si trasforma. La luce della torcia si dimostra in grado di cancellare la Gorizia di oggi facendo emergere quella di ieri, quella di circa sessant’anni fa. Alcune linee architettoniche sembrano rimanere immutate, ma la vasta area del parco appare profondamente cambiata, nei suoi volumi, nei suoi spazi, ma soprattutto negli usi che i cittadini ne facevano, come emerge dai racconti di vita dei testimoni che ben presto si sono sostituiti al semplice rumore di passi. Si tratta di brevi testimonianze che fanno capire la molteplicità e la complessità degli eventi storici che hanno caratterizzato quel luogo, eventi vissuti e percepiti i modo diverso dalle differenti comunità che da sempre hanno caratterizzato il goriziano in quanto zona di frontiera.
Il “gioco” si ripete. Altri luoghi compaiono sullo schermo e altre testimonianze attestano la profondità e la stratificazione di memorie ad essi legate.
In questa installazione interattiva si trovano riassunti tutti i principali temi attorno a cui è stata pensata e strutturata la mostra multimediale “Le vite degli altri”.
Una prima riflessione riguarda il rapporto fra passato e presente e i segni della storia sul territorio. Se Gorizia come la vediamo oggi riesce a comunicarci alcune delle tappe fondamentali della sua storia è solo prestando attenzione alla dimensione lunga del cambiamento, e dei segni che questo ha lasciato nei racconti dei cittadini, che possiamo capire la complessa stratificazione di avvenimenti e di identità, ma anche di pratiche sociali, familiari e lavorative che l’hanno segnata lungo tutto il secolo. Non è solo la dimensione del mutamento a essere posta al centro dell’esposizione, ma anche il rapporto tra storia e memoria, tra memoria pubblica e ricordi individuali. Si tratta di modalità di conservazione e trasmissione delle esperienze estremamente differenti ma strettamente connesse. Come ricorda una famosa affermazione di Pierre Nora che apre la mostra: “Memoria e storia: lungi dall’essere sinonimi noi ci rendiamo conto che tutto le oppone. […] La memoria è un fenomeno sempre attuale, un legame vissuto nell’eterno presente; la storia una rappresentazione del passato. […] La memoria colloca il ricordo nell’ambito del sacro, la storia lo stana e lo rende prosaico”.
“Le vite degli altri”, partendo da queste riflessioni, cerca di calarle nella complessa realtà dell’area di confine tra Italia e Slovenia, dando loro una dimensione concreta, visibile e ascoltabile.
Nelle installazioni audiovisive e interattive che vanno a comporre il percorso espositivo, fonti normalmente utilizzate per la ricerca accademica – come le testimonianze orali, i film di famiglia e le fotografie – vengono lette e interpretate attraverso gli occhi e i linguaggi dell’arte contemporanea.
Soffermarsi ad ascoltare – ma soprattutto capire – “le vite degli altri”, le vite di coloro che abitano e hanno abitato sul medesimo territorio pur appartenendo a differenti comunità nazionali, linguistiche, politiche o culturali, si rivela una pratica estremamente utile per la comprensione del passato ma anche per la costruzione di un futuro comune all’interno del nuovo spazio europeo.
Le reazioni del folto pubblico che ha visitato la mostra  lo confermano: i goriziani sembrano ritrovarsi nelle testimonianze delle generazioni più anziane, nelle fotografie in bianco e nero e nelle immagini catturate dalle cineprese in Super 8. Sembra finalmente possibile ricostruire quel complesso mosaico di percezioni, emozioni, esperienze e contraddizioni che per diversi decenni sembrava difficile recuperare a causa di un discorso pubblico incentrato sulla forzata contrapposizione identitaria di marca nazionale o politica.
Come traspare dai racconti di vita dei testimoni conservati nell’archivio consultabile all’indirizzo www.stradedellamemoria.it, quasi tutti gli abitanti di Gorizia non potevano che identificarsi come goriziani, indipendentemente dalle lingue parlate, dalle ideologie di riferimento e dalla condizione sociale. È proprio la complessa interazione fra identità fluide e differenti percorsi di rielaborazione della memoria che viene posta al centro dalle quattro sale che compongono il percorso espositivo: gli sguardi di ricercatori e videomakers vanno ad interagire con quelli degli studenti del Polo Liceale e del Corso di Laurea Dams di Gorizia. Ne emerge un’analisi estremamente ricca e multisfaccettata degli eventi che hanno caratterizzato il territorio goriziano in dagli anni Venti fino alla caduta del confine.

 

La città e le vite degli altri (dall’introduzione alla mostra)

Il paesaggio urbano in cui viviamo è profondamente segnato dalla storia. Le tracce che gli avvenimenti lasciano sul territorio sono estremamente mutevoli e fugaci ma, soprattutto, sono soggettive: i luoghi assumono diversi significati, a seconda dello sguardo che li indaga.

Ogni persona costruisce e conserva una propria mappa mentale della città in cui vive o ha vissuto. Si tratta di schemi che prendono forma a partire dalle esperienze più rilevanti vissute nel passato, ma anche, e soprattutto, dal vivere quotidiano, dai gesti comuni e dalle abitudini. Ecco allora che per far emergere queste “città invisibili” diventa necessario soffermarsi sulle vite degli “altri”, conoscere i percorsi biografici dei singoli e le esperienze collettive vissute dai gruppi e dalle comunità, siano esse politiche, linguistiche, etniche o nazionali. Si può così riscoprire la ricchezza e la stratificazione di significati che ogni luogo, e non solo quelli istituzionalizzati, porta con sé.

Questa mostra nasce dalla volontà di fornire nuovi strumenti per far dialogare i goriziani di oggi con i goriziani di ieri, attraverso un confronto con la città e i suoi spazi, alla riscoperta delle memorie plurime che questi conservano, a volte celandole, a volte esplicitandole.

Per fare questo abbiamo deciso di soffermarci su tre fonti particolari: le interviste biografiche ai testimoni, i film di famiglia e le fotografie. Materiali di non immediata “lettura” che però, se interrogati attraverso i linguaggi dell’arte e degli audiovisivi, si dimostrano in grado di ri-creare spazi mentali che siano specchio delle memorie individuali o familiari, di specifici modi di vivere e percepire la realtà.

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La mostra è a cura dell’Associazione Quarantasettezeroquattro e dello Studio ennezerotre N!03.

Alla realizzazione delle singole installazioni hanno partecipato anche gli studenti dell’Università di Udine – Dams di Gorizia, gli studenti del Polo Liceale “Dante Alighieri” di Gorizia.

Con il sostegno di:

Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

GiovaniIdee

Provincia di Gorizia

In collaborazione con:

Musei provinciali di Gorizia

Università degli studi di Udine – Dams di Gorizia

Laboratori CREA e La Camera Ottica

Associazione Home Movies

Associazione Kinoatelje

Mediateca provinciale di Gorizia

Istituto Superiore d’Istruzione Statale “Dante Alighieri” – Gorizia

GIORNATA DELLA MEMORIA 2011

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Mercoledi 26 gennaio 2011ore 20.00

Auditorium Risorgiva – Fontanafredda

via Anello del Sole 256

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RIUNIRSI, RICORDARE, DISCUTERE

incontro-celebrazione in occasione del Giorno della memoria 2011

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Mercoledì 26 gennaio si è svolta, in occasione del Giorno della memoria, una serata di riflessione rivolta a tutta la cittadinanza. L’appuntamento, organizzato dall’Associazione Quarantasettezeroquattro con il sostegno dell’Assessorato alla cultura del Comune di Fontanafredda era inserito all’interno del progetto “Percorsi nelle memorie del Novecento” e ha visto la partecipazione attiva degli studenti delle scuole medie inferiori.

Sul palco dell’Auditorium Risorgiva di Fontanafredda si sono alternati esperti, ragazzi, testimoni e rappresentanti delle principali associazioni locali, creando una partitura in cui si sono alternate riflessioni, racconti di vita e musica.

Veri protagonisti della serata sono stati gli studenti che si sono messi in gioco in prima persona proponendo un percorso di ricostruzione degli eventi intercorsi dall’ascesa del fascismo fino alla liberazione dei campi di concentramento, attraverso una lettura le testimonianze dei perseguitati: ebrei, oppositori politici, omosessuali, rom, disabili.

I momenti di riflessione proposti dai ragazzi si sono alternati con la musica suonata da due band composte dagli stessi studenti di terza media e con le testimonianze di Nilo Pes e di due membri dell’ANED di Pordenone.


PER NON DIMENTICARE

Canzone scritta da Giulia Iurassich della  classe 3E della Scuola Media Italo Svevo di Fontanafredda.

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Noi che esteriormente eravamo come voi

Il nostro cuore batteva come il vostro

Solo un documento ci distingueva

Solo adesso lo pensate.

Adesso siamo marchiati

Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto

Uomini non diversi da noi sono stati uccisi

Non si sa chi sarà il prossimo…

E sarà l’invidia

Che porterà la sofferenza

In questa realtà così crudele

Che non risparmia i diversi

Ma noi siamo come voi.

Tutti noi deportati per diversi motivi

Tutti noi trattati nè con testa nè con cuore

Noi rubiamo, ci illudiamo

Di qualcosa che verrà.

Infine verrà

Solo parte dei deportati saranno salvati

Qui è un inferno

Sarà meglio morire?

E sarà l’invidia

Che porterà la sofferenza

In questa realtà così crudele

Che non risparmia i diversi

Ma noi siamo come voi.

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LE IMMAGINI DELLA SERATA

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PODOBUS. LE MEMORIE NASCOSTE TRA I LUOGHI – NOTTE DEI RICERCATORI

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All’interno delle attività della “Notte dei Ricercatori 2010” che si è svolta a Trieste il 24 settembre l’Associazione Quarantasettezeroquattro organizza  Itinerari nella Trieste nascosta: Podobus, le memorie nascoste tra i luoghi

Il podobus si propone come un laboratorio mobile di educazione alla storia del Novecento attraverso un percorso tra i luoghi della memoria e la memoria dei luoghi. Camminando per la città di Trieste si visitano spazi pubblici, simboli della memoria istituzionalizzata, e spazi legati alle esperienze e ai ricordi diretti della popolazione: luoghi conosciuti o famosi e luoghi nascosti, defilati, che hanno però segnato la complessa storia di questa città. L’itinerario, che ripercorre la storia dei luoghi e il vissuto delle persone che li hanno frequentati o visti trasformarsi nel corso del tempo, sarà caratterizzato dal dialogo tra il pubblico e alcuni storici e architetti che commenteranno le varie tappe attraverso due lenti diverse, facendo emerge le molteplici modalità con cui la memoria si incarna nel tessuto urbano della città. Un’occasione unica per far emergere curiosità, interessi, dubbi e passioni che permetteranno di comprendere meglio il passato, attraverso l’esperienza del viaggio e del dialogo.

A cura di: Associazione culturale Quarantasettezeroquattro, con il supporto del Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana dell’Università di Trieste, do.co.mo.mo Italia – Sezione FVG.

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Programma Podobus

Programma completo Notte dei Ricercatori – Trieste

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COMMEMORAZIONI AL PASSO LOIBL (Slovenia-Austria)

Sabato 12 giugno l’Associazione ha organizzato per i suoi soci e per un gruppo di giovani provenienti da Gorizia e da Trieste un viaggio per assistere e partecipare alle manifestazioni organizzate in memoria delle vittime dei sottocampi di Mauthausen, ai due lati della galleria Loibl-Ljubelj, sul confine tra Slovenia e Carinzia, dove i nazisti avevano trasferito da Mauthausen deportati di vari paesi europei, anche italiani per realizzare un tunnel di collegamento tra l’Austria e la Slovenia.

Al viaggio hanno partecipato anche Riccardo Goruppi (ex deportato nei campi del sistema concentrazionario di Dachau ) e Ljubo Susic (anch’egli ex deportato nei campi nazisti), rappresentanti dell’ ANED e dell’ANPPIA di Trieste, che hanno portato la loro testimonianza e sono intervenuti nel corso delle commemorazione.

I partecipanti hanno avuto così l’occasione di confrontarsi con dei luoghi poco conosciuti (in Italia) della memoria della Seconda guerra mondiale e delle violenze naziste interagendo direttamente con i testimoni e con i loro racconti.

ARCHIVIO DELLA MEMORIA DEL GORIZIANO. Conservare, catalogare, divulgare

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L’Archivo della memoria è on line.

Visita il sito www.stradedellamemoria.it !

Obiettivi

Il progetto di creazione di un Archivio della memoria del Goriziano intende sopperire all’attuale mancanza di un luogo e di un’istituzione di riferimento per quanto riguarda la raccolta e la conservazione di tutti i documenti – audiovisivi, sonori e cartacei – relativi alla memoria storica locale. L’Archivio vorrebbe configurarsi come un punto di coordinamento in cui far convergere le numerose iniziative volte alla raccolta e allo studio dei racconti di vita, delle testimonianze orali e, più in generale, di tutte le forme di memorialistica riguardanti il territorio goriziano.

In questa prospettiva, l’Archivio dovrebbe essere da un lato un luogo fisico in cui catalogare, digitalizzare e rendere disponibile al pubblico i materiali conservati seguendo criteri archivistici univoci e in linea con gli standard nazionali e internazionali. Dall’altro lato potrebbe configurarsi come un luogo “virtuale” di riflessione scientifica sulle problematiche relative all’analisi e all’utilizzo delle memorie all’interno delle ricerche storiografiche e all’interno delle iniziative di divulgazione più ampia. In questa prospettiva l’archivio vorrebbe da un lato essere una sorta di “garante” di un utilizzo non “partigiano” delle memorie e dall’altro un luogo aperto in cui stimolare la discussione e il confronto e in cui far convergere e interagire realtà diverse col fine di non disperdere energie, idee, materiali.

Attività previste

Le principali dell’Archivio, da svilupparsi in tempi e fasi differenti,  saranno:

proposta di standard comuni per quanto riguarda la registrazione, catalogazione e conservazione dei materiali;

raccolta di materiali relativi alla memoria: interviste audio, videointerviste, racconti di vita, diari, volumi di memorialistica;

catalogazione dei materiali secondo uno standard che verrà definito dopo un confronto con i principali enti nazionali operativi nel settore (Sopraintendenza archivistica, Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, Associazione italiana di storia orale);

digitalizzazione dei documenti sonori e audiovisivi al fine di garantirne la conservazione nel tempo indipendentemente dalla conservazione fisica del supporto originale di registrazione;

–  conservazione dei materiali originali;

creazione di un’aula multimediale per la consultazione dei materiali da parte di singoli ricercatori e di gruppi;

organizzazione di attività volte alla divulgazione dei materiali, rivolgendosi in particolare alle scuole e alle università, proponendo percorsi guidati, attività laboratoriali e giornate di studio.

MEMOBUS TRANSFRONTALIERO. VIAGGIARE PER NON DIMENTICARE

In collaborazione con

Terra del Fuoco


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Il progetto

Il MEMOBUS si rivolge innanzitutto ai giovani proponendosi come un laboratorio mobile di educazione alla Storia e alla cittadinanza a partire dalle molteplici memorie della zona di confine tra Italia, Slovenia e Croazia. Attraverso le testimonianze delle persone che hanno vissuto nel periodo della II Guerra mondiale e della traumatica definizione dei confini nel dopoguerra, si disegnerà una mappa dei luoghi della memoria pubblica e privata dell’area. Un autobus appositamente predisposto unirà in un unico percorso fisico ed educativo tali luoghi, segnati dalle violenze perpetrate dai diversi totalitarismi che si sono susseguiti.

Sono previsti tre tipi di tragitto, sempre preceduti da incontri di preparazione mirati:

mezza giornata: zona tra Gorizia e Nova Gorica;

una giornata: provincia di Gorizia e di Trieste, Gonars, Slovenia;

tre giorni: Gorizia, Trieste, Slovenia, Croazia (Jasenovac, Rab, Lipa).

Il viaggio sarà un’occasione per confrontarsi, oltre che con i luoghi della memoria, anche con le memorie dei luoghi che emergeranno dai racconti di vita di alcuni testimoni, presenti lungo tutto il percorso. In questo modo, i partecipanti non si troveranno di fronte a concetti e teorie astratte, ma verranno stimolati attraverso l’interazione diretta dei fatti con gli spazi e le emozioni. I ragazzi avranno l’opportunità di scoprire la pluralità dei processi storici legati a questo territorio, provando a superare la paura della complessità, della diversità, del silenzio e del dolore, che troppo spesso hanno portato a strumentalizzazioni, omertà, ingiustizie e violenze.

Così, si stimoleranno curiosità, interessi e passioni, che permetteranno di comprendere meglio il passato per superare i confini mentali che permangono, nel nuovo spazio europeo, anche dopo la caduta di quelli fisici. Per le nuove generazioni sarà un’occasione unica per vivere un’esperienza formativa finalizzata alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole all’interno della nuova Europa in costruzione.

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Obiettivi e metodi proposti

I traumi provocati dal rapido susseguirsi di tre regimi totalitari nell’area di confine tra Italia, Slovenia e Croazia segnano tuttora profondamente le memorie dei diversi gruppi che la abitano. Le celebrazioni della memoria pubblica, pesantemente affetta dagli ideologismi del secolo scorso, dimenticano spesso i luoghi dove la Storia è avvenuta e il legame dei diversi gruppi con lo stesso territorio e lo stesso passato. Partendo dalla conoscenza di tale passato, attraverso i luoghi che emergono dalle memorie private dei testimoni dell’epoca, i giovani potranno sviluppare un senso d’appartenenza a un comune spazio europeo e contribuire al positivo processo di riconciliazione tra gruppi, che non può prescindere dalla conoscenza e dal riconoscimento delle altrui Memorie.

Viaggiare insieme “agli altri” e ai testimoni diretti dei fatti, in un’area dove permangono confini politici e ideologici – nonostante la caduta di quelli fisici – vuol dire creare una comunità viaggiante interculturale e intergenerazionale, che si confronti in nuovi spazi di dialogo, appropriandosi del territorio e di una comune identità europea.

I viaggi saranno inseriti in un ampio e ragionato piano di attività educative di preparazione e confronto che prevede lezioni di esperti, momenti di riflessione guidata ed elaborazione attiva dell’esperienza attraverso il dialogo con i testimoni e l’immedesimazione. Alcuni educatori accompagneranno i ragazzi durante il viaggio e, sfruttando anche i momenti di convivialità, stimoleranno continuamente l’interazione e la discussione a vari livelli all’interno dei gruppi.

Tutte le attività saranno svolte con il supporto di materiali appositamente predisposti che forniscano ai partecipanti strumenti critici e scevri da pregiudizi, per affrontare e comprendere l’intreccio di memorie di quest’area, riconoscendone la complessità come patrimonio fruttifero, e non più come ostacolo, per la costruzione di un futuro condiviso e ricco di possibilità per chi lo vivrà in quest’area.

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Destinatari

Il progetto si rivolge principalmente agli studenti delle scuole superiori italiane, slovene e croate.

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Impatto previsto

La mappa che comprenderà i luoghi emersi dalle memorie plurime dell’area di confine coinciderà con un’area nella quale sviluppare percorsi fisici ed educativi di conoscenza del territorio e dialogo interculturale tra i gruppi che la abitano. Il primo obiettivo del MEMOBUS è quello di far conoscere ai giovani la storia del territorio in cui vivono attraverso il contatto diretto con i luoghi che sono stati segnati dalla violenza dei totalitarismi. Una buona conoscenza del proprio passato consente di orientarsi tra le contrastanti posizioni che animano oggi il dibattito pubblico e di superare i rallentamenti che generano nel processo d’integrazione europea. La comprensione delle dinamiche storiche che hanno plasmato il territorio in cui si vive e di quelle che hanno selezionato a diversi livelli ciò che oggi viene ricordato è un’importantissimo strumento per andare oltre i conflitti di oggi e prevenire quelli di domani, pur preservando il patrimonio che si è ereditato dal passato. Attraverso un’analisi profonda dei processi di costruzione della memoria a livello locale, nazionale e transnazionale, è possibile comprendere le ragioni profonde che hanno portato alla costruzione di un’Europa unita dai valori fondamentali della comprensione e del rispetto reciproco. Seguendo questo percorso, si giunge naturalmente alla riappropriazione del territorio in cui si vive e al bisogno di maturare una consapevolezza identitaria più ampia e più ricca che costituisca il tessuto di una nuova società europea democratica, aperta e tollerante.

Questa nuova forma attiva della cittadinanza dei giovani, ha come sbocco naturale un impegno concreto nella società civile. Questo progetto intende facilitare l’interazione tra le istituzioni e associazioni italiane, slovene e croate facilitandone il coinvolgimento e la cooperazione per futuri progetti e azioni comuni. I giovani coinvolti avranno a disposizione una rete di partner che comunica in maniera fluida e propositiva: potranno popolarla nel prossimo futuro, coltivando i contatti che avranno creato e ampliandone le potenzialità.

L’approccio interdisciplinare, che prevede la collaborazione sinergica di diversi studiosi ed esperti educatori, appartenenti essi stessi ai diversi gruppi, ottimizzerà la gestione degli strumenti e delle risorse. Il laboratorio educativo che guiderà la riflessione che dal passato guarda al futuro, promuoverà il dialogo creativo tra diversi attori e l’elaborazione di metodi e approcci sempre più efficaci.

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Programma dettagliato dei viaggi

VIAGGIO DA MEZZA GIORNATA

8:15 GORIZIA: Giardini pubblici, Trgovski Dom, Piazza Vittoria, Piazza della Transalpina, centro storico, Palazzo della Prefettura, Valichi di frontiera.

10.30 NOVA GORICA: Centro cittadino, Palazzo del Municipio, Ponte di Salcano 12.00:  KOSTANJEVICA : Monastero ex campo di concentramento fascista.

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VIAGGIO DA UNA GIORNATA

8:15 GORIZIA: Giardini pubblici, Trgovski Dom, Piazza Vittoria, Piazza della Transalpina, centro storico, Palazzo della Prefettura, Valichi di frontiera.

10.40 REDIPUGLIA: Sacrario della Grande Guerra.

11.15 MONFALCONE: Parco Tematico della Grande Guerra.

12.30: Pausa pranzo

14.30 NOVA GORICA: Centro cittadino, Palazzo del Municipio, Ponte di Salcano 16.00:  KOSTANJEVICA : Monastero ex campo di concentramento fascista.

17.00: TRNOVSKI GOZD: Parco del Comitato di liberazione.

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VIAGGIO DA TRE GIORNI

Primo giorno

ore 08.30: Partenza da Gorizia piazza Transalpina

ore 10.00: Arrivo a Trieste Risiera di San Sabba, unico campo di concentramento nazista in Italia con forno crematorio. Incontro con i testimoni

ore 13.00: Partenza per  Jasenovac (pranzo libero – sosta lungo il viaggio)

ore 18.00: Arrivo a Jasenovac: discussione e confronto.

ore 20.00: Cena e animazione.

Secondo giorno

ore 8.00: Colazione

ore 10.00: Jasenovac: visita al campo di prigionia e sterminio ustascia (1941-1945)– visita guidata del Memoriale

ore 14.00: Partenza per Rab

ore 19.00: Arrivo all’isola di Rab – inquadramento storico e discussione.

ore 21.00: Sistemazione per la notte e cena

Terzo giorno

ore 8.00: Colazione.

ore 9.00: Isola di Rab – visita guidata all’area del Campo di concentramento fascista.

ore 12.00: Partenza da Rab per Lipa.

ore 15.30: Arrivo a Lipa – visita al museo dedicato alle vittime della strage nazi-fascista avvenuta il 30.04.1944.

ore 17.00: Discussione e feedback.

ore 19.00: Partenza per l’Italia.

ore 21.30: Arrivo a Gorizia piazza Transalpina.

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Associazioni proponenti


  • Associazione Culturale Quarantasettezeroquattro (Gorizia)

4704 gestirà l’implementazione del progetto in tutte le sue fasi, dal punto di vista organizzativo, amministrativo e promozionale, ponendosi al centro della rete dei partner coinvolti.

Grazie alla propria natura interdisciplinare e attraverso le relazioni e i contatti di cui dispone, renderà fluida ed efficace la comunicazione tra le istituzioni coinvolte, le associazioni partner e le scuole beneficiarie, ottimizzando il tempo e le risorse a disposizione del progetto e favorendone la visibilità sui territori coinvolti.

  • Terra del Fuoco

Si propone come braccio operativo durante tutte le fasi del progetto. L’associazione ha acquisito una pluriennale esperienza nell’educazione alla cittadinanza attiva attraverso il viaggio, la memoria e la testimonianza, maturandola a livello internazionale con le sei edizioni del progetto Treno della Memoria e a livello locale con la realizzazione del MEMOBUS a Torino, Aosta e Trento.

TDF offre al progetto tale esperienza in tutti i suoi aspetti: efficacia dei metodi di educazione informale elaborati, ottime capacità logistico-organizzative per la realizzazione dei viaggi con partecipanti internazionali, ottime relazioni e assidui contatti con le associazioni di ex-deportati, partigiani, esuli, storici orali e studenti.

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Partner

  • Provincia di Gorizia – Assessorati alla pace e alla cultura
  • Center for International Relations and European Studies (CIRES)  – Slovenia

Il CIRES favorirà l’individuazione e il contatto di un grande numero di testimoni sloveni che narrino le loro esperienze agli studenti che partecipano ai viaggi. Fornirà inoltre assistenza di carattere amministrativo per coinvolgere le istituzioni scolastiche slovene e coordinerà le attività di traduzione dei materiali promozionali e didattici. Divulgherà e promuoverà il progetto e i risultati ottenuti tramite pubblicazione di saggi e articoli.

  • Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione (IRSML) – Trieste

Da molti anni, l’IRSML dedica una grossa parte della propria attività alla raccolta, alla conservazione e all’archiviazione di interviste audio e video registrate con i protagonisti e i testimoni internazionali del periodo storico che va dal ‘900 ai nostri giorni. Le fonti orali sono documenti fondamentali per le ricerche e le pubblicazioni edite dallo stesso Istituto. L’IRSML offrirà consulenza scientifica e metodologica al progetto e metterà a disposizione la propria biblioteca e il proprio archivio, fornendo le testimonianze sulle quali si lavorerà e gli studiosi che aiuteranno i partecipanti a contestualizzare storicamente le tematiche trattate prima e durante i viaggi.

  • Viaggiare i Balcani

ViB inserirà alcuni viaggi con il MEMOBUS all’interno dei propri programmi di viaggio formativi, permettendo a studenti trentini di conoscere le dinamiche di un’altra area transfrontaliera e di compararle con quelle della propria. Il progetto ne guadagnerà arricchendosi di diversi punti di vista rispetto a esperienze simili ma differenti, ampliando lo spazio e le possibilità di dialogo per i partecipanti.

ViB, inoltre, metterà in condivisione le migliori pratiche ed esperienze di collaborazione interconfinaria e interculturale acquisite, confrontandole con quelle dei partner perché se ne elaborino di sempre più efficaci e adatte ai tempi.

  • Aiso – Associazione Italiana di Storia Orale (Roma)

L’associazione fornirà consulenza scientifica sulle pratiche e le metodologie più adatte a inserire le testimonianze e i racconti di vita all’interno dei percorsi educativi basati sull’apprendimento informale e darà visibilità al progetto attraverso il suo sito web.

  • Inicijativa kulturalnih studija

La partecipazione di IKS al progetto MEMOBUS è volta alla gestione dei rapporti sia con le scuole superiori croate  che  con quelle della minoranza italiana della regione. Le classi verranno coinvolte nelle iniziative sull’area di frontiera tra Italia, Slovenia e Croazia e saranno portate a conoscere le molteplici sfaccettature delle vicende di quella realtà e le relative implicazioni odierne, anche attraverso i contatti con coetanei di altre nazionalità. IKS si propone inoltre di promuovere il progetto e i suoi risultati in Croazia a livello locale e regionale, attraverso i suoi canali comunicativi, e di collaborare per la traduzione in croato dei materiali utilizzati e prodotti durante il viaggio.

  • Primorski informacijski atelje

PInA collaborerà al MEMOBUS promuovendone le iniziative in Slovenia a livello locale e nazionale. Gestirà inoltre i rapporti tra gli organizzatori e gli istituti scolastici sloveni, favorendo anche la partecipazione degli studenti della minoranza italiana. PInA metterà a disposizione della rete di partner le competenze acquisite nell’ambito della realizzazione di progetti interculturali e interlinguistici e collaborerà per la traduzione dei materiali didattici.